La saga del grifone, tra “Il cavaliere del grifone” e “La spada e il grifone”, i personaggi e le gesta che hanno forgiato la storia della toscana: ne parliamo con l’autore dei libri, Alessandro Spalletta

La saga del grifone, tra “Il cavaliere del grifone” e “La spada e il grifone”, i personaggi e le gesta che hanno forgiato la storia della toscana: ne parliamo con l’autore dei libri, Alessandro Spalletta Photo Credit: “Il cavaliere del grifone” e “La spada e il grifone”, di Alessandro Spalletta, Piemme
28 giugno 2025, ore 09:00
Due tappe di una saga mozzafiato che riscopre alcuni personaggi “dimenticati” tra le pieghe del tempo, ma che con il loro sforzi hanno scritto pagine importanti della storia medievale italiana
Quello con il mondo dei libri è ormai divenuto un appuntamento tradizionale nel corso del fine settimana tra le pagine web di RTL 102.5. Due giorni in cui lo sguardo va agli scaffali delle librerie, alla scoperta delle novità più interessanti approdate di recente sul mercato editoriale.
E se la domenica il focus è sui libri più interessanti della settimana – uno spazio che domenica scorsa ci ha permesso di saperne di più di titoli come “La misteriosa clinica di medicina orientale”, “L'amore mio non muore”, “1991” e “La solitudine è un problema secondario” – il sabato la lente d’ingrandimento scava ancora più in profondità, e ci porta a confronto con chi quelle storie le ha prima immaginate e poi trasferite su carta.
Nelle scorse settimane lo spazio degli approfondimenti ha visto tra i protagonisti volumi come “Le ragioni dell’istinto”, “Ermione” e “Luci nel bosco”. Oggi ci confrontiamo con un’intera saga – arrivata al suo secondo capitolo – che ci riporta indietro di secoli e secolo. Si tratta della “Saga del grifone” di Alessandro Spalletta, un racconto ad ampio respiro che raccoglie al suo interno (al momento) due libri, “Il cavaliere del grifone” e “La spada e il grifone”, pubblicati entrambi da Piemme. E proprio con l’autore siamo andati a scoprire qualche stuzzicante retroscena del suo lavoro.
LA SAGA DEL GRIFONE, STORIA E FINZIONE NARRATIVA CHE VIAGGIANO A BRACCETTO
Ciao Alessandro, come da tradizione ti cedo la parola per le presentazioni. Cosa troviamo ne "La spada e il grifone", "Il cavaliere del grifone" e, più in generale, nella "Saga del grifone"?
“Tante cose! Innanzitutto, ci troviamo una storia vera. La Saga del Grifone infatti è basata sulla vita di un uomo realmente esistito, un piccolo nobile della Maremma, la regione più meridionale della Toscana. Si chiamava Bino e si è battuto per la libertà della sua terra, qualcosa che noi oggi diamo per scontato e che forse per questo motivo a volte non riusciamo a capire quanto sia importante. Bino si è battuto con grande tenacia e con profonda convinzione. Grazie alla sua guida, la gente di una piccola città è riuscita a tener testa a vicini molto più potenti e a invasori stranieri ancor più minacciosi. Insieme, sono riusciti a compiere imprese impossibili.
La Saga del Grifone però non è solo questo: è anche un viaggio, il viaggio di una vita, che segue l'evoluzione dei personaggi e cerca di sondare le ragioni profonde che motivano le loro scelte. È troppo facile dividere il mondo in buoni o cattivi: la realtà è molto più complessa di così, e sono anche le sfumature a renderla meravigliosa.”
Come è nata questa storia? O meglio, dove (o anche quando) è nata in te l'idea e la voglia di raccontare di questi personaggi?
“La storia in generale mi ha sempre appassionato e quando ho scoperto i romanzi storici... è stato amore a prima vista! Ne ho letti tantissimi, li divoravo. Una quindicina d'anni fa, passeggiando per il centro di Grosseto, mi soffermai a leggere una targa di marmo che avevo già visto moltissime volte. Parlava di un intrepido condottiero che nel XIV secolo aveva guidato la città in un'impresa epica. Mi emozionai e mi dissi che avrei proprio voluto leggere un romanzo che ne parlava. Lo cercai ma non ce n'erano! Non potevo crederci: una storia così bella e nessuno l'aveva mai raccontata? Decisi che l'avrei fatto io. Volevo che tutti gli appassionati di storia e di romanzi storici come me potessero conoscere quella vicenda. Ci sono voluti alcuni anni, ma alla fine ce l'ho fatta.”
Ecco, hai sottolineato quanto lavoro di ricerca ti è stato necessario, perché si parla di elementi romanzati - con le dovute licenze artistiche del caso - ma che comunque poggiano su basi storiche solide… tra le due componenti - parte storica e parte romanzata - quale ti ha richiesto più sforzi? Idealmente si direbbe la parte storica, ma immagino che anche far quadrare tutti gli elementi narrativi con credibilità non sia stato da meno...
“Sì, infatti. L'aspetto più complesso è fondere insieme entrambe. Sia l'ideazione di una narrativa funzionante che la ricerca storica, prese singolarmente, sono impegnative anche se molto affascinanti. Amalgamarle insieme per creare una storia coerente però è di sicuro la parte più impegnativa. Uso una strategia che potremmo definire quasi matematica: conoscendo il punto A, la situazione di partenza, e il punto B, quella di arrivo, quale strada intraprendo? Come poteva ragionare, cosa poteva sentire un uomo o una donna che ha fatto questo o quest'altro? Mi faccio queste domande e, quando riesco a trovare delle buone risposte, il gioco è fatto.”
LA MATERIA STORICA A SCUOLA: UN NUOVO MODO PER APPASSIONARE GLI STUDENTI?
Ti lancio una provocazione, che ci sta sempre bene: letture come la tua Saga del grifone potrebbero essere utili a incuriosire gli studenti relativamente alla materia storica? E magari incentivare la voglia di saperne di più? Perché, diciamocelo, avere a che fare con nomi e date spesso appiattisce storie che invece meriterebbero un'attenzione diversa…
“Sono d'accordo, date e nomi (un poco astrusi, a volte, ammettiamolo pure) spesso sono difficili da digerire e metabolizzare. Tra l'altro, ritengo che spesso allontanino dalla più vera e profonda natura della storia, che secondo me consiste nel conoscere e soprattutto nel capire chi è venuto prima di noi. Quindi sì, ritengo che uno dei pregi più grandi del romanzo storico sia quello di avvicinare i lettori alla storia, di portarli a conoscere situazioni ed eventi che altrimenti spesso sarebbero ignorati. La storia della Saga del Grifone è un esempio perfetto: in molti non ne sapevano nulla, persino nei luoghi dove queste vicende sono accadute. La storia potrebbe essere una grande insegnante, se ascoltata. Invece ci ritroviamo a combattere con gli stessi problemi: oppressi e oppressori, sfruttati e sfruttatori, vittime e carnefici. Sì, la storia andrebbe conosciuta e capita, e personalmente ritengo che qualsiasi mezzo possa avvicinare a questo risultato, sia un nobile strumento. Se poi è pure piacevole, come un buon libro, è anche meglio!”
Se i tuoi libri (o, più in generale, l'intera saga) fossero una canzone, quale sarebbe?
“Domanda non facile! Innanzitutto ti direi che sarebbe affascinante se i Two Steps from Hell realizzassero una bella colonna sonora per la mia trilogia. Se dovessi scegliere qualcosa che già esiste, direi un album un po' di nicchia (che invito tutti a scoprire): “Power of the Dragonflame” dei Rhapsody. Un'alternativa più famosa potrebbe essere “Nothing else matters” dei Metallica, una ballata epica e intensa. Ecco, diciamo piuttosto che è un augurio: sarebbe fantastico poter paragonare i miei libri a capolavori di questo livello!”
Hai già qualcosa in cantiere in vista del futuro? Qualche nuovo "tuffo nel passato" alla scoperta di personaggi e storie d'altri tempi?
“Certo! Il passato è come un mare profondissimo, un abisso popolato di abitanti sorprendenti e affascinanti, a volte spaventosi, è vero, ma sempre interessanti. Adoro fare immersioni in questo oceano, non voglio proprio smettere. Anzi! Per ora esplorerò ancora un po' di medioevo e poi chissà, ci sono molte epoche che mi affascinano e che prima o poi approfondirò. Sì, ho proprio voglia di andare ancora a caccia di tesori in questo bellissimo mare!”