I libri più interessanti della settimana, tra “56 giorni”, “Italian Girl”, “La fine del gioco” e “Il destino è nel carattere”

I libri più interessanti della settimana, tra “56 giorni”, “Italian Girl”, “La fine del gioco” e “Il destino è nel carattere” Photo Credit: "56 giorni" di Catherine Ryan Howard, Fazi Editore, Darkside
20 aprile 2025, ore 09:00
Escursioni letterarie come sempre varie quelle messe sotto la lente questa settimana, tra thriller internazionali, noir dal set “patriottico” e interessanti introspezioni dal sapore orientale
Un viaggio nei libri, quello della nostra rubrica domenicale, che vi tiene compagnia ogni settimana, senza sosta. E anche in questa domenica di Pasqua, nella quale ne approfittiamo per farvi gli auguri, c’è sempre spazio da dedicare alle nostre amate pubblicazioni.
E sì, perché se da un lato ci sono gli immancabili momenti di convivialità da trascorrere a tavola con i propri cari o con chi ci sta a cuore, dall’altro ci sono gli altrettanto inevitabili momenti di “digestione lenta”, in cui ognuno cerca il proprio posticino in cui tirare il fiato (nell’attesa, ovviamente, di riprendere ad “aggredire” il banchetto, ndr). È in questo frangente che, magari, ci si può ritagliare un po’ di tempo per leggere o per dare un’occhiata a quali sono i libri più interessanti della settimana.
Qualcosa che nelle scorse settimane ci ha consentito di apprezzare “Le passioni dell’anima”, “Tra poche ore è buio”, “La famiglia” e “L’intruso”, oppure “Preludio”, “Dimmi una cosa di te”, “Tre di notte” e “La scuola perduta”.
Come sempre siamo andati a dare uno sguardo alle pubblicazioni più stuzzicanti arrivate di recente sugli scaffali, e tra queste abbiamo trovato:
- 56 giorni, di Catherine Ryan Howard (Fazi Editore, Darkside)
- Italian Girl, di Elisa Giobbi (Fernandel)
- La fine del gioco, di David Baldacci (TimeCrime)
- Il destino è nel carattere, di Sang Young Park ( Rizzoli)
56 GIORNI, L’AMORE AI TEMPI DEL LOCKDOWN CON RISVOLTI INASPETTATI
Il nostro viaggio alla scoperta dei libri più interessanti della settimana parte da un titolo in grado di stuzzicare le corde di chi cerca un racconto in grado di tenere con il fiato sospeso. In “56 giorni” di Catherine Ryan Howard, pubblicato da Fazi Editore nella label Darkside, ci si confronta con una storia che spinge i lettori a porsi domande fino alla fine.
Siamo a Dublino, con le lancette dell’orologio che ci riportano indietro di cinque anni circa. È il periodo del lockdown, un momento in cui uscire di casa era un’ipotesi remota oltre che azzardata. Un periodo in cui si era lontani dai propri affetti, dove il termine “congiunti” era all’ordine del giorno. E proprio su queste tematiche che si muovono i due protagonisti della storia, Oliver e Ciara, il cui amore sboccia per caso tra le corsie di un supermercato. Proprio il lockdown li spinge ad accelerare inverosimilmente i tempi, con i due che finiscono per convivere dopo pochissimo