#IoLavoroConLaMusica, da Diodato a Vasco Rossi, la mobilitazione degli artisti per il mondo della musica

#IoLavoroConLaMusica, da Diodato a Vasco Rossi, la mobilitazione degli artisti per il mondo della musica

#IoLavoroConLaMusica, da Diodato a Vasco Rossi, la mobilitazione degli artisti per il mondo della musica


L'appello è alle autorità e al governo: bisogna agire, subito

Il mondo della musica prova a ripartire. E lo fa non senza qualche difficoltà, vista la grande crisi che il settore sta attraversando dall'inizio della pandemia da coronavirus. Migliaia di persone che muovono un mercato ingente e che ora vogliono essere ascoltate. Come accaduto per diversi altri comparti del mondo produttivo italiano, è in corso una grande mobilitazione degli addetti ai lavori affinché si tutelino il loro lavoro e l'intera filiera musicale del nostro Paese. E come accade sempre più spesso, la mobilitazione ha preso piede online. Da diverse ore, infatti, è diventato virale in rete, in modo particolare su Instagram, l'hashtag #IoLavoroConLaMusica, una chiamata a raccolta di grandi nomi della musica italiana. L'obiettivo è chiaro: farsi ascoltare. In un momento cruciale come questo è vitale prendere le giuste misure a sostegno del mercato della cultura e della musica. Cosa che, a loro dire, non è ancora stata fatta in maniera efficace. La mobilitazione è nata in vista della festa della musica di Roma in programma il 21 giugno prossimo. Un'edizione particolare, quella di quest'anno, in virtù delle ultime direttive per il contrasto della diffusione del contagio da Covid-19. La festa si terrà, infatti, interamente online e sarà quest'anno dedicata al maestro Ezio Bosso, scomparso lo scorso 15 di maggio. Per l'occasione è stato chiesto a molti artisti di partecipare con un filmato di una loro esibizione, magari dai loro balconi. In molti però non ci stanno, e lanciano la campagna "21 giugno festa #senzamusica".


L'appello del mondo della musica

"Nella musica lavorano in tanti, non solo i musicisti e i cantanti. La musica fa cultura, educa, emoziona, intrattiene, e se non bastasse produce economie importanti (il solo comparto della cultura genera il 16% del prodotto interno lordo), dando lavoro a decine di migliaia di persone che oggi, a causa del Covid-19, rischiano di rimanere a casa. Sappiamo che ci sono delle proposte di emendamento al decreto legge "Rilancio" che ci riguardano. Chiediamo che la politica non le ignori, adoperandosi al più presto per dare finalmente dignità a tutti coloro i quali lavorano per il bene della musica". Queste le parole di Diodato su Instagram, in una didascalia ricondivisa da molti altri artisti. L'invito è quello a muoversi ora, prima che la crisi generi danni irreparabili.

La mobilitazione dei big e le polemiche sui biglietti

Da Vasco Rossi a Levante, da Jovanotti a Giuliano Sangiorgi, da Ermal Meta Enrico Nigiotti, i grandi nomi della musica italiana scendono in campo in difesa della musica. "La cultura è memoria storica - scrive Ermal Meta - e la musica ne è una parte fondamentale“. "Senza la musica la vita sarebbe un errore” scrive invece Vasco Rossi, ricordando Nietzsche. Un appello che arriva negli stessi giorni in cui è in atto una forte polemica che riguarda il terremoto che ha colpito il settore dei concerti. Dopo il rinvio di molti live al 2021, molti fan non sono riusciti a recuperare le somme investite per acquistare i biglietti, vedendosi invece consegnato un voucher, da utilizzare talvolta entro dodici o diciotto mesi. Un duro colpo sia per i consumatori che per i lavoratori, che richiede immediato intervento per salvare il salvabile, prima che sia troppo tardi.


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