Il calcio ora vuole ripartire, ma i ministri Spadafora e Speranza frenano, domani riunione decisiva

Il calcio ora vuole ripartire, ma i ministri Spadafora e Speranza frenano, domani riunione decisiva

Il calcio ora vuole ripartire, ma i ministri Spadafora e Speranza frenano, domani riunione decisiva


Lo stop avrebbe un impatto economico devastante, che non colpirebbe solo i giocatori ma decine di migliaia di lavoratori

Domani la Federcalcio presenterà ai ministri dello Sport Vincenzo Spadafora e della Salute Roberto Speranza il dossier con le misure studiate per garantire la ripresa degli allenamenti, senza compromettere la sicurezza e la salute di calciatori e allenatori. Si tratta di un protocollo molto rigido, che prevede tra l’altro che le squadre restino in isolamento per tre settimane senza venire a contatto con l’esterno; i calciatori, almeno in una prima fase, lavoreranno solo sulla parte atletica mantenendo le distanze, in ritiro dormiranno in camere singole. Il crono programma prevede la ripresa degli allenamenti il 4 maggio, poi entro un mese si spera di poter ricominciare a disputare partite. Ovviamente con gli stadi a porte chiuse, senza assembramenti di pubblico sulle tribune.

C’è chi dice no 

La speranza diffusasi negli ultimi giorni è stata raffreddata dalle ultime dichiarazioni del ministro Spadafora: “Non do per certa né la ripresa del campionato, né quella degli allenamenti il 4 maggio, se prima non esistono le condizioni. Lo sport non è solo il calcio, e il calcio non è solo la Serie A”. A rincarare la dose il titolare del dicastero della salute Speranza: “Con quattrocento morti al giorno, l’ultimo problema è il campionato di calcio”. Le dichiarazioni dei due ministri sono calate come una mannaia sul clima di moderato ottimismo che stava serpeggiando nell’ambiente. E c’è chi sente odore di populismo e demagogia. Ma frenare il calcio non significa soltanto ostacolare i guadagni dei giocatori milionari. Ci sono anche tanti lavoratori normali, che ora vedono a rischio il loro futuro.


Il mondo del pallone vuole ripartire

All’interno della Lega Serie A sta crescendo il “partito del ricominciamo”; scrivono le società: “E’ nostra intenzione portare a termine la stagione, naturalmente nel pieno rispetto delle norme che tutelano la salute”. C’è ancora chi frena, ma sembra animato per lo più da interessi di classifica o da paura di retrocedere. L’intenzione di ripartire ora arriva anche dal sindacato dei calciatori, che nel pieno dell’emergenza Covid-19 si era invece fortemente opposto alla prosecuzione dell’attività. Dice Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori: “La volontà è tornare al più presto in campo con le più ampie garanzie di sicurezza per tutti gli addetti ai lavori; vogliamo poter tornare a svolgere il nostro lavoro, così come tante altre categorie professionali, senza apparire privilegiati e senza percorrere corsie preferenziali sui controlli medico sanitari”. 

In gioco soldi e posti di lavoro

Premesso ancora una volta che la priorità deve essere la salvaguardia della salute, bisogna però considerare che la situazione è migliorata rispetto a un mese fa. Senza abbassare la guardia, il paese si sta preparando alla Fase Due, quella della graduale ripartenza. Perché ora l’emergenza economica rischia di diventare prevalente rispetto a quella sanitaria. Il grido d’allarme lo ha lanciato il presidente federale Gabriele Gravina: “ Sono in ballo cinque miliardi di euro, l’impatto negativo di uno stop definitivo sarebbe una catastrofe”. In effetti il calcio professionistico di serie A muove tanti soldi e garantisce lavoro a una marea di persone. Come ricorda opportunamente il direttore Xavier Jacobelli su Tuttosport “l’Azienda Calcio costituisce l’1% del Prodotto Interno Lordo, ogni anno versa allo Stato un miliardo e duecentocinquanta milioni di tasse e contributi; genera un indotto di 8 miliardi di euro e dà lavoro a trecentomila persone, poiché i livelli occupazionali garantiti non sono solo quelli dei professionisti strapagati, nella sola Torino tra dipendenti e collaboratori la Juventus dà lavoro a 827 persone”. Numeri che non possono essere ignorati



Argomenti

Campionato
Emergenza coronavirus
Serie A
Spadafora
Speranza

Gli ultimi articoli di Paolo Pacchioni

  • Week end di maxi esodo, annunciato traffico intenso verso le località di villeggiatura

    Week end di maxi esodo, annunciato traffico intenso verso le località di villeggiatura

  • Un vecchio aereo si schianta nell'estremo oriente russo. Quantanove morti

    Un vecchio aereo si schianta nell'estremo oriente russo. Quantanove morti

  • Ibiza, è giallo sulla morte di un noto DJ italiano, Michele Noschese - noto come Godzi- aveva 35 anni

    Ibiza, è giallo sulla morte di un noto DJ italiano, Michele Noschese - noto come Godzi- aveva 35 anni

  • Nuovo massiccio attacco russo contro l'Ucraina; colpita Kiev, bilancio di un morto e sei feriti

    Nuovo massiccio attacco russo contro l'Ucraina; colpita Kiev, bilancio di un morto e sei feriti

  • Gaza, orrore senza fine. L'esercito israeliano riprende le azioni via terra.

    Gaza, orrore senza fine. L'esercito israeliano riprende le azioni via terra.

  • In Calabria droga nascosta sottoterra, i Carabinieri scavano e trovano 45 mila dosi già pronte per lo spaccio

    In Calabria droga nascosta sottoterra, i Carabinieri scavano e trovano 45 mila dosi già pronte per lo spaccio

  • Partita del cuore a L'Aquila, i cantanti battono i politici con il punteggio di 8-6

    Partita del cuore a L'Aquila, i cantanti battono i politici con il punteggio di 8-6

  • Schianto Air India, la scatola nera conferma lite tra piloti, uno dei due avrebbe interrotto il flusso di carburante ai motori

    Schianto Air India, la scatola nera conferma lite tra piloti, uno dei due avrebbe interrotto il flusso di carburante ai motori

  • Calciomercato in attività, il Napoli cerca di superare lo stallo con il Galatasaray per la cessione di Osimhen

    Calciomercato in attività, il Napoli cerca di superare lo stallo con il Galatasaray per la cessione di Osimhen

  • La Nazionale Italiana fuori dalla top ten del rankikg Fifa, ai mondiali - se ci arriva- rischia di essere in quarta fascia

    La Nazionale Italiana fuori dalla top ten del rankikg Fifa, ai mondiali - se ci arriva- rischia di essere in quarta fascia