Il grande equivoco del calcioscommesse: chi ha sbagliato non deve essere crocefisso, ma nemmeno glorificato

Il grande equivoco del calcioscommesse: chi ha sbagliato non deve essere crocefisso, ma nemmeno glorificato

Il grande equivoco del calcioscommesse: chi ha sbagliato non deve essere crocefisso, ma nemmeno glorificato Photo Credit: agenziafotogramma.it


Il mondo del calcio dovrebbe ricordare che esistono regole e giocatori che non le hanno rispettate. Va bene l'affetto, ma senza troppi sconti. Anche per non mandare messaggi fuorvianti ai più giovani

PRESTO IL PATTEGGIAMENTO DI TONALI

Inizia un’altra settimana importante sul fronte calcioscommesse. Oggi i legali di Sandro Tonali prenderanno contatto con la Procura della Federcalcio per trovare un accordo sul patteggiamento del centrocampista del Newcastle. Sul modello Fagioli, si terrà conto della collaborazione fornita dal giocatore e ci sarà uno sconto di pena piuttosto robusto rispetto ai tre anni previsti dal regolamento. Lo juventino dovrà stare fermo sette mesi, l’ex milanista un po’ di più perché ha ammesso di aver scommesso anche sulle partite della sua squadra; per sua fortuna ha sempre puntato sulla vittoria, quindi non si è configurato l’illecito sportivo. In settimana verrà sentito anche Nicolò Zaniolo, che è indagato dalla Procura di Torino (per aver frequentato siti illegali), ma al momento non ci sono procedimenti dalla giustizia sportiva perchè pare che l’ex romanista non abbia scommesso sul calcio.

RICORDIAMOCI CHE HANNO SBAGLIATO

Da parte del mondo del calcio sarebbe opportuna qualche riflessione. Non bisogna dimenticare che esistono regole chiare e che ci sono alcuni calciatori che le hanno infrante. Non è intenzione di nessuno accanirsi contro chi ha sbagliato, ma l’errore non può essere derubricato. In questi giorni Fagioli e Tonali sono stati circondati da una straordinaria ondata di affetto. Va bene, ma non dimentichiamo le loro responsabilità e non mandiamo messaggi sbagliati. Pioli ha detto: “A Tonali volevo bene dieci, ora gliene voglio cento”. Umanamente molto apprezzabile. Ma un allenatore – anche come insegnamento ai più giovani- avrebbe magari dovuto dire che il giocatore ha sbagliato e per questo deve pagare. E che lui è arrabbiato perché vede sprecato il talento di un ragazzo. L’affetto incondizionato si esprime nei confronti di chi è stato sfortunato, magari perché vittima di un grave infortunio. Chi ha sbagliato in prima persona è giusto che si assuma le sue responsabilità. Qualche perplessità l'ha lasciata anche la manica larga nello sconto sulle squalificate: nel caso di Fagioli da tre anni previsti dal regolamento siamo scesi a sette mesi. Su un totale di 36 mesi ne sono stati abbuonati 29. Forse un po' troppi. Le pene devono essere giuste e non esemplari, ma la sensazione di un finale a tarallucci e vino pare diseducativo. 


LA CREDIBILITA' DI CORONA

Un capitolo a parte lo merita Fabrizio Corona. Per il fatto di aver azzeccato i nomi dei primi due coinvolti, gli è stato dato un credito che probabilmente non merita. Siamo di fronte a un personaggio in cerca di rilancio e visibilità. Ma non dobbiamo prendere come oro colato le sue rivelazioni, non è il portavoce della Procura. Se su Fagioli e Tonali ci sono stati riscontri, non bisogna dimenticare che molti altri nomi sono stati tirati in ballo senza fondamento. In un trionfo di disinformazione, la scorsa settimana sono state pubblicate foto di Massimiliano Allegri al Casino, facendo intendere una tendenza alle scommesse. Giova ribadire che andare al Casino non è reato.



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