L'ultimo saluto a Nicola Pietrangeli, sulle note di 'My Way' si chiude la commemorazione al Foro italico
L'ultimo saluto a Nicola Pietrangeli, sulle note di 'My Way' si chiude la commemorazione al Foro italico Photo Credit: Ansa
03 dicembre 2025, ore 13:10
Alle 15 saranno celebrati i i funerali a Ponte Milvio, presso la chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio
E' il giorno della commozione. Il giorno del ricordo. Al Foro italico, lì dove Nicola Pietrangeli - gigante del tennis che ci ha lasciati a 91 anni- ha fatto sognare è stata allestita la camera ardente. Esattamente nel campo che anni fa gli è stato intitolato. Sono arrivati i rappresentati delle istituzioni, ma anche tanti sportivi e i ovviamente i suoi tifosi.
La sua è stata una vita intensa: dallo sport al jet-set: ha conosciuto e vissuto in prima persona la Dolce vita romana. Qualcuno l'ha definito spesso il "principe del tennis" per i suoi modi gentili, la sua eleganza.
LA CAMERA ARDENTE
Alle 9 di stamattina, sulle note di Charles Aznavour, sono iniziate le prime visite alla camera ardente di Pietrangeli ed intorno alle 13, sulle note di My Way, la chiusura della commemorazione. Poi la benedizione del feretro. Al Foro italico, gremito di persone, viene proiettato un video emozionale che ripercorre la storia, la vita, del grande tennista. Alle 15 saranno celebrati i i funerali a Ponte Milvio, presso la chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio
"Sei stato la nostra icona e rappresenterai il tennis azzurro per sempre. Grazie Nicola". Inizia così il video commemorativo per Pietrangeli nell'omaggio che la famiglia e la federtennis, con la disponibilità di Sport e Salute, hanno realizzato per l'ultimo saluto alla leggenda del tennis azzurro.
IL COMMENTO DEL MINISTRO DELLO SPORT ABODI
"È una giornata di dolce tristezza, che è l'essenza di ciò che è stato Nicola. Ha sempre preso vita di petto", dice Andrea Abodi, ministro per lo sport e per i giovani, a margine della camera ardente al Foro Italico per Nicola Pietrangeli. "Rappresenta l'eccellenza delle persone", ha aggiunto. "Trattava tutti allo stesso modo, dal capo di Stato a chi lo salutava per strada", conclude.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE BINAGHI
"Abbiamo pensato a lui nei giorni della Davis. Era la prima volta in 25 anni che non fosse affianco a noi. Io ho conosciuto Nicola 25 anni fa nel momento più buoi del tennis italiano ed è curioso come lui abbia deciso di andarsene in punta di piedi, aspettando che terminassero questi due mesi, forse i più belli del tennis italiano in cui i suoi ragazzi e le sue ragazze hanno vinto praticamente tutto", dice il presidente della Fitp Angelo Binaghi.
"E' riduttivo dire che Nicola ha dato tanto al tennis italiano, è stato il tennis italiano soprattutto all'estero. E' stata una persona speciale, straordinaria, unica", continua Binaghi.
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"CI HA INSEGNATO AD AMARE LA COPPA DEVIS"
La Coppa Devis (indimenticabili le due vittorie in singolare e una in doppio sia contro la Polonia, sia contro contro la Danimarca) oggi la amiamo grazie a lui.
"Nicola ci ha insegnato ad amare la Davis, il valore di indossare la maglia azzurra, un po' tutto è partito da lui e così lo vogliamo ricordare". Sono queste le parole del capitano azzurro di Coppa Davis, Filippo Volandri, alla camera ardente di Nicola Pietrangeli.
"Lo abbiamo sempre visto attaccato a questa coppa, mi piace pensare che abbia voluto aspettarci in questa terza vittoria, fa parte di lui -aggiunge Volandri-. E' stato un'icona, con un tennis elegante, come era lui, lo ricordiamo così".
LE PAROLE DI GIOVANNI MALAGO'
Pietrangeli voleva che l'ultimo saluto si svolgesse proprio in questo modo. In un'intervista aveva detto di voler essere salutato sul terreno di gioco, quel campo che porta il suo nome, in una giornata di sole.
"Una cerimonia organizzata nel pieno delle sue volontà. Ha sbagliato solo l'ora delle esequie, doveva farle a mezzogiorno...", aggiunge Giovanni Malago'. "Un fenomeno come atleta, ma faccio fatica a staccare il tennista da uomo perché mi ha visto crescere. Mi chiamava 'Giovannino' anche se tanto 'ino' non sono. Era scanzonato e ironico, ma soprattutto un amico di famiglia''



