In una settimana in Italia contagi saliti del 115%, in calo i decessi, in leggero aumento i ricoveri

In una settimana in Italia contagi saliti del 115%, in calo i decessi, in leggero aumento i ricoveri

In una settimana in Italia contagi saliti del 115%, in calo i decessi, in leggero aumento i ricoveri


La fondazione Gimbe conferma che i contagi sono in netta crescita, ma il numero di decessi continua a scendere; per la prima volta dopo diverse settimane sono in leggera risalita i ricoveri in ospedale

Il trend, ormai, è chiaro: i contagi sono in forte aumento, soprattutto tra i giovani. Che tendono maggiormente ad aggregarsi, ma sono anche la categoria meno vaccinata. Per fortuna il numero dei decessi e dei casi gravi non si avvicina ai bollettini drammatici di qualche mese fa. Ma per la prima volta dopo settimane si nota una inversione di tendenza sul numero dei ricoveri, che in sono leggerissima crescita, sia nei reparti normali sia in terapia intensiva. E’ questa la sintesi dei dati aggiornati sulla diffusione del Covid in Italia, che sono stati pubblicati oggi dalla fondazione indipendente Gimbe.

IMPENNATA DI CONTAGI

Nella settimana tra il 14 e il 20 luglio si è registrata una impennata dei nuovi contagi: + 115,7% rispetto alla settimana precedente. Dal 7 al 13 luglio i nuovi postivi erano stati 8989, ora sono più che raddoppiati, a quota 19390, con un incremento di 10401 casi. Per fortuna si confermano ancora in calo i decessi, 76 contro i 104 della rilevazione precedente. Ma dopo oltre 3 mesi di decremento, si registra un'inversione di tendenza dei casi attualmente positivi (49.310 vs 40.649, +8.661), delle persone in isolamento domiciliare (47.951 vs 39.364, +8.587), dei ricoveri con sintomi (1.194 vs 1.128, +88) e delle terapie intensive (165 vs 157, +8). Ragionando in percentuali, questo l’aggiornamento: decessi -26,9%, ricoverati in terapia intensiva +5,1%, ricoverati con sintomi +5,9%, persone in isolamento domiciliare +21,8%, nuovi casi +115,7%, casi attualmente positivi +21,3%.


CARTABELLOTTA: "DATI SOTTOSTIMATI"

Il presidente della fondazione Gimbe NIno Cartabellotta ha analizzato i nuovi dati: “Sul fronte dei nuovi casi, si registra un netto incremento settimanale, verosimilmente sottostimato da un'attività di testing insufficiente e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso ora più difficile dall'aumento dei positivi. Nella settimana 14-20 luglio in tutte le regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla precedente, e sono ben 51 le province in cui negli ultimi 14 giorni si rileva un incremento settimanale dei nuovi casi superiore al 20% e che negli ultimi 7 giorni registrano un valore assoluto di almeno 50 nuovi casi. Continuano a scendere i decessi, con una media di 11 al giorno rispetto ai 15 della settimana precedente”.

La responsabile Ricerca sui servizi sanitari Renata Gili ha aggiunto: “Dopo 14 settimane di riduzione degli indicatori ospedalieri si registra un'inversione di tendenza con lieve incremento dei ricoveri in area medica e in terapia intensiva, dove l'occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid rimane per ora molto bassa, intorno al 2%. Tutte le regioni registrano valori inferiori al 10% per l'area medica e al 5% per le terapie intensive.”.



BENE IL GREEN PASS

Secondo il Gimbe in questa fase della pandemia il Green pass può giocare un ruolo cruciale: è efficace nel limitare la circolazione del virus e permette il rilancio in sicurezza di alcuni settori, prevenendo il rischio di un ritorno a eventuali restrizioni. Ma dalla fondazione di Bologna si fa notare: “ Se da un lato è ragionevolmente certo che, rispetto alle ondate precedenti, l'aumentata circolazione del virus Sars-CoV-2 avrà un minore impatto sugli ospedali grazie alla copertura vaccinale di over 60 e fragili, dall'altro affidare un peso eccessivo, o addirittura esclusivo, agli indicatori ospedalieri per colorare le regioni concretizza un rischio non calcolato. Questo metodo fa perdere di vista il monitoraggio della circolazione del virus, la cui entità ha comunque un impatto ospedaliero proporzionale alla sua diffusione; è un indicatore meno tempestivo, in quanto la curva delle ospedalizzazioni segue con un certo ritardo quella dei nuovi casi; l'introduzione di eventuali provvedimenti restrittivi sarebbe tardiva e produrrebbe un miglioramento solo dopo alcune settimane.”



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