Molestie a giovani pallavoliste, arrestato allenatore. Nel Varesotto, almeno sette vittime fra i 13 e 16 anni

Molestie a giovani pallavoliste, arrestato allenatore. Nel Varesotto, almeno sette vittime fra i 13 e 16 anni

Molestie a giovani pallavoliste, arrestato allenatore. Nel Varesotto, almeno sette vittime fra i 13 e 16 anni Photo Credit: Fotogramma.it


Gli investigatori hanno informato i genitori delle presunte vittime e chiesto silenzio per proseguire le indagini. Le telecamere nascoste avrebbero ripreso le molestie

Le molestava negli spogliatoi al termine degli allenamenti. E almeno in un caso gli abusi si sono consumati sull'auto dell'uomo, che si era offerto di riaccompagnare a casa una delle sue giocatrici. Sono sette sinora le vittime accertate, molestate dall'allenatore di una squadra di pallavolo di un piccolo comune del Varesotto, che è finito in carcere.

LE VITTIME E L'ARRESTO

Sono tutte ragazzine, aspiranti pallavoliste o semplici appassionate tra i 13 e i 16 anni, che alla fine hanno confermato le accuse nei confronti del coach che ha approfittato del suo ruolo di educatore per abusare di adolescenti e giovani donne. Ieri mattina i carabinieri della compagnia di Varese, coordinati dalla procura, hanno arrestato con l'accusa di violenza sessuale su minore un allenatore di 53 anni, padre di famiglia e residente nel varesotto, che nella società finita al centro delle indagini seguiva le squadre giovanili da più di due anni. Le manette sono scattate in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Varese su richiesta della procura cittadina.

LA PRIMA DENUNCIA E L'OPERAZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE

Gli approfondimenti degli inquirenti sono iniziati nel novembre scorso quando una delle ragazze ha scoperchiato il vaso di pandora. Mostrando consapevolezza e una notevole dose di coraggio, sottolineano gli inquirenti e gli investigatori, la ragazzina ha raccontato alla madre di quegli abusi subiti negli spogliatoi, nei magazzini dove viene stipato il materiale usato in allenamento una volta terminato il gioco e anche sull'auto del 53enne, quando si era offerto di riaccompagnarla a casa. La madre della giovane, una volta ascoltato il racconto della figlia, non ha perso un istante e ha accompagnato la ragazzina a presentare la denuncia. Era il novembre del 2024. A quel punto è iniziata la fase più delicata, quella dell'indagine gestita dai carabinieri con la massima delicatezza.

UNA TRAPPOLA SCATTATA ANCHE GRAZIE AL PATTO INQUIRENTI-GENITORI

I militari dell'Arma hanno infatti dovuto coniugare le esigenze investigative con la necessità di informare i genitori delle vittime di quanto stava accadendo nella palestra frequentata dalle loro figlie, assicurandosi che nulla venisse però rivelato. Un compito difficile e delicato che hanno svolto facendo capire ai genitori l'importanza di quel temporaneo silenzio. Mentre gli inquirenti mettevano telecamere nascoste negli ambienti dove il 53enne allungava le mani sulle ragazze, madri e padri delle ragazzine, mostrando una calma che molto probabilmente erano ben lontani dal provare, si sono presentati agli allenamenti e alle partite come spettatori orgogliosi delle gesta sportive delle ragazze, recuperandole per accompagnarle a casa al termine della sessione in modo che nessuna restasse mai sola con il coach. Il 'patto' tra investigatori e genitori ha funzionato perfettamente e le telecamere hanno fatto il resto, riprendendo le molestie. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, ma le immagini registrate hanno fatto scattare una misura di custodia cautelare in carcere e sono considerate solide al fine di documentare il quadro accusatorio. Con l'arresto i carabinieri hanno sequestrato anche cellulari, tablet e Pc in uso all'allenatore. Ovviamente, tutti i dispositivi saranno passati al setaccio per accertare se l'uomo abbia molestato le giovani vittime anche online o in chat. E se vi siano altri soggetti che possano esser stati molestati. Possibile che vengano vagliati anche i contenuti dei telefoni delle ragazzine. 

ATTESA INTERROGATORIO

Nei prossimi giorni il coach comparirà davanti al Gip per la convalida dell'arresto. In quella sede potrà scegliere se rispondere alle domande del Giudice per le indagini preliminari difendendosi, oppure avvalersi della facoltà di non rispondere. Per il momento per lui si sono aperte le porte del carcere di Varese. 


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