Ischia e i tassisti “furbetti”: corse da 35 euro pagate 75

Ischia e i tassisti “furbetti”: corse da 35 euro pagate 75

Ischia e i tassisti “furbetti”: corse da 35 euro pagate 75 Photo Credit: fotogramma.it


La Guardia di Finanza ha sanzionato trenta conducenti che gonfiavano i prezzi eludendo i regolamenti comunali

Periodo complicato per chi sceglie di mettersi in viaggio. Ai ritardi sui voli di varie compagnie, alle code in autostrada e al gran caldo si aggiunge un’altra fonte di rischi che mette in pericolo le tasche dei vacanzieri: i “taxi furbetti”. Se quei simpatici veicoli bianchi sono – di norma – già complicati da trovare, può capitare che riuscire a salire a bordo di una di queste vetture si riveli una vera e propria trappola per i consumatori. A fronte di molti conducenti onesti, la cronaca ci restituisce anche storie di tassisti poco trasparenti con i turisti, che approfittano della poca familiarità dei viaggiatori con i percorsi cittadini per barare sulle tariffe.

L’ultimo caso arriva da Ischia dove un’operazione della Guardia di Finanza ha fatto luce su un gruppo di autisti che, eludendo i regolamenti comunali, gonfiavano i prezzi delle corse chiedendo cifre fuori dalla realtà a ignari turisti sprovvisti di strumenti per contestare la truffa.


I tassisti pizzicati

Al centro dell’attenzione delle Fiamme Gialle un gruppo di trenta tassisti in servizio sull’isola di Ischia che, con l’arrivo dell’estate, hanno smesso di esporre i tariffari, approfittando così dei passeggeri. La Guardia di Finanza ha eseguito controlli a partire da giugno scorso e ha identificato conducenti i quali applicavano arbitrariamente prezzi che si aggiravano tra i 50 e i 100 euro in tratti stradali i cui regolamenti comunali prevedono un ammontare tra i 15 e i 45 euro.

Emblematico il caso di un tassista operante nel comune di Serrara Fontana che, una volta fatti scendere i passeggeri alla destinazione, chiedeva il pagamento di 75 euro, a fronte della tariffa predeterminata di 35 euro. La storia si è tinta di ulteriore assurdità nel momento in cui i finanzieri hanno scoperto che il taxi non disponeva del certificato obbligatorio di revisione.


Le sanzioni previste

All’intensificarsi dei controlli ha fatto seguito un nutrito numero di sanzioni. In particolare, per i furbetti pizzicati a gonfiare i prezzi evitando di esporre il tariffario, è prevista una multa che oscilla da un minimo di 86 a un massimo di 338 euro, oltre alla sospensione della licenza da parte del Comune, superate le 5 violazioni dallo stesso conducente.



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