
Il killer delle escort conferma di aver ucciso Denisa Maria Adas e Ana Maria Andrei ma nega di essere coinvolto in altri omicidi Photo Credit: Fotogramma.it
07 giugno 2025, ore 12:30 , agg. alle 13:26
Interrogatorio per Vasile Frumuzache. Il gip si è riservato la decisione sulla misura di custodia cautelare richiesta dalla procura per omicidio e soppressione di cadavere
Oggi nell'udienza di convalida e interrogatorio col gip in carcere a Prato, Frumuzache ha confermato di aver ucciso le due escort, sue connazionali, ma ha negato di essere coinvolto in altri omicidi. Il suo legale ha riferito che Frumuzache, aggredito in carcere a Prato da un cugino di Ana Maria Andrei che gli ha tirato dell'olio bollente sul volto, è "molto provato fisicamente e psicologicamente". Al momento il giudice si è riservato la decisione sulla misura di custodia cautelare richiesta dalla procura per omicidio e soppressione di cadavere. Le indagini vanno avanti. Un insospettabile padre di famiglia, almeno agli occhi di amici e conoscenti così come a quelli del suo datore di lavoro, in tre anni -dice- non ha mai dato problemi. L’altra faccia di Vasile Frumuzache è quella con cui ha descritto i delitti delle due escort con freddezza e distacco. Bisognerà capire se ci si trovi di fronte a un duplice omicida isolato o a un serial killer che per anni ha vissuto e agito inosservato. Nel carcere di Prato era atteso al varco dagli altri detenuti, in particolare quello che si è poi rivelato essere il cugino di una delle vittime gli ha gettato dell’olio bollente in viso provocandogli ustioni di primo e secondo grado. Un gesto che sarebbe stato scatenato da una frase provocatoria che il vigilante avrebbe pronunciato quando si è reso conto di avere tutti contro: “Ce ne sono anche altre”. La Procura ha chiesto l’acquisizione dei tabulati telefonici degli ultimi 5 anni, verranno quindi passati al setaccio tutti gli elenchi delle donne scomparse.
L'AGGRESSIONE IN CARCERE
La Procura di Prato, vista l'accusa pesante di essere il killer delle due prostitute, aveva dato la disposizione precisa di inserire Frumuzache nel reparto 'protetti', quello cioè in cui vengono mandati i responsabili di reati a sfondo sessuale, ma era stato poi trasferito a causa delle minacce ricevute dai detenuti romeni. E' così che l'uomo era finito nella sezione detenuti comuni, in un’area in cui le celle vengono lasciate aperte, e lì è stato aggredito con l'olio bollente. Sull'episodio in carcere la procura ha aperto un procedimento penale specifico: il procuratore Tescaroli ha detto che ogni persona, anche quella accusata dei crimini peggiori, ha il diritto di essere tutelata e trattata con umanità.
LE INDAGINI
Gli inquirenti dovranno fare un lavoro a ritroso nel tempo. Con l'esame di ben sette anni di traffico telefonico da e verso gli apparecchi fissi e cellulari di cui ha avuto disponibilità nel corso di questo periodo Frumuzache, il 32enne romeno reo confesso di due femminicidi di prostitute a Prato e Montecatini Terme. Con l'obiettivo di ricostruire i rapporti e la sua rete di contatti. E quella frase provocatoria che la guardia giurata avrebbe pronunciato appena entrato in carcere "Ce ne sono anche altre" è finita agli atti dell'inchiesta, verranno quindi passati al setaccio tutti gli elenchi delle donne scomparse. Posto che, nell'interrogatorio di garanzia per l'udienza di convalida, lui ha confermato di aver ucciso le connazionali Denisa Maria Adas e Ana Maria Andrei, ma ha negato altri omicidi.