Ministero e sindacati dicono no al green pass per il trasporto pubblico locale, controlli impossibili

Ministero e sindacati dicono no al green pass per il trasporto pubblico locale, controlli impossibili

Ministero e sindacati dicono no al green pass per il trasporto pubblico locale, controlli impossibili


Non ci sono le condizioni e il personale per controllare il green pass anche sul trasporto pubblico locale. Ma il governo sta comunque studiando ipotesi per contrastare il virus senza penalizzare chi si è vaccinato; il governatore Fedriga: non siamo stregoni, seguiamo la scienza

NON ABBASSARE LA GUARDIA

Il generale inverno mette paura. E ancor di più quanto sta accadendo in altri paesi europei. L’Italia sembra conservare il vantaggio e sta tenendo il Covid sotto controllo. Ma nessuno vuole sedersi sugli allori, il buon difensore deve essere pessimista per anticipare il pericolo e riuscire a evitarlo. Che la campagna vaccinale sia stata assolutamente determinante per salvare decine di migliaia di vite è un fatto chiaro, evidente, indiscutibile. Ma ormai sappiamo che chi non vuole capire, non capisce. Il governo dunque sta ipotizzando nuove misure che contengano i contagi, ma che non siano penalizzanti per l’economia. Non è un mistero che a dicembre si potrebbe arrivare a consentire la vita sociale soltanto ai vaccinati, l’alternativa tampone potrebbe essere usata soltanto per accedere al lavoro. La sintesi sarebbe questa: non vuoi vaccinarti? Allora con il tampone potrai andare al lavoro, ma non ti sarà possibile andare al ristorante, al cinema, allo stadio.


IDEA NON PERCORRIBILE

Un elemento di discussione in questi mesi ha riguardato i controlli sui mezzi pubblici locali. Qualcuno ha chiesto: ma perché devo presentare il green pass per salire a bordo di un treno ad alta velocità per poi salire senza il minimo controllo su un convoglio regionale? O su bus e metropolitane? Per questo si è ipotizzare di allargare i controlli a tutti i trasporti, ma oggi è arrivata – sia pur informalmente- una smentita dal governo. Nessuna conferma di questa idea è giunta dal Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile. E una doccia fredda arriva anche dai sindacati del settore trasporti, che sostengono come al momento non ci siano né il personale né le condizioni per varare l’allargamento del green pass. Il segretario della Filt Cgil di Roma Eugenio Stanziale ha dichiarato: “Pur considerando il green pass uno strumento di garanzia per tutti i cittadini, ad oggi non ci sono le condizioni né tecniche, nè organizzative per controllare il green pass sui mezzi pubblici. I tempi del servizio pubblico verrebbero ampliati in maniera enorme, ma soprattutto mancano gli strumenti.”


NON SIAMO STREGONI

Sull’estensione del green pass e sull’aumento delle restrizioni per i non vaccinati è intervenuto anche il Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, intervistato da Lucia Annunziata durante la trasmissione “Mezz’ora in più”. Fedriga ha ribadito che i politici non sono stregoni e che le decisioni vengono prese per tutelare la salute di tutti dopo aver ascoltato il parere della scienza. Poi ha aggiunto: “Se noi non interveniamo il risultato è che se una Regione passa in zona arancione o rossa è chiuso per tutti, non è che non si chiude per nessuno.” Sull’ipotesi di consentire più attività ai soli vaccinati, Fedriga ha aggiunto: “E' una misura che apre un po' di più. L'alternativa è chiudere per tutti a prescindere. Non parliamo di escludere qualcuno, ma a chi ha una minore propensione al rischio ospedalizzazione diciamo 'puoi fare un po' più di cose'”.



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