Messina Denaro: in manette un’altra favoreggiatrice postina del latitante

Messina Denaro: in manette un’altra favoreggiatrice postina del latitante

Messina Denaro: in manette un’altra favoreggiatrice postina del latitante   Photo Credit: agenziafotogramma.it


14 aprile 2025, ore 12:15

Floriana Calcagno, insegnante di 40 anni, è accusata di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena

Avrebbe assicurato al boss Matteo Messina Denaro "sostegno logistico, aiuto e supporto morale e materiale, nel territorio di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Tre Fontane e in altre località della provincia di Trapani”. Inoltre, avrebbe operato come staffetta e scorta con la propria vettura, intervenendo attivamente negli spostamenti del superlatitante. Un nuovo personaggio entra in scena nelle indagini portate avanti dalla Dda di Palermo: Floriana Calcagno, 40 anni. La donna, insegnante, è stata arrestata questa mattina con l’accusa di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena: avrebbe, secondo quanto ricostruito, avuto una relazione con il latitante fino al momento della cattura (il 16 gennaio 2023).

L’insegnante

La donna, insegnante e nipote del capomafia Francesco Luppino, è sposata con Paolo De Santo (in prigione per aver favorito un altro mafioso: Calogero John Luppino) era già nota alle forze dell’ordine. Calcagno, infatti, si era recata spontaneamente in Procura 5 giorni dopo l’arresto di Messina Denaro, dichiarando di aver scoperto solo allora la vera identità del capomafia che aveva frequentato per mesi. Secondo quanto raccontato, il boss si era presentato con il nome di Francesco Salsi e le aveva detto di essere un anestesista in pensione. I due si sarebbero conosciuti pochi mesi prima dell’arresto, nel 2022, in un supermercato a Campobello di Mazara.

A favorire la liaison con Messina Denaro, un momento di “crisi personale e coniugale” (così l’aveva definita la donna) che l’aveva portata a incontrarlo solo poche volte. Alla luce di quanto dichiarato, la donna non era stata annoverata tra le persone indagate. L’attività investigativa degli inquirenti, tuttavia, avrebbe fatto emergere ben altro ruolo.

Scorta e staffetta

Fondamentali per ricostruire il ruolo ricoperto dalla donna, alcuni appunti trovati nel covo di Messina Denaro e alcuni scritti vergati da un’altra sua amante, la maestra Laura Bonafede (già condannata per associazione mafiosa). In queste lettere emergerebbe una profonda gelosia, che la portava ad apostrofare Calcagno con soprannomi come “Handicap, Acchina o Sbrighisi”. “Dici che Acchina ti aiuta come può. Ma cosa può fare per te?”, scriveva la donna. "Per ora – si legge in un’altra comunicazione – se penso a Sbrighisi che passava con quella faccia compiaciuta, dopo essere stata con te, le bastonate gliele darei eccome". Incrociando queste lettere con alcuni fotogrammi ottenuti grazie a circuiti di videosorveglianza, gli inquirenti sono riusciti a risalire a Calcagno. Cruciale, inoltre, uno scritto del 30 dicembre 2022, sempre a firma Bonafede, arrabbiata per aver visto uscire dalla "zona chiave", il covo di Campobello di Mazara, proprio la rivale in amore. "Stavolta mi è cambiato l'umore, quella scena mi ha cambiato la giornata. Alle 11.40 circa ho visto Handicap che usciva dalla zona chiave, dritta come un palo e con una Louis Vitton sicuramente regalata da te. Regali borse come un distintivo? Fuck", sbottava.

Secondo i magistrati Calcagno “era evidentemente ben consapevole della rilevanza degli incontri, tutti peraltro concentrati in un ristretto arco temporale (il mese di dicembre, ndr.), segno che anche in questa fase, oltre che in quella estiva qualcosa di rilevante doveva essere recapitato al capo mafia”. La donna, dunque farebbe parte della "ristretta rete di soggetti totalmente asserviti al latitante per il soddisfacimento delle proprie esigenze personali".


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