
Milano: fugge in moto dalla polizia, cade e muore. Era senza patente Photo Credit: agenziafotogramma.it
21 maggio 2025, ore 11:46
Il giovane, 21 anni, guidava uno scooter intestato a un’altra persona
Ancora un inseguimento tra una volante e un motorino finito in tragedia per le strade di Milano, nel quartiere Corvetto. A dirla tutta, gli agenti non hanno nemmeno fatto in tempo ad accendere le sirene e a lanciarsi in corsa: il giovane di origini libiche, in fuga poiché senza patente, si era già schiantato contro il palo di un semaforo, rimanendo gravemente ferito e morendo successivamente in ospedale. Al pronto soccorso dell’Ospedale Humanitas, dove è stato portato il ragazzo, sono accorsi amici e parenti del ragazzo.
La fuga
Ancora una volta a fare da sfondo a un brutto caso di cronaca è il quartiere Corvetto di Milano. Alla guida dello scooter si trovava Mahmoud Mohamed, 21enne di origini libiche, residente a Brembate (in provincia di Bergamo). Alle prime luci dell’alba il giovane stava viaggiando lungo via Ortles quando ha visto dal lato opposto arrivare una volante della Polizia. Poiché sprovvisto di patente, il ragazzo ha sterzato repentinamente a sinistra in via Cassano d’Adda, variando all’improvviso direzione. Notato il cambio di rotta, gli agenti si sono insospettiti. Hanno svoltato a destra per seguirlo ma non hanno fatto in tempo ad accendere sirena e lampeggiante: dopo alcune centinaia di metri, infatti, il motorino si era schiantato contro un semaforo all’incrocio con via Marco d’Agrate. Trasportato in codice rosso dal 118 alla Clinica Humanitas di Rozzano, il giovane è deceduto dopo circa un’ora.
I parenti in ospedale
Secondo quanto emerso finora dalle indagini, il giovane era alla guida di una moto (uno scooter Tmax) intestata a un’altra persona. Il proprietario sarebbe un ragazzo di seconda generazione, di origine nordafricana, del quartiere dove è avvenuto l’incidente.
Presso l’ospedale Humanitas si sono recati amici e parenti del giovane. Un gruppo di circa 30-40 persone, appresa la notizia, ha raggiunto il presidio. Se in un primo momento era giunta notizia di tafferugli al pronto soccorso, la Questura ha precisato che non sono stati registrati particolari episodi di violenza. Il gruppo di persone si è ritrovato “per piangere il defunto pretendendo di vedere il corpo”. Sul posto sono intervenuti pattuglie delle forze dell’ordine in via preventiva; con il medesimo scopo di servizio d’ordine precauzionale, verrà allestito un presidio all’obitorio dove sarà portata la salma del giovane.