Lo stress da lavoro è una minaccia sempre più concreta per un dipendente su tre

Lo stress da lavoro è una minaccia sempre più concreta per un dipendente su tre

Lo stress da lavoro è una minaccia sempre più concreta per un dipendente su tre Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


Lo mette in evidenza la nuova edizione del Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare, per un lavoratore su tre arrivare a fine turno con serenità è sempre più difficile

Non sempre arrivare alla fine della giornata lavorativa con serenità è facile, eppure sembra essere un obiettivo sempre più difficile da raggiungere per molte persone. Lo è per un lavoratore su tre. Diverse sono le cause: dalla stanchezza, al rischio di burnout e soprattutto la sensazione di esaurimento mentale. Queste tre cause sono ormai una realtà quotidiana. Sfugge sempre di più l’obiettivo di raggiungere un equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Gli effetti si riflettono sulla salute fisica e psicologica di chi lavora. Questo è quanto emerso dalla nuova edizione del Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale. Lo studio ha fatto luce sull'affanno psicologico che affligge numerosi dipendenti. La ricerca ha messo in evidenza una realtà inquietante: il 73% dei lavoratori si trova a vivere situazioni di stress o ansia legate al lavoro. Il 76,8% non riesce sempre a mantenere un giusto equilibrio tra la vita privata e gli impegni professionali. Dai dati emerge anche che il 75,9% si sente frequentemente sopraffatto dalle responsabilità quotidiane e il 73,9% sente di avere troppa pressione sul posto di lavoro.


La sindrome da corridoio

Si chiama “Sindrome da corridoio” e colpisce circa 3 milioni di lavoratori italiani. Il fenomeno si manifesta con ansia e difficoltà che dal contesto lavorativo finiscono per raggiungere la vita privata. L’effetto finale è un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla salute mentale. Questa sindrome coinvolge tutte le fasce di età: il 41% dei giovani, il 34,9% degli adulti e il 33,7% degli anziani. La maggior parte dei lavoratori, però, siano tra dirigenti, impiegati o operai, considera il lavoro come un fattore fondamentale per il proprio benessere psicofisico. La ricerca sul welfare aziendale ha evidenziato anche una crescente consapevolezza tra le aziende, che si trovano a dover affrontare le nuove sfide legate al benessere dei dipendenti.


Le nuove aspettative dei lavoratori

Oggi i lavoratori dipendenti stanno cambiando le loro aspettative verso il posto di lavoro. Per attrarre e trattenere talenti, le aziende devono soddisfare bisogni che vanno oltre il semplice compenso economico. Secondo la ricerca, quasi il 64% dei lavoratori si dichiara interessato ad avere un supporto per attività di meditazione o yoga. Il 38,2% sostiene che la meditazione è un aiuto a superare lo stress. Il 63,5% dei lavoratori chiede, invece, un supporto psicologico per affrontare le difficoltà legate al posto di lavoro.


Il tempo libero

Ma c’è anche u altro dato che emerge dalla ricerca sul welfare aziendale, ovvero, quello che i lavoratori cercano sempre di più di avere tempo per se stessi. L'89,4% dei dipendenti vorrebbe più tempo da dedicare alle proprie passioni e al proprio benessere. Questo aspetto migliorerebbe anche in abito lavorativo e contribuirebbe ad avere un miglior rapporto con colleghi e superiori per il 94,6% degli intervistati. Un altro campione del 93,1% vorrebbe avere la possibilità di operare in autonomia. Un bilanciamento tra vita privata e professionale per il 92,2% degli intervistati, mentre la flessibilità negli orari di lavoro è giudicata positiva dal 91,6%. Infine la possibilità di lavorare in modalità smart working è stata la risposta del 64,1% delle persone che hanno partecipato all’indagine. Questi sono tutti fattori che influenzano in modo significativo la qualità del lavoro.



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