L'Onu ricorda la tragedia di Haiti con un monumento di un artista italiano

L'Onu ricorda la tragedia di Haiti con un monumento di un artista italiano

L'Onu ricorda la tragedia di Haiti con un monumento di un artista italiano


A 10 anni dal sisma è stata installata nel prato del Palazzo di Vetro l'opera di Davide Dormino, "Un Respiro"

E' firmato da un artista italiano il monumento che da ieri all'Onu ricorda la tragedia del terremoto di Haiti. A dieci anni dal catastrofico sisma, la scultura "Un Respiro" di Davide Dormino è stata installata nel giardino del Palazzo di Vetro a pochi passi dall'albero di Anna Frank e del San Giorgio che uccide il drago della guerra. Nel terremoto del 12 gennaio 2010 morirono ad Haiti oltre 300 mila persone: tra questi, 102 dipendenti dell'Onu, la perdita più grave in 75 anni di storia dell'organizzazione internazionale per la pace. Tra le vittime, provenienti da 30 paesi, oltre all'inviato generale del segretario generale Jedi Annabi e il suo vice Luiz Carlos da Costa, ci furono anche due funzionari italiani: Cecilia Corneo e Giorgio Galli. Anche il fratello di Dormino, Marco, era ad Haiti come fotografo dell'Unicef: si salvò per un soffio prima che l'edificio in cui si trovava si sbriciolasse. "A Breath", commissionata dall'Onu, fu realizzata nel 2011 per la base logistica della missione di pace Minustah a Port au Prince. Ora che l'operazione di peacekeeping è stata chiusa, la scultura è stata 'rimpatriata'. "Ringrazio il suo autore che ha incluso nell'opera macerie dell'hotel Christopher dove tanti dei nostri colleghi hanno perso la vita. Chi è morto a Haiti era lì per costruire stabilità e per consolidare pace e sicurezza: erano consiglieri politici, operatori umanitari, specialisti di sviluppo, soldati, avvocati, autisti e dottori", ha detto il Segretario Generale Antonio Guterres in una commossa cerimonia di commemorazione dopo aver reso omaggio al monumento. La scultura evoca un sospiro, l'istante prima che la terra iniziasse a tremare. Una pila di fogli di ferro sono poggiati su un blocco di cemento e uno di questi scivola a terra: ci sono scritti sopra i nomi delle persone che hanno perso la vita: nomi senza cognomi, senza ordine alfabetico, poiché, quando la morte arriva, non segue una logica. Dormino ha immaginato che tra quei nomi ci fossero anche le centinaia di migliaia di haitiani vittime della tragedia.


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