Mostra del Cinema di Venezia 2025, al via oggi l’82esima edizione. Apre Paolo Sorrentino con La grazia

Mostra del Cinema di Venezia 2025, al via oggi l’82esima edizione. Apre Paolo Sorrentino con La grazia

Mostra del Cinema di Venezia 2025, al via oggi l’82esima edizione. Apre Paolo Sorrentino con La grazia


27 agosto 2025, ore 08:00 , agg. alle 09:24

La kermesse vede una forte tensione politica, con il conflitto a Gaza che ha avuto un ruolo centrale nell’attenzione mediatica ed editoriale dell’edizione di quest’anno

Tra guglie veneziane che sfidano il cielo e giovani cineasti sospesi tra sogno e realtà, prende vita la suggestiva locandina dell’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un’immagine poetica e visionaria, dove la magia del cinema si eleva – letteralmente – oltre i confini dell’immaginazione, annunciando l’edizione 2025, in programma da oggi, fino al 6 settembre. Quest’anno RTL 102.5, in qualità di Radio ufficiale, racconterà nel dettaglio la manifestazione tra film, glamour e curiosità.

VENEZIA 82, NEL SEGNO DI SORRENTINO

Si parte all’insegna di Sorrentino che apre la kermesse con il suo La Grazia, film avvolto da un alone di mistero. Protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti, per una storia d’amore che segna il ritorno del regista partenopeo in Laguna, con l’obiettivo dichiarato di conquistare il Leone d’Oro. Un'edizione ghiotta all’insegna del cinema con la C maiuscola. Tanta Italia in competizione con cinque titoli. Oltre Sorrentino anche Gianfranco Rosi, Franco Maresco, Pietro Marcello, Leonardo Di Costanzo. Ma il nostro paese figura tanto anche nelle sezioni collaterali.

IL MENÙ DELLA MOSTRA

Tra i film più discussi in concorso spicca “Frankenstein”, una rilettura visionaria firmata da Guillermo del Toro, con Oscar Isaac e Jacob Elordi nei panni dei protagonisti. Accanto a lui, Kathryn Bigelow ha presentato “A House of Dynamite”, un thriller politico ad alta tensione con Idris Elba e Rebecca Ferguson. Un altro film di grande rilievo è stato “The Wizard of the Kremlin” di Olivier Assayas, che ha affrontato il tema del potere e della propaganda in Russia, con Jude Law nel ruolo di un influente stratega politico. L’umorismo nero e la riflessione sul mondo contemporaneo sono invece emersi nel nuovo progetto di Yorgos Lanthimos, “Bugonia”, che ha riunito sullo schermo Emma Stone e Jesse Plemons. Non è mancato neppure Jim Jarmusch, che ha proposto il film antologico “Father Mother Sister Brother”, con un cast stellare che comprende Cate Blanchett, Adam Driver, Tom Waits e Charlotte Rampling. Dalla Corea del Sud è arrivato Park Chan-wook con “No Other Choice”, mentre Ildikó Enyedi ha portato “Silent Friend”, un film che unisce poesia e mistero, interpretato da Tony Leung e Léa Seydoux. Grande impatto emotivo ha avuto “The Voice of Hind Rajab” della regista tunisina Kaouther Ben Hania, ispirato alla tragica storia di una bambina palestinese.

LA POLITICA IRROMPE A VENEZIA

Alla Mostra del Cinema di Venezia l’arte si intreccia con l’attualità. Alla vigilia la laguna si prepara ad accogliere non solo star internazionali e cineasti di fama mondiale, ma anche un’ondata di proteste e prese di posizione politiche. Al centro del dibattito c’è il conflitto in corso a Gaza, che ha suscitato un’ondata di mobilitazioni anche nel mondo della cultura e dello spettacolo. Il collettivo Venice4Palestine (V4P), formato da oltre 1.500 artisti, attivisti e giornalisti, ha lanciato un appello alla Biennale chiedendo l’esclusione dal festival di "qualunque celebrità che sostenga pubblicamente e attivamente il genocidio in corso a Gaza". Il messaggio, diffuso nei giorni scorsi, ha avuto un impatto immediato: tra i primi effetti, la rinuncia di due volti noti come l’attrice israeliana Gal Gadot e l’attore britannico Gerard Butler, la cui eventuale partecipazione era stata aspramente contestata. La decisione ha sollevato un ampio dibattito tra libertà d’espressione, responsabilità etica e il ruolo del cinema come spazio politico. Non è la prima volta che il festival veneziano si trova ad affrontare tematiche di attualità internazionale, ma quest’anno la questione israelo-palestinese sembra destinata a catalizzare buona parte dell’attenzione, dentro e fuori dal Lido. E allora eccolo, il cinema: che torna, che sogna, che osa. Tra guglie che diventano schermi e cieli che si fanno racconto - come sembra suggerire la locandina - Venezia si risveglia ancora una volta capitale dell’immaginazione. E su quel filo sospeso tra terra e cielo, tra realtà e visione, gli autori non camminano: volano


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