
In Toscana primo suicidio medicalmente assistito, in base della legge regionale impugnata dal governo Photo Credit: agenzia ipa
11 giugno 2025, ore 14:30
Lo scrittore Daniele Pieroni il 17 maggio si è autosoministrata l'iniezione letale, era alimentato artificialmente dal 2008 per una grave disfagia dovuta al Parkinson
Primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana dopo l'approvazione a febbraio della legge regionale su tempi e modalità del fine vita, poi impugnata dal Governo. Lo ha annunciato l'associazione Coscioni: "Il 17 maggio, in provincia di Siena Daniele Pieroni, scrittore, ha potuto scegliere con lucidità e serenità di porre fine alla propria vita grazie alla sentenza 242/19 della" Consulta e alla legge" toscana.
L'uomo, sessantenne, soffriva dal 2008 dal morbo di Parkinson e, per "una grave disfagia, era costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno". La PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea) è la procedura medica che permette di alimentare un paziente attraverso uno specifico tubicino inserito nello stomaco attraverso la parete addominale. "È il primo caso di morte volontaria assistita avvenuto nella Regione da quando la legge è entrata in vigore, a conferma della sua piena applicabilità in virtù di giudicato costituzionale, nonostante l'impugnazione da parte del Governo", spiega l'associazione. Quando per la normativa a maggio è stato annunciato il ricorso alla Consulta da parte del governo lo stesso presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo aveva spiegato che la legge resta comunque in vigore fino al pronunciamento della Corte costituzionale.
Lo scrittore ha seguito la procedura
Pieroni nell'agosto 2023, tramite un amico, si spiega ancora in una nota, "aveva contattato il numero Bianco dell'associazione Luca Coscioni per ricevere informazioni su come accedere alla morte volontaria assistita. Marco Cappato gli aveva fornito tutte le indicazioni necessarie incluse le informazioni anche sulle disposizioni anticipate di trattamento, sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso. Daniele ha scelto il percorso previsto dalla sentenza Cappato e ha inviato la richiesta formale all'Asl Toscana Sud Est il 31 agosto. Dopo aver ricevuto, lo scorso 22 aprile, l'esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza della Corte costituzionale nota come 'Cappato-Dj Fabo', Daniele, meno di un mese dopo, ha confermato la volontà di procedere a casa. Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta. E stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato".
Per Daniele assistenza sino alla fine
Erano presenti, "su base volontaria, due dottoresse e un medico legale dell'Asl, che hanno agito con grande umanità e professionalità, come confermato da chi era presente. Accanto a Daniele c'erano anche Felicetta Maltese, coordinatrice della cellula toscana dell'associazione Luca Coscioni, il suo fiduciario Leonardo Pinzi, le sue badanti e i familiari. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare, serenamente"."Il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale ma anche umano. È importante che la legge abbia funzionato e che l'Asl abbia rispettato i tempi con serietà e rispetto", commenta Maltese, attualmente indagata insieme a Marco Cappato e Chiara Lalli per aver aiutato un altro cittadino toscano, Massimiliano, affetto da sclerosi multipla, ad accedere al suicidio assistito in Svizzera.
Associazione Coscioni: 'La legge Toscana sul fine vita è un atto di civiltà'
"La legge toscana sul fine vita, frutto di un'iniziativa popolare sostenuta da oltre 11.000 persone, è un atto di civiltà e responsabilità che garantisce tempi certi per l'accesso all'aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale". E' quanto dichiarano in una nota Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell'associazione Luca Coscioni che stamani ha annunciato notizia il primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana
L'impugnazione della legge da parte del Governo Meloni, affermano inoltre, "è una scelta ideologica e priva di fondamento giuridico, che ostacola un diritto già riconosciuto. Intanto, troppe persone continuano a soffrire o a emigrare per morire con dignità. Invitiamo tutte le Regioni ad agire per garantire la libertà e il rispetto delle volontà delle persone".
Giani: 'La Toscana ha colmato un vuoto, ora una legge nazionale'
"E' la dimostrazione di quanto sia vano il tentativo di dichiararla incostituzionale, di quanto la Regione abbia momentaneamente colmato un vuoto, che non abbiamo la presunzione di riempire per sempre: è opportuno che una" norma "nazionale possa dar corso a un adattamento in termini di legge di quanto la Corte Costituzionale ha affermato sul piano dei principi", ha sottolineato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano una sua dichiarazione in merito al primo caso di suicidio medicalmente assistito dopo la legge toscana su modalità e temi di accesso.