Migranti, il ministro dell’Interno Piantedosi: flusso triplicato, ivoriani e guineani i più numerosi

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Migranti, il ministro dell’Interno Piantedosi: flusso triplicato, ivoriani e guineani i più numerosi


Vertice a Palazzo Chigi pure con i Servizi Segreti, presenti la premier Giorgia Meloni e anche i ministri Crosetto, Salvini e Tajani. Il titolare della Difesa lancia l'allarme ipotizzando infiltrazioni dei mercenari russi della Wagner nei Paesi africani

Sono 20.017 i migranti sbarcati in Italia quest'anno, più del triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 (6.152). L'impennata si è concentrata in particolare nei tre giorni 9-11 marzo, quando sono arrivate ben 4.566 persone. Le nazionalità più rappresentate sono ivoriani (2.410), guineani (2.380), bengalesi (1.506). I minori non accompagnati sono 1.965. E' quanto emerge dai dati del Viminale. E proprio sul dossier migranti (ma non solo, sul tavolo pure il tema della sicurezza) questa mattina Giorgia Meloni ha convocato un vertice a Palazzo Chigi con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il titolare della Difesa Guido Crosetto e in videocollegamento i colleghi dei Trasporti Matteo Salvini e degli Esteri Antonio Tajani. Al centro la possibilità di introdurre la sorveglianza marittima rafforzata, in pratica un maggiore coordinamento sulla sorveglianza marittima per l'individuazione dei barconi che trasportano migranti in acque extraterritoriali, con il coinvolgimento quindi della Marina militare, che ha gli strumenti tecnologici adeguati. Una misura che andava in questa direzione era stata prevista nelle prime bozze del decreto sul contrasto all'immigrazione irregolare, poi stralciata prima del varo del testo definitivo da parte del Consiglio dei ministri a Cutro.

Crosetto

Da parte sua il ministro Crosetto lancia l'allarme ipotizzando infiltrazioni dei mercenari russi della Wagner nei Paesi africani. "Mi sembra - sostiene l'esponente di FdI - che ormai si possa affermare che l'aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi Africani". Per questo, prosegue, "Ue, Nato e Occidente, cosi come si sono accorti che gli attacchi cyber facevano parte dello scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto, oggi sarebbe opportuno capissero che anche il fronte Sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso". Inoltre, "dovrebbero inoltre prendere atto che l'immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i Paesi più esposti, in primis l'Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette". Da qui ne deriva, conclude Crosetto, che "l'alleanza atlantica - si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive, ma rischia di incrinarsi se i paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo (come aprire i 'rubinetti' dell'immigrazione da parte di alcuni Stati) vengono lasciati soli".

Tajani

Da Gerusalemme il ministro degli Esteri Tajani, che condivide con Crosetto la preoccupazione sulle infiltrazioni della Wagner in Africa ("Molti immigrati arrivano da aree controllate dalla truppe di Wagner, non vorrei ci fosse anche un tentativo di spingere i migranti verso l'Italia), fa sapere che tra i temi affrontato a Gerusalemme nell'incontro col premier israeliano Benyamin Netanyahu ci sono "i rapporti bilaterali in campo energetico e tecnologico, il confronto sulla gestione dei flussi migratori e la difesa dell'Ucraina".

Meloni

Dal canto suo la premier Giorgia Meloni respinge come ‘infamante’ l’accusa dell’opposizione e delle Ong, che l’Italia non faccia tutto il possibile per salvare i migranti. Lo ripeterà mercoledì alla Camera, rispondendo al question time. Ma ora lo scontro è soprattutto in Parlamento, il decreto anti-scafisti firmato tre giorni fa dal Presidente Sergio Mattarella approderà a metà settimana in Senato, e i partiti si preparano alla battaglia degli emendamenti. Uno dei problemi principali è la questione della protezione speciale, La Lega la vuole abolire, il Quirinale invece è in pressing sulla presidente del Consiglio Meloni per impedirlo.

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