I libri più interessanti della settimana, tra “La prima regina”, “Il dono del marinaio”, “La mia più oscura preghiera” e “Thirteenth child”

I libri più interessanti della settimana, tra “La prima regina”, “Il dono del marinaio”, “La mia più oscura preghiera” e “Thirteenth child” Photo Credit: "La prima regina" di Alessandra Selmi, Nord
29 giugno 2025, ore 08:00
Storie che si muovono tra passato e presente, tra mondi reali e mondi fantastici: un pacchetto di storie che ancora una volta punta a soddisfare palati letterari variegati
L’estate è ormai partita ufficialmente da una settimana abbondante, con i termometri che in tutta Italia hanno cominciato a far segnare numeri importanti. Una situazione che, come ormai da tradizione, ha fatto scattare i consueti allarmi relativi all’esposizione al sole nelle ore più calde. Che, in fin dei conti, rappresentano buona parte della giornata.
E allora ecco che, per chi può rifugiarsi tra le mura domestiche, un buon libro può essere il compagno ideale con cui passare il tempo nell’attesa della frescura serale. E di storie in cui immergersi ce ne sono a bizzeffe, come abbiamo avuto modo di constatare settimana dopo settimana. Per fare un esempio, basti pensare a “La misteriosa clinica di medicina orientale”, “L'amore mio non muore”, “1991” e “La solitudine è un problema secondario”, o ancora a “Sir Lewis”, “Scelgo tutto”, “Terra di anime spezzate” e “La pazienza del diavolo”.
Ovviamente l’arrivo di un nuovo fine settimana ci richiama all’attenzione e a dare uno sguardo alle novità di recente approdo sugli scaffali delle librerie. Tra le novità dal mondo dell’editoria su cui ci soffermiamo questa volta troviamo:
- “La prima regina” di Alessandra Selmi (Nord)
- “Il dono del marinaio” di Julia R. Kelly (Mondadori)
- “La mia più oscura preghiera” di S.A. Cosby (Rizzoli)
- “Thirteenth child” di Erin A. Craig (Fanucci Editore)
LA PRIMA REGINA, LA STORIA INQUADRATA DA NUOVE PROSPETTIVE
Partiamo nel nostro consueto viaggio tra i libri più interessanti della settimana focalizzando l’attenzione su un genere letterario dal grandissimo potere evocativo: quello dei romanzi a sfondo storico. Una categoria di pubblicazioni che da sempre stuzzica la fantasia di lettrici e lettori grazie alla capacità di proiettare indietro nel tempo, e di mettere a confronto con usi e costumi differenti. E talvolta antesignani di quelle che sono tradizioni che tutt’oggi vengono tramandate, seppur in forma rivista e adattata ai tempi che corrono.
A questo genere di riferimento narrativo appartiene “La prima regina” di Alessandra Selmi, pubblicato da Nord. Siamo nel 1868, anni di grandi cambiamenti in Italia. Ed è una storia che si snoderà attorno a personaggi cruciali della storia, sebbene essi siano inquadrati da una prospettiva diversa. Quella di Nina, una sguattera il cui compito sarà, nella Villa Reale di Monza, quello di occuparsi della camera della principessa Margherita, fresca moglie dell’erede al trono d’Italia. Un incarico da sogno solo sulla carta, considerando gli ingranaggi in cui finisce per essere inglobata, tra intrighi e macchinazioni. Non tutti i mali vengono però per nuocere, considerando che l’ingresso in questo ecosistema le permetterà anche di imparare a leggere e a scrivere, nonché di trovare l’amore.
Parallelamente a quella di Nina c’è però anche la storia della principessa Margherita, un personaggio che a sua volta si trova a recitare un ruolo per cui si è preparata per tutta la vita. Un compito che però la vede nei panni di figurante, al fianco di un marito di sangue reale, Umberto, per il quale è come se non esistesse. Schemi che stanno stretti alla principessa Margherita, che con il proprio carisma saprà conquistarsi i favori del popolo.
Un racconto che, con una cura meticolosa nella ricerca storica e la grande attenzione per i dettagli, ci riporta indietro nel tempo a oltre un secolo e mezzo fa, e lo fa sviluppandosi tra due storie agli antipodi. Donne che, a dispetto del divario culturale e sociale, mettono in gioco una caratura e una determinazione fuori dall’ordinario, per giocare al meglio le carte che il destino ha fornito loro, in un intreccio che acquisisce spessore grazie al lavoro dell’autrice nel donare volume alle figure chiamate in causa dalla storia.
IL DONO DEL MARINAIO, IL MARE PRENDE E IL MARE DÀ
Si cambia set storico con il secondo dei libri più interessanti della settimana, per quanto il calendario resti ancorato al passato. Si avanza qualche decade, arrivando all’inizio del ventesimo secolo.
