Legambiente, nel 2023 aumentano i reati contro le coste italiane

Legambiente, nel 2023 aumentano i reati contro le coste italiane

Legambiente, nel 2023 aumentano i reati contro le coste italiane Photo Credit: agenziafotogramma.it


Il report "Mare Monstrum" certifica un numero significativo di illeciti contro gli arenili: uno ogni 120 metri

Alla fine del periodo estivo è tempo di bilanci: qual è lo stato di salute delle coste italiane? Dei reati ambientali non si parla molto, eppure rappresentano un grande rischio per i delicati ecosistemi che caratterizzano il nostro territorio. A fare il punto su questo tema, l’ultimo report “Mare Monstrum” di Legambiente, focalizzato sull’aggressione criminale alle coste e al mare del nostro Paese, presentato alla vigilia dell’anniversario dell’assassinio di Angelo Vassallo (il sindaco di Pollica che ha profuso grande impegno nella tutela del mare e delle coste del Cilento).


Gli illeciti più diffusi

Secondo l’associazione i reati ambientali rivolti agli arenili italiani sono stati 22.956 nel 2023. Un dato che traccia un aumento significativo rispetto al 2022, con un +29,7%.

A preoccupare è il dato medio che risulta dall’indagine: sono 8,4 gli illeciti riscontrati in un chilometro di costa, uno ogni 119 metri! A causare i maggiori danni è soprattutto l’abusivismo edilizio, punta dell’iceberg di un vero e proprio ciclo illegale del cemento, che contribuisce al 45% del totale dei reati accertati lo scorso anno. Sono poi i rifiuti che inquinano gli arenili e il mare e la pesca illegale le azioni criminali più diffuse nel nostro Paese. Da non trascurare anche le violazioni delle normative che intervengono sulla nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati nel 2023, + 230% rispetto al 2022.

In questo ultimo ambito sono state 25.545 le persone denunciate nel 2023, in aumento del 43% rispetto al 2022. Vale la pena sottolineare, a tal proposito, l'efficacia dell'azione repressiva: tornando al dato generale, si legge che le persone arrestate lo scorso anno sono state 204, +98,1% rispetto al 2022, e i sequestri effettuati hanno raggiunto la cifra di 4.026, in crescita del 22,8%.


Le regioni più colpite

Interessante anche il dato che riguarda la distribuzione degli illeciti nelle varie aree del nostro Paese. Un reato su due (50,3%) si concentra in 4 regioni con più alta attività mafiosa registrata: Campania (3.095 illeciti penali), Sicilia (3.061), Puglia (3.016) e Calabria (2.371), in testa con questo ordine (dal punto di vista dei numeri assoluti) la classifica regionale. Di seguito c’è il Lazio (1.529 reati) e la Toscana (1.516). Tra le prime dieci regioni anche Sardegna, Veneto, Liguria e Marche. Proprio quest’ultima, invece, risulta prima come numero di illeciti complessivi (reati e violazioni amministrative) per km di costa (38,9), seguita da Friuli-Venezia Giulia (31,9 illeciti per km) e Basilicata (30,9).



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