La serie A è senza un vero padrone, per la lotta scudetto potremmo assistere a una corsa a quattro

La serie A è senza un vero padrone, per la lotta scudetto potremmo assistere a una corsa a quattro

La serie A è senza un vero padrone, per la lotta scudetto potremmo assistere a una corsa a quattro


Il Milan resta al comando, tallonato dall'Inter, che ha fallito il sorpasso; la Juventus è tornata in corsa, e la Roma - zitta zitta- sta risalendo in classifica

Una poltrona per tre, forse per quattro. La corsa scudetto è lunga e incerta, un padrone vero ancora non c’è. La novità rispetto alle passate stagioni è che difficilmente assisteremo a un monologo o a una corsa a due. Al momento sembrano poter esserci quattro pretendenti al titolo. Nessuna è perfetta, forse proprio per questo tutte possono sentirsi in corsa. Esaminiamo pregi e difetti delle contendenti.


LA JUVENTUS C’E’

Prima di Natale i bianconeri sembravano sul punto di abdicare. Ma la squadra di Pirlo è ritornata prepotentemente in corsa. Vincere con merito in casa della capolista che era reduce da una lunga serie positiva, può essere per la Juventus il trampolino perfetto per impostare la rimonta. A San Siro si è avuta la riprova che i bianconeri hanno i numeri e le possibilità di competere. Ieri hanno vinto in modo convincente, hanno dimostrato di avere più qualità degli avversari, Federico Chiesa è stato l’uomo della partita; inoltre Pirlo può contare su una panchina più ricca degli altri. Ma serve continuità: il campionato è una lunga maratona, non bastano exploit nelle partite più importanti, ci vuole una regolarità che fin qui è mancata.

MILAN NON RIDIMENSIONATO

I rossoneri non perdevano in campionato da dieci mesi. La botta si è sentita, ma la squadra di Stefano Pioli è comunque uscita a testa alta. Per un’ora abbondante è stata in partita contro chi ha vinto gli ultimi nove campionati. E lo ha fatto nonostante le difficoltà, i limiti, le assenze. Il Milan ha messo in campo le armi che l’hanno portato in alto: impegno, compattezza, concentrazione. Certo, ieri si è avuta la conferma che la rosa non ha una qualità elevatissima; a parte Ibrahimovic e Theo Hernandez non si vedono top player. Peraltro il laterale svizzero, spesso incontenibile quando va all’attacco, ieri ha mostrato limiti importanti nella fase difensiva. I rossoneri sono comunque ancora al comando e tutte queste settimane al vertice hanno fatto crescere autostima e convinzione. Il Milan può giocarsela fino alla fine, quantomeno per un posto in Champions, che a inizio stagione era il primo obiettivo.

L’INTER E LE OCCASIONI PERDUTE

Vincendo a Marassi con la Sampdoria, i nerazzurri si sarebbero trovati da soli in testa alla classifica. Ma – come già accaduto altre volte in passato – l’Inter ha gettato via una ghiotta opportunità. La sconfitta di Genova ha interrotto la serie di otto vittorie consecutive; il Milan resta avanti di un solo punto, ma intanto alle spalle inizia a sentirsi “il rumore dei nemici” (cit. Mourinho). La Roma è a soli tre punti e domenica prossima avrà l’occasione dell’aggancio con lo scontro diretto in programma all’Olimpico; e la Juve non è a più a distanza di sicurezza (a -6, con la partita con il Napoli da recuperare). Per spiegare la sconfitta di ieri, Conte ha parlato di sfortuna. Ma pare una analisi riduttiva. Premesso che l’Inter avrebbe meritato qualcosa di più, qualche limite è emerso: il gioco non sempre è fluido e raramente si vede il furore di una squadra che vuole raggiungere il risultato a tutti i costi. Si dipende troppo dalla presenza e dai gol di Lukaku. A centrocampo Brozovic accende la luce soltanto a intermittenza. Giocatori come Perisic e Alexi Sanchez non migliorano la squadra, anzi. La classifica comunque parla di una squadra ancora in corsa, le due prossime partite saranno contro Roma e Juventus: diranno la verità su ambizioni e possibilità dei nerazzurri.



ROMA IN CRESCITA

Zitta zitta, la Roma sta scalando le gerarchie. Paulo Fonseca ha costruito un gruppo che sa regalare gare spettacolari, ma è anche in grado di vincere partite “sporche”, come quella di domenica scorsa contro la Sampdoria. I giallorossi, quasi imbattibili contro le “piccole”, ora devono fare un passo un più e fare meglio anche nei big match; il calendario presenta subito un test importante: domenica prossima ci sarà Roma-Inter. Ai piedi della zona Champions ci sono nell’ordine Sassuolo, Napoli, Atalanta e Lazio. Difficile che possano rientrare nella corsa scudetto.


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