Le truppe della Nord Corea si ritirano dal fronte ucraino, lo riporta il New York Times

Le truppe della Nord Corea si ritirano dal fronte ucraino, lo riporta il New York Times

Le truppe della Nord Corea si ritirano dal fronte ucraino, lo riporta il New York Times Photo Credit: agenziafotogramma.it


A tre mesi dell'invio al fronte, Pyongyang decide per la ritirata, troppe perdite. Il dittatore Kim Jong Un, riporta il giornale statunitense, potrebbe reinviare le truppe una volta ricevuto un addestramento adeguato

In molti rimasero impressionati alla notizia dell’invio di truppe nord coreane a supporto dell’esercito russo nell’invasione dell’Ucraina. Oggi il New York Times pubblica la notizia secondo cui i soldati sarebbero stati ritirati dal fronte.

I FATTI

Tre mesi fa in 11 mila vennero mandati al fronte. Presto, i soldati del dittatore supremo Kim Jong Un furono definiti da molti analisti come carne da cannone. Mal addestrati ed equipaggiati, sul fronte in una guerra che non era la loro. il contingente nordcoreano, che all'inizio contava 11 mila uomini, si è ridotto della metà, ha riferito il generale Oleksandr Syrsky, il comandante militare più alto in grado dell'Ucraina. I soldati nordcoreani combattono con valore, riferiscono le truppe ucraine che si sono scontrate con loro, ma sono disorganizzati e non hanno alcuna coesione con le unità russe, che li avrebbero anzi lasciati a cavarsela da soli, con pochi mezzi blindati a disposizione per l'avanzata.

LA RITIRATA

I soldati nordcoreani sono stati ritirati dalla prima linea dopo aver subito gravi perdite. È quanto hanno riferito al New York Times funzionari ucraini e statunitensi, secondo i quali è da ormai due settimane che i militari di Pyongyang non compaiono al fronte nella regione russa di Kursk, attaccata da Kiev per distogliere il nemico da altri settori. Furono i media russi a pubblicare le immagini di soldati coreani catturati e imprigionati. Testimoni raccontarono che i militari di Pyongyang dovevano essere legato per evitare che si procurassero ferite mortali, pur di non restare nelle mani del nemico. L’altra notizia trapelata, subito dopo l’arruolamento del contingente nordcoreano, fu che ai soldati caduti nei campi di battaglia, veniva bruciato il volto per rendere irriconoscibile i tratti orientali. Il fato che vi fossero truppe di Paesi diversi da Russia e Ucraina, sanciva, in un certo senso, l’internazionalizzazione del conflitto, a danno della retorica russa, che condannava i Paesi della Nato per gli aiuti forniti a Kijev.

IL RITORNO SUL FRONTE

Secondo l'intelligence Usa, era stato lo stesso presidente della Corea del Nord, Kim Jong-un, a proporre all'omologo russo, Vladimir Putin, l'invio di rinforzi per sostenere lo sforzo bellico in Ucraina. I fanti di Pyongyang sarebbero però stati usati come carne da macello, inviati a ondate attraverso i campi minati, verso il fuoco delle prime linee ucraine, subendo perdite gravissime. Il New York Times, riporta anche la notizia secondo cui i soldati superstiti potrebbero tornare al fronte una volta ricevuto un addestramento più adeguato.



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