Netanyahu "regala" l'accordo di cessate il fuoco in Libano al neo eletto presidente Trump

Netanyahu "regala" l'accordo di cessate il fuoco in Libano al neo eletto presidente Trump

Netanyahu "regala" l'accordo di cessate il fuoco in Libano al neo eletto presidente Trump Photo Credit: agenziafotogramma.it


Israele offre la tregua in Libano al Tycoon prima del suo insediamento alla Casa Bianca. Ripristinati gli accordi della risoluzione Onu del 2006

L’amministrazione del neo eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non è ancora formalmente insediata, ma già riscuote i primi consensi e le prime vittorie

IL REGALO A TRUMP

Secondo il Wall Street Journal, e altri media americani e israeliani, il ministro degli affari strategici israeliano Ron Dermer, che è anche stretto consigliere del primo ministro Benjamin Netanyahu, avrebbe fatto una tappa a Mar a Lago, residenza in Florida del Tycoon, per confermargli un accordo sul cessate il fuoco con il Libano a gennaio, dopo il suo insediamento alla Casa Bianca il 20 gennaio. Trump ha, però, "espresso la speranza che ciò venga fatto prima del suo ingresso nello Studio Ovale".  La tappa successiva del viaggio del ministro di Tel Aviv sarà Washington per comunicare all’amministrazione uscente di Biden quanto già recepito da quella di Trump.

L’ACCORDO

Una fonte dello Stato ebraico rivela che “c’è un’intesa per un qualche tipo di regalo che Israele farebbe a Trump”. L’accordo potrebbe arrivare molto presto. Secondo quanto riferito, il piano prevede il ritiro delle truppe e delle armi di Hezbollah dal confine con Israele a nord del fiume Litani, situato a 30 chilometri dal confine con Israele, con l'esercito libanese e le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite incaricate di garantire che non facciano ritorno. L’assetto, del resto, sarebbe quello previsto dalla risoluzione 1701dell’Onu del 2006.

I COLLOQUI

Contatti tra i due leader erano già stati resi pubblici nei giorni scorsi, dai quali era emersa la proficua collaborazione che sarebbe potuta nascere tra Israele e Usa, nell’ottica di risolvere o quantomeno allentare le tensioni nella regione mediorientale. Si “intravedono grandi opportunità per Israele, specialmente nel fare avanzare la pace” aveva dichiarato il premiere israeliano dopo i colloqui con il neo eletto presidente.

L’AMABASCIATORE AMERICANO A TEL AVIV

La situazione avrà senz’altro dei risvolti significativi con la prossima amministrazione, se non altro in considerazione della nomina del nuovo ambasciatore a Tel Aviv. Si tratta di Mike Huckabee, ex governatore dell’Arkansas e strenuo sostenitore di Gerusalemme e degli insediamenti ebraici in Cisgiordania. In più occasione l’ex governatore si era espresso in modo drastico in merito alla situazione in Medio Oriente “la Palestina non esiste” e “non c’è alcuna occupazione in Giudea e Samaria”, sostenendo in pratica la rivendicazione della Cisgiordania come porzione naturale appartenente a Israele da parte della destra estrema del Likud.



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