Nato, al vertice per la premier Meloni il convitato di pietra è il no all'uso di armi italiane sul suolo russo

Nato, al vertice per la premier Meloni il convitato di pietra è il no all'uso di armi italiane sul suolo russo

Nato, al vertice per la premier Meloni il convitato di pietra è il no all'uso di armi italiane sul suolo russo Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Un’altra insidia è l'impossibilità di raggiungere in breve tempo il due per cento del Prodotto interno lordo in spese per la difesa. Senza dimenticare gli spettri di Salvini a Roma e di Trump all'orizzonte. Negli Usa anche i ministri Crosetto e Tajani

I riflettori sono puntati naturalmente sul conflitto in Ucraina, anche per la recente escalation, è presente non a caso il leader ucraino Zelensky.

La dichiarazione

E gli alleati della Nato, riuniti al vertice di Washington, hanno concordato una dichiarazione in cui affermano che il percorso di Kiev verso l'adesione all'alleanza è "irreversibile". Nella dichiarazione finale sarà anche messa nero su bianco la scadenza per l'ingresso dell’Ucraina.

Usa

Negli Stati Uniti per il summit ci sono la premier Meloni, il ministro della Difesa Crosetto e il vicepremier e responsabile degli Esteri Tajani. Da quando nel 2022 si è insediata a palazzo Chigi, Meloni è sempre stata dalla parte dell’Alleanza atlantica senza se e senza ma. Eppure le ombre e le insidie non mancano. Come il no all'utilizzo di armi italiane sul suolo russo, e l'impossibilità di raggiungere in breve tempo il 2% del Pil in spese per la difesa. Senza dimenticare gli spettri di Salvini a Roma e di Trump all'orizzonte.

Meloni

In mattinata Giorgia Meloni è uscita con la figlia Ginevra dall'hotel dove alloggia, vicino alla Casa Bianca, per un giro nella capitale Usa, senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Prima - secondo fonti vicino allo staff - aveva fatto un po' di palestra, mentre ieri sera aveva cenato insieme alla figlia e ad alcuni membri della sua delegazione in un locale nei paraggi specializzato in hamburger. Nel pomeriggio parteciperà alla cerimonia per i 75 anni della Nato, il cui inizio è fissato alle 23, ora italiana. A Washington Meloni giocherà la sua partita, cercando di spuntare la nomina di un italiano come alto rappresentante Nato per il Sud, un ruolo conteso anche da Parigi e Madrid, ma che vedrebbe le quotazioni di Roma in vantaggio, stando a fonti italiane, anche per via dell'impegno del governo Meloni sul Piano Mattei per l'Africa. Su forte spinta di Roma, inoltre, durante il vertice -che entrerà nel vivo da domani- verrà approvato anche un pacchetto di misure centrate sul dialogo politico e la collaborazione pratica con le nazioni del vicinato meridionale. Al netto del rafforzamento del fronte sud, il vero protagonista del summit sarà, come detto, naturalmente il conflitto in Ucraina, con la Nato pronta a far valere il suo peso specifico, anche finanziario - leggi i 40 miliardi voluti dall'uscente segretario Jens Stoltenberg - forte anche delle drammatiche immagini arrivate da Kiev che chiedono una risposta. Il bombardamento dell'ospedale pediatrico, con i ''bambini malati costretti a trovare riparo in strada, sono spaventose'', il commento di Meloni, che ha rimarcato come un atto simile mostri la ''reale volontà'' di Vladimir Putin di fare la guerra, smentendo coi fatti la volontà di trovare una soluzione pacifica raccontata dalla propaganda russa.


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