Nicolas Sarkozy condannato a un anno di carcere, l’ex presidente francese accusato di finanziamento illegale

Nicolas Sarkozy condannato a un anno di carcere, l’ex presidente francese accusato di finanziamento illegale

Nicolas Sarkozy condannato a un anno di carcere, l’ex presidente francese accusato di finanziamento illegale


Sarkozy non andrà in carcere ma dovrà portare il braccialetto elettronico. Era imputato per il caso Bygmalion per la campagna elettorale del 2012

Un anno di carcere, questo hanno deciso i giudici per l'ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, condannato oggi per il finanziamento illecito della sua campagna elettorale per le presidenziali del 2012, nel cosiddetto caso delle false fatture denominato "Bygmalion". L’ex inquilino dell’Eliseo però non andrà in carcere. Il tribunale ha infatti deciso che la pena sarà applicata ed eseguita in base al regime della sorveglianza elettronica. Sarkozy non era presente in aula alla lettura del verdetto. Anche l’accusa aveva chiesto per lui un anno di carcere. "Il presidente Sarkozy, con cui ho appena parlato al telefono, mi ha chiesto di ricorrere in appello, il che farò immediatamente", ha precisato Thierry Herzog, il suo legale, uscendo dalla sala delle udienze del tribunale di Parigi. Insieme a Sarkozy sono state condannate altre 13 persone. Le pene più pesanti a due ex responsabili della campagna di Sarkozy: Guillaume Lambert e Jérôme Lavrilleux, e al titolare della Bygmalion, Bastien Millot.


Fatti senza precedenti

La presidente del tribunale, Caroline Viguier, ha definito i fatti addebitati “di una gravità senza precedenti”, visto che Sarkozy, insieme ad altri  imputati, ha continuato nell’organizzare comizi e disposto spese e volontariamente omesso, in qualità di candidato, di esercitare un controllo sulle uscite. L’ex presidente francese è già stato condannato lo scorso marzo a 3 anni di carcere, di cui uno senza condizionale, per corruzione e traffico di influenze nel caso delle intercettazioni. Sentenza contro la quale Sarkozy aveva presentato appello.


Il caso

Tutto è partito dal cosiddetto caso "Bygmalion", ovvero il finanziamento illecito della campagna presidenziale del 2012. Un candidato disinvolto amante degli show all'americana anche a costo di superare i limiti legali della campagna elettorale, spendendo 42,8 milioni di euro invece dei 26 autorizzati. Così avevano descritto Nicolas Sarkozy i pubblici ministeri durante il processo. Per aggirare l’ostacolo delle spese imposte in Francia ai candidati all’Eliseo, i responsabili della sua campagna elettorale, che correva per il secondo mandato, non esitarono a ricorrere ad un sistema di fatture false all'agenzia di comunicazione Bygmalion, la società incaricata di organizzare i meeting della sua campagna elettorale. Sarkozy però non venne rieletto. L’ex Capo di Stato è stato accusato di aver ignorato le indicazioni che arrivavano dai resoconti della campagna, accuse che lui ha puntualmente respinto, affermando che per i finanziamenti erano stati nella norma. Parole, queste smentite dalla presidente del tribunale che oggi l'ha condannato. La giudice Caroline Virguier ha detto che era Sarkozy a "chiedere l'organizzazione dei meeting" dopo essere stato "avvisato per scritto del rischio di superare" il limite legale dei finanziamenti. "Non era la sua prima campagna elettorale, aveva esperienza da candidato", ha aggiunto.



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