Ne “Il dono del marinaio” di Julia R. Kelly, edito da Mondadori, lo sviluppo della storia parte dal 1900. Siamo in Scozia, in un remoto villaggio chiamato Skerry. All’orizzonte si prefigurano i mesi invernali, con le immancabili rigidità dettate dalla latitudine. Una violenta tempesta porta in dote con sé una sorpresa che potrebbe rappresentare il motore di cambiamenti importanti. E questo tanto nella vita di due persone in particolare, quanto degli equilibri del villaggio stesso.
La burrasca lascia infatti sulla spiaggia un bambino, scampato alla furia impietosa del mare. Nessuno sa chi sia, né da dove provenga, per quanto l’aspetto sia incredibilmente simile a quello del figlio di Dorothy, la maestra del villaggio, scomparso proprio in mare (all’età che il giovane dimostra) molti anni prima. Ed è la stessa Dorothy che accetta di prendersi cura del piccolo, in un rapporto che si sviluppa progressivamente e risveglia nella donna emozioni particolari. Qualcosa di analogo che accade a Joseph, il pescatore che ha trovato il bambino sulla riva e che, dalle voci che circolano nel villaggio, sarebbe legato alla scomparsa del figlio di Dorothy.
Due storie, quelle di Dorothy e Joseph, che si sviluppano progressivamente e in maniera analoga a quella dell’intera comunità di Skerry, la cui compattezza verrà paradossalmente minata dagli eventi innescati dal ritrovamento del giovane. Una storia che scorre via con ritmo veloce, dettato anche dalla lunghezza non eccessiva dei capitoli, e che mette in mostra una potente componente emotiva che assume spessore grazie ai personaggi che rispecchiano alla perfezione il momento storico e l’ambientazione in cui si muovono.
LA MIA PIÙ OSCURA PREGHIERA, L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO
Quella dedicata ai libri più interessanti della settimana è una parentesi che spesso mette in evidenza racconti molto stuzzicanti. Uno spazio che soddisfa soprattutto chi cerca volumi che eccellono per costruzione delle atmosfere e dei personaggi.
Tra le storie che soddisfano questi requisiti c’è sicuramente “La mia più oscura preghiera” di S.A. Cosby, pubblicato da Rizzoli. Un racconto che porta i lettori in Virginia, dove troviamo Nathan Waymaker, che dopo il proprio servizio nelle forze armate (come Marine) e come tutore della legge (in veste di vice-sceriffo) lavora nell’agenzia funebre del cugino, a Queen County. Ovviamente, come si suol dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio: le abilità sviluppate nei “campi” di competenza precedenti restano nel background, e tornano molto utili in taluni casi. Lo sanno bene le persone che si rivolgono a lui, soprattutto quando la legge non vuole o non riesce a essere d’aiuto.
La morte del reverendo Esau Watkins scuote la comunità, con alcuni dei fedeli che chiedono a Nathan di indagare. Un qualcosa che va a stuzzicare il consueto vespaio che avvia un vortice di eventi importante, nella ricerca di una verità che forse sarebbe meglio non disseppellire.
Un volume che mette i lettori nei panni di spettatori di situazioni spesso complesse, con i personaggi che sono chiamati a molteplici peripezie per venirne fuori. Una storia dalle tante sfaccettature e con un grado di “crudezza” adottato nelle narrazioni (con una dose di violenza ben soppesata) che fornisce spessore e realismo all’intero pacchetto narrativo.
THIRTEENTH CHILD, IL FANTASY ABBRACCIA IL ROMANTICISM E ATMOSFERE DARK
Chiudiamo il nostro viaggio tra i libri più interessanti messi in evidenza questa settimana con un volume che stuzzica la curiosità già soltanto per la forte caratterizzazione artistica che spicca in copertina. E che tradisce i contenuti dark (che non sono però i soli ingredienti della storia) che i lettori si troveranno di fronte pagina dopo pagina
“Thirteenth child” di Erin A. Craig, pubblicato da Fanucci Editore, è un racconto che unisce alle atmosfere dark citate in precedenza la giusta dose di romanticismo e una componente fantasy non indifferente. Protagonista delle vicende è Hazel Trepas, una guaritrice alle prese con “grattacapi divini” che ne condizionano il presente e minano il suo futuro. Tredicesima figlia della sua famiglia, è stata promessa a uno degli dei della Martissienes, Merrick. Quando questi si palesa gli concede il dono della capacità di dedurre all’istante la cura di cui ogni malato necessita. Qualcosa di molto utile per chi, di mestiere, è una guaritrice. Ma ogni elemento ha il suo diretto contrappeso, e per Hazel questo è rappresentato dal vedere sfumare la speranza nei pazienti, con la Morte che cala la sua falce.
È difficile anticipare i contenuti senza sfociare in spoiler: basti sapere che questi sono solo alcuni degli elementi che innescano una storia fatta di colpi di scena ben strutturati. Un fantasy dalle tinte dark - che strizza l’occhio alle fiabe - orchestrato in maniera perfetta, con un forte grado di empatia che si innesca con la protagonista, impegnata a compiere scelte difficili. La costruzione delle atmosfere e dei personaggi dona spessore all’intera storia, in un racconto che cattura l’attenzione e trasporta in un universo narrativo dove ogni ingrediente della ricetta è ben bilanciato.