Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, a RTL 102.5: “Mi aspettavo di più, nella comunicazione si percepiva che il centrodestra fosse fatto da tre liste"

Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, a RTL 102.5: “Mi aspettavo di più, nella comunicazione si percepiva che il centrodestra fosse fatto da tre liste"

Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, a RTL 102.5: “Mi aspettavo di più, nella comunicazione si percepiva che il centrodestra fosse fatto da tre liste"


Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, è stato ospite questa mattina in Non Stop News con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro

GIORGIA MELONI

Ci siam fatti le congratulazioni con Giorgia Meloni e vedremo oggi i risultati nel dettaglio. Mi sembra un risultato importante per il centrodestra che torna al governo dell’Italia dopo il 2008 fino al 2011. È la prima volta dopo undici anni che viene data una maggioranza politica agli italiani alla coalizione di centrodestra, a un governo eletto dai voti degli italiani. Abbiamo grandi responsabilità”.

IL RISULTATO DI NOI MODERATI

Mi faccia ringraziare tutti i nostri candidati e tutte le persone che hanno dato il loro contributo comunque a questa vittoria. Duecentocinquanta mila persone hanno creduto nella proposta politica del centrodestra e anche nella lista Noi Moderati. Ci aspettavamo molto di più, certamente il pochissimo tempo a disposizione ci ha anche impedito di raccontare e di far conoscere questa proposta”.
Cosa non ha funzionato? “Ci confronteremo con Toti, Brugnaro e Cesa. Da sempre la somma di tanti partiti non è detto che dia la somma dei voti dei singoli partiti, quindi da una parte il pochissimo tempo per capire che non era una coalizione ma una proposta dei moderati per dare forza alla coalizione del centrodestra. Certamente nella comunicazione la percezione era che la coalizione del centrodestra fosse fatta da tre liste tradizionali, Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega. Siamo riusciti ad arrivare poco agli elettori e a far comunicare, poi scatta anche il voto utile. In tutti questi anni la forza del centrodestra è stata di essere certamente una coalizione, però di aver rappresentato una proposta unitaria, il capolavoro di Silvio Berlusconi. Non una somma di partiti che si mettevano insieme per vincere contro l’altro ma una proposta unitaria di governo del Paese. Prima è stato Silvio Berlusconi, la scorsa legislatura Matteo Salvini, questa volta Giorgia Meloni che ha fatto il punto di riferimento nella coalizione. La coalizione è una proposta complessiva fatta di diversi partiti, noi abbiamo subìto anche il bipolarizzarsi del voto. Rimane la considerazione che la proposta moderata di centro tra noi e Forza Italia è certamente importante ma diventa complementare a quella della Lega e di Meloni”.

LA COALIZIONE

Molti temono per la tenuta di questa coalizione. Ieri Berlusconi diceva che Salvini va inquadrato perché non ha mai lavorato. C’è un po’ di rischio da questo punto di vista? “Questo no, anzi, mi tranquillizza perché la storia di questi trent’anni è la storia, indipendentemente dai pesi delle singole proposte politiche, di un lavoro comune. Prevale la responsabilità di governare e di dare una risposta al popolo di centrodestra che finalmente ha ritrovato una possibilità di governare l’Italia. Giorgia Meloni ha dimostrato di avere la coscienza e la capacità di essere il leader del proprio partito ma oggi ha la responsabilità di essere il leader di una coalizione e di valorizzare tutte le proposte che ci sono nella coalizione e di avere la coscienza di guidare il nostro governo”.

SALVINI E LA LEGA

Cosa è successo? “Credo che ognuno debba fare le proprie riflessioni al suo interno, come anche noi. Prima di parlare degli altri partiti devo vedere alla nostra lista. Bisogna sempre guardare prima in casa propria. Quello che è successo alla Lega è che passare dal 34% all’8% certamente paga il fatto di essersi assunto la responsabilità di questi diciotto mesi di governo di unità nazionale con cui abbiamo governato e anche il fatto che se si è al governo bisogna fare il governo, non si può fare governo e opposizione. Mi sembra che le riflessioni ognuno debba farle al proprio interno. Credo che il nostro compito sia comprendere la grande responsabilità che abbiamo, ci sono sfide difficili. Il voto che è emerso è di speranza per il futuro ma anche segnale di disagio per la situazione in cui i nostri italiani vivono, vince in maniera chiara il centrodestra. Anche il segnale che il M5S prende penso debba essere un segnale di riflessione per tutti”.



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