Lo smog ci seppellIrà, emergono dati pessimi sulla qualità dell'aria in tutta la penisola

Lo smog ci seppellrà, emergono dati pessimi sulla qualità dell'aria in tutta la penisola Photo Credit: agenzia ipa
30 aprile 2025, ore 14:30 , agg. alle 17:13
L'allarme arriva dal'associazione medici per l'ambiente e dall'Osservatorio mobilità urbana sostenibile, polveri sottili e biossido di azoto sono oltre i limiti in tutta Italia
Dire trentatre è diventato sempre più difficile. La qualità dell’aria che respiriamo è bassa, I dati sulla qualità dell'aria nei comuni italiani nel primo trimestre 2025 "si confermano pessimi: vari capoluoghi e grandi città hanno già superato, ampiamente e per la maggior parte dei giorni", i limiti di guardia previsti dalla Direttiva europea e dall'Oms, sia per quanto riguarda le polveri sottili (Pm2,5) che per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2)."In alcune zone di grandi città, come Torino Rebaudengo, non si è registrato neanche un giorno sotto i limiti dall'inizio dell'anno". Lo sottolinea una nota condivisa dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde Italia) e dell'Osservatorio mobilità urbana sostenibile promosso da Clean Cities Campaign e Kyoto Club. Le associazioni da gennaio 2025 hanno iniziato a esaminare mensilmente,in 26 città italiane di 17 regioni, i dati rilevati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria gestite dalle Arpa/Appa che fannoparte del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente. Vengono considerate le medie giornaliere relative alle polveri sottili e albiossido di azoto, inquinanti per i quali le Linee guida Oms del 2021e la nuova Direttiva europea n. 2024/2881 che individuano limiti piùrestrittivi da non superare.
Pianura padana sempre in criticità
"I dati relativi al primo trimestre 2025 - evidenzia il report - mostrano molte situazioni assai preoccupanti: per le polveri sottilili criticità sono sostanzialmente concentrate ancora nella Pianura Padana;per quanto riguarda il biossido di azoto valori elevati sono stati rilevati anche in molte città del Sud, dove evidentemente pesano i problemi relativi alla mobilità.
Dall' Oms il recente allarme
''La recente seconda Conferenza Mondiale su Inquinamento Atmosferico e Salute, organizzata dall'Oms a Cartagena (Colombia), 25-27 marzo 2025, cui hanno partecipato istituzioni governative e non governative università, centri di ricerca, associazioni di pazienti di oltre 70 Paesi, oltre a fare il punto sul carico di malattia, riguardante ormai tutti gli organi ed apparati, causato da inquinamento atmosferico e cambiamento climatico, ha lanciato un appello ad agire per ridurre del50% gli effetti avversi sulla salute entro il 2040. Insomma è una situazione sanitaria d’emergenza sanitaria, non ancora, pienamente compresa, dichiarano Roberto Romizi, presidente Isde Italia, e Paolo Bortolotti, responsabile progetto inquinameno tdell'aria di Isde:"L'inquinamento atmosferico rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria. Gli effetti sulla salute sono documentati da un'enorme mole di evidenze scientifiche: aumentano le malattie respiratorie, cardiovascolari, neurodegenerative, i disturbi dello sviluppo nei bambini e i problemi riproduttivi negli adulti. Di fronte a questi dati, non possiamo più permetterci esitazioni".
Politiche migliori con rispetto dei limiti europei
"E' necessario - proseguono Romizi e Bortolotti - ridurre subito le emissioni inquinanti attraverso politiche più ambiziose e coerenti con le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità.Chiediamo alle istituzioni italiane (dal livello locale a quellonazionale) ed europee di agire con urgenza, recependo immediatamente i nuovi limiti sulla qualità dell'aria, investendo in mobilità sostenibile e transizione energetica. Proteggere la salute delle persone e migliorare la qualità della vita nelle nostre città non è solo un obiettivo, ma un dovere civile e scientifico". "Nel valutare gli impatti attesi, cioè i morti prematuri e i malati attribuibili a inquinamento, non bisogna sottovalutare il fatto che a causa dell'esposizione che si cumula nel tempo la salute dei cittadini e delle comunità diventa sempre più fragile", conclude Fabrizio Bianchi, epidemiologo ambientale Cnr Pisa.