Lucio Corsi al Festival di Sanremo 2025: il significato di “Volevo essere un duro”

Lucio Corsi al Festival di Sanremo 2025: il significato di “Volevo essere un duro”
07 febbraio 2025, ore 20:15
agg. 12 febbraio 2025, ore 15:19
Tutto quello da sapere sul singolo d’esordio al Festival di Sanremo di Lucio Corsi
Lucio Corsi, al suo primo esordio al Festival di Sanremo, porterà sul palco dell’Ariston per la settantacinquesima edizione il brano “Volevo essere un duro”. Attraverso un post su Instagram, Lucio Corsi ha voluto pubblicare il testo illustrato di “Volevo essere un duro” e, ad accompagnare il carosello di immagini e dei disegni di Giulio Melani, una significativa descrizione: «“Volevo essere un duro" contiene 260 parole. Qua sopra trovate il testo illustrato, mi piaceva l'idea di dare un volto agli svariati personaggi che compaiono nella canzone. Ringrazio le comparse che hanno recitato in questa ballata, in ordine di apparizione: Il Robot, il lottatore di sumo, lo spaccino in fuga da un cane lupo la gallina dalle uova d'oro, i campioni di sputo, lo scippatore che ti aspetta nel buio la gazza ladra che ti ruba la fede i girasoli con gli occhiali le lune senza buche. Ci vediamo all'Ariston, tra pochi giorni». Il brano di Lucio Corsi propone un autoritratto, con uno stile ironico, nel quale i saggi consigli materni si confrontano con la cruda realtà della vita vera. Come racchiuso anche nel titolo, il brano mostra il contrasto tra ciò che l’artista vorrebbe essere, un uomo duro, forte e autonomo, e ciò che in realtà è: “Solo Lucio”, come ripete alla fine del brano.
VOLEVO ESSERE UN DURO, IL TESTO DELLA CANZONE DI LUCIO CORSI
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio