La domenica in zona gialla degli italiani, secondo il governo non riusciamo a gestire la nostra libertà

La domenica in zona gialla degli italiani, secondo il governo non riusciamo a gestire la nostra libertà

La domenica in zona gialla degli italiani, secondo il governo non riusciamo a gestire la nostra libertà


Folla nei centri delle città nel primo fine settimana "giallo" in quasi tutta Italia, per Natale e Capodanno si studia una zona rossa

È bastata una domenica in zona gialla per tornare ad accusare i cittadini di essere degli scapestrati. Detto per inciso, alcuni, forse lo sono. Ma se le regole permettono alle persone di uscire dalle loro case, spostarsi di comune, se i negozi sono aperti, per quale motivo la gente dovrebbe stare chiusa nelle proprie abitazioni? Se le città sono state prese d’assalto per lo shopping natalizio di chi è la colpa?  È ovvio che le immagini di ieri facciano rabbrividire. Gli assembramenti ci sono stati, è fuori da ogni dubbio. Ed è proprio per questo che il governo ha fatto una sorta di indietro tutta.


Le restrizioni per Natale e Capodanno

Per Natale e Capodanno ci sarà una nuova stretta per ristoranti, bar e negozi. Misure estreme. Come a dire: abbiamo aperto tutto e, già dopo quattro ore, abbiamo capito che non sapete gestire la vostra libertà. Come se la libertà, nell’ Italia di oggi, fosse una conquista. Prima domenica gialla in quasi tutto il paese e alle 19.00 riunione straordinaria del governo. Ma come? Tutto era prevedibilissimo. Che cosa avrebbe dovuto fare ieri il cittadino medio. Stare barricato in casa come nelle settimane precedenti? La questione è abbastanza delicata e va affrontata in modo serio. Ci fidiamo dei dati? È stato definito con gli esperti un protocollo? Bene. È quello che è stato applicato ed è quello, non dimentichiamolo, che è stato rispettato dai cittadini. Sintetizzando, zona rossa: tutto chiuso e tutti a casa, zona arancione: tutto chiuso e quasi tutti a casa, zona gialla: tutto aperto e tutti in giro. Qui non si tratta di difendere nessuno. Gli assembramenti non vanno fatti e ieri non è stato così. Anche nella ritrovata libertà, si poteva, e doveva, stare più attenti.


Le parole del commissario Arcuri

Ma da qui a dire che gli assembramenti sono “insopportabili”, come ha fatto il commissario Arcuri, ce ne passa. Forse il commissario per l’emergenza covid dovrebbe darci certezze su altri argomenti che non siano quelli degli assembramenti. Anche perché questi ultimi nei prossimi giorni sarà difficile scongiurarli. Se, secondo il Confesercenti, saranno 22 milioni gli italiani che si metteranno a caccia di regali da oggi al 24 dicembre, di che cosa stiamo parlando? Significa che un terzo della popolazione di questo paese si riverserà nei centri delle città per fare acquisti. I centri commerciali, che solitamente in epoca precovid, sotto Natale, erano strapieni, oggi sono chiusi nei fine settimana. Dove andrà la gente? In centro. Ieri è sembrato il giorno della ripartenza dopo il lockdown. Una giornata di sole e di festa. Quella che ha fatto capire ai governanti che, per evitare la terza ondata, è meglio chiudere. Per Natale si stanno studiando deroghe per gli spostamenti fino a 30 km nei comuni sotto i 5mila abitanti. Poca roba, perché dopo la domenica gialla, l’idea è di una zona rossa unica nelle Feste per otto giorni. Dal 24 dicembre al Primo Gennaio. Tutti chiusi in casa. La stretta è di quelle importanti. Meno, però, della Germania che da dopodomani tornerà in lockdown durissimo per 24 giorni.


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