Luca Zingaretti a RTL 102.5: “Era da un po’ di tempo che volevo passare dietro alla macchina da presa e il primo libro di Mencarelli mi ha fulminato”

Luca Zingaretti a RTL 102.5: “Era da un po’ di tempo che volevo passare dietro alla macchina da presa e il primo libro di Mencarelli mi ha fulminato”

Luca Zingaretti a RTL 102.5: “Era da un po’ di tempo che volevo passare dietro alla macchina da presa e il primo libro di Mencarelli mi ha fulminato”


Nel corso di “W L’Italia”, il regista e attore ha presentato in diretta radiofonica “La casa degli sguardi”, il suo nuovo film in uscita nelle sale italiane il 10 aprile

Luca Zingaretti è stato ospite di RTL 102.5, in compagnia di Angelo Baiguini e Ambra, per presentare “La casa degli sguardi”, il suo primo film come autore e regista. Ai microfoni di RTL 102.5, Luca Zingaretti ha raccontato: «Era da un po’ di tempo che volevo passare dietro alla macchina da presa e appena ho letto questa storia di Daniele Mencarelli me ne sono innamorato perdutamente. “La casa degli sguardi” è il suo primo libro, da un punto di vista cronologico, e mi ha fulminato. Mi sono sentito di passare dall’altra parte della macchina da presa e così è stato. È la storia di un ragazzo che ha un mal di vivere, è talmente sensibile che tutto quanto gli risuona dentro in maniera eccessiva e per vivere si deve anestetizzare. Sta in questa situazione di fobia sociale, ha perso gli amici e la fidanzata, si è allontanato e sta in questa situazione di stallo fino a che gli succede qualcosa». «Ci è piaciuto raccontare questo padre, della working class che è come se dicesse al figlio di non avere gli strumenti per poter mettere mano al suo disagio, però che in qualunque momento ci sarà. È una cosa bellissima da dire a una persona e penso sia proprio una salvezza, sapere che qualcuno si prenderà cura di te. Ho raccontato una classe sociale che era molto presente nel cinema italiano nel secondo dopo guerra, la classe lavoratrice: sono persone meravigliose che hanno poco ma che sono felici di condividere quel poco che hanno, hanno un senso etico fortissimo e sono un gruppo di persone che magari arriva anche a fine mese con qualche sacrificio ma è fiero di farlo» ha continuato il regista nel corso di “W L’Italia”.


La trama e il cast

Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Beve tanto Marco, beve troppo. È in fuga dal dolore ma soprattutto da sé stesso. Per vivere si deve anestetizzare, dice. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà. «Questa storia parla della straordinaria capacità che abbiamo noi essere umani di rialzarci in piedi quando la vita ci ha preso a bastonate. A un certo punto vedi una lucetta in fondo e capsici che quella è l’uscita del tunnel, intraprendi questo percorso, raccogli le forze e vai verso la luce per rivedere le stelle. In tutto questo c’è un padre, c’è il lavoro che è un elemento fondamentale della storia, c’è l’amore e spero arrivi anche il discorso sul dolore, che noi come società abbiamo demonizzato: oggi chi soffre è uno sfigato, bisogna sempre essere up e performanti, invece nel dolore bisogna starci, anche perché ha una grande qualità, cioè essere catartico. Se tu riesci a stare nel dolore, stai lì e dai tempo al tempo per poter lavorare su questo dolore per poter rinascere puliti o quanto meno avendo eliminato le scorie negative di quell’evento. Questa secondo me è la storia del film e il ragazzo riesce a rimettersi in piedi quando capisce che il dolore non può sempre essere anestetizzato, ma che a volte lo devi abbracciare» ha aggiunto Luca Zingaretti in diretta su RTL 102.5. Il cast è composto da Luca Zingaretti, nel ruolo del padre e Gianmarco Franchini nei panni di Marco, insieme a Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante e Filippo Tirabassi.



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