Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, a RTL 102.5: “Dalla famiglia atteggiamento fondamentalista, hanno rifiutato più offerte di una casa”
Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, a RTL 102.5: “Dalla famiglia atteggiamento fondamentalista, hanno rifiutato più offerte di una casa” Photo Credit: ANSA/ANTONELLA SALVATORE
27 novembre 2025, ore 16:00
Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, interviene a RTL 102.5 in merito al caso della famiglia che ha scelto di vivere nel bosco
Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, interviene a RTL 102.5 in merito al caso della famiglia che ha scelto di vivere nel bosco, che, nelle ultime ore, sta creando dibattito in tutt’Italia. All’interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro, Giusi Legrenzi e Lucrezia Bernardo.
L’IMPATTO DELLA VICENDA SULLA COMUNITÀ
«Questa vicenda ha avuto un impatto notevole per il nostro Paese. Il nostro centro abitato in questi giorni è invaso quotidianamente da venti/trenta giornalisti delle varie testate. Io ho ricevuto richieste di intervista anche dal The Daily Telegraph e riviste estere. Anche le persone che sono state a contatto con questa famiglia sono oramai all’estremo perché tutti i giorni vengono intervistate e sentite dai giornalisti sulle modalità di vita che avevano quando stavano a Palmoli, i rapporti e i negozi che frequentavano».
IL RAPPORTO DEL SINDACO CON LA FAMIGLIA
«Ci sono state due fasi. La prima fase va dal 2021 al 23 settembre 2024, in cui la famiglia arriva a Palmoli dalla provincia di Teramo, acquistando un casolare attraverso un'agenzia immobiliare che si occupa della collocazione sul mercato di queste case di campagna abbandonate, soprattutto a favore di utenti stranieri, del Nord Europa o del Nord America. Loro sono venuti, sono passati in Comune a conoscermi e poi più volte li ho incontrati per questioni amministrative, certificati di residenza. Tra l'altro due mesi dopo il loro arrivo a Palmoli si sono sposati proprio qui e ho celebrato io il matrimonio. I bambini sono sempre stati sereni, erano in ottime condizioni di salute, puliti, ordinati e si vedeva che erano molto affettuosi verso i genitori, un affetto ricambiato dai genitori stessi. Il problema si pone in maniera esplosiva il 23 settembre 2024, quando tutta la famiglia è vittima di un incidente per intossicazione da funghi velenosi. Rimangono privi di sensi all'esterno del fabbricato tutti quanti, vengono notati fortunatamente quasi subito da un coltivatore di Palmoli confinante con il loro fondo e quindi vengono allertati».
L’OFFERTA DI UNA CASA GRATUITA RIGETTATA DALLA FAMIGLIA
«Sì, noi avevamo offerto una casa già appena dopo l'incidente perché eravamo venuti a conoscenza, anche se informalmente, della relazione rimessa dai Carabinieri alla Procura della Repubblica, dove si descriveva, attraverso una copiosa documentazione fotografica, lo stato precario del fabbricato sia a livello statico che a livello igienico sanitario. La famiglia abitata in questa nostra casa dal rientro dall'ospedale per non più di dieci giorni e poi è tornata ad abitare in campagna. Adesso che si è riproposto il problema e i bambini sono stati collocati in una casa protetta, uno degli elementi fondamentali dell'ordinanza del giudice è quella di trovare ai bambini soprattutto, ma a tutta la famiglia, un luogo sicuro dove abitare, dove non ci siano problemi di staticità o igienico sanitario. La famiglia ha rifiutato non solo la nostra casa, che era diversa dalla prima che avevamo offerto, perché quest'ultima si trova in una zona di campagna isolata, non attaccata da altri fabbricati. Loro hanno rifiutato anche l'offerta di un imprenditore del posto che ha messo a disposizione il suo agriturismo, sempre gratuitamente».
L’OPINIONE DEL SINDACO SULLA VICENDA
«Io credo che dall'inizio, cioè da oltre 14 mesi, la famiglia abbia assunto un atteggiamento troppo intransigente e direi fondamentalista nel voler vivere secondo i propri principi ecologici, ecosostenibili eccetera. Deve considerare che vive in Italia, ci sono delle leggi da rispettare, c'è una procedura aperta che la magistratura sta seguendo con i servizi sociali e allora loro devono adempiere a quanto prescritto sia dai servizi sociali, sia dal magistrato nella sua ordinanza, altrimenti non se ne esce».



