Indagine su Angelo Duro, "ha evaso 150mila euro”, lui nega: "Notizia falsa"

Indagine su Angelo Duro, "ha evaso 150mila euro”, lui nega: "Notizia falsa"

Indagine su Angelo Duro, "ha evaso 150mila euro”, lui nega: "Notizia falsa"   Photo Credit: agenziafotogramma.it


06 giugno 2025, ore 10:42 , agg. alle 15:04

Il comico, secondo quanto ricostruito da La Repubblica, avrebbe usato un escamotage per pagare meno tasse

AGGIORNAMENTO ore 15.00


"Non ho mai fatto beneficenza in vita mia. E mai la farò. Ma la beneficenza allo Stato sì. L'ho sempre fatta. Quindi, questa notizia delle 150 mila euro purtroppo è falsa. Vi pare che mi metto ad evadere per una cifra così ridicola? Per chi mi avete preso. Per un pezzente. Da anni che mi vanto del mio successo. Della mia stronzaggine. Dei miei incassi milionari al cinema. Uno come me se dovesse evadere, lo farebbe alla grande. Martedì su Netflix esce il mio film. Vi regalo una serata d'evasione". Lo afferma il comico Angelo Duro.

Indagine su Angelo Duro, "ha evaso 150mila euro”

Angelo Duro è accusato di evasione fiscale. La procura di Roma ha avviato un'indagine nei confronti del comico e attore, protagonista del film Io sono la fine del mondo, sostenendo che abbia evaso l'Irpef per 150mila euro nel 2023. Al momento l'inchiesta è a carico di ignoti, ma gli accertamenti sono affidati al procuratore aggiunto Stefano Pesci. Oggetto dell'indagine è lo schema che avrebbe usato per i gestire i propri guadagni.

A raccontare la vicenda è il quotidiano La Repubblica.

L'indagine su Angelo Duro, la ricostruzione di Repubblica


Secondo quanto ricostruito, durante un controllo amministrativo sarebbe emersa una possibile evasione Irpef dal valore di 150mila euro e riferita all'anno 2023:

"Un anno d’oro per il comico, sul piano artistico e professionale, con incassi da record e una visibilità ormai consolidata a livello nazionale. Proprio su quel periodo si concentrano gli accertamenti, nati da un controllo amministrativo e ora affidati al procuratore aggiunto Stefano Pesci. Al momento l’inchiesta è formalmente a carico di ignoti, ma i riflettori sono puntati sullo schema fiscale che Duro avrebbe utilizzato per gestire i suoi guadagni. Stando all’ipotesi investigativa, tutto sarebbe iniziato con l’utilizzo della partita Iva in regime forfettario, formula pensata per i piccoli contribuenti, con tassazione agevolata. Ma al raggiungimento del limite massimo consentito, invece di passare a un regime ordinario — più oneroso dal punto di vista fiscale — Duro avrebbe optato per la creazione di una società, attraverso cui continuare a incassare i compensi. Una scelta che, di fatto, ha comportato il passaggio dall’Irpef, tipica delle persone fisiche, all’Ires, prevista per le società, notoriamente meno gravosa. Secondo i primi riscontri, la nuova società non sarebbe stata creata per sviluppare un’attività realmente autonoma, ma avrebbe avuto il solo scopo di ridurre il peso fiscale. Un meccanismo che avrebbe consentito un risparmio d’imposta stimato in 150 mila euro".

Saranno ora i magistrati a stabilire se dietro questa operazione ci sia stata effettivamente un’intenzione evasiva oppure una gestione fiscale imprudente, magari frutto di cattivi consigli. A occuparsi della difesa di Duro è un team di legali guidato dal tributarista Fausto Del Bianco Giovannella.

Chi è Angelo Duro

Diventato popolare a Le Iene, il comico è esploso nel 2023, quando fu scelto, non senza polemiche, da Amadeus come ospite al Festival di Sanremo.

Duro ha ottenuto grande successo nei teatri, con una lunga serie di spettacoli sold out in tutta Italia. Quindi l'approdo al cinema con il suo film Io sono la fine del mondo, che ha sbancato il botteghino, superando i 9 milioni di euro d’incasso


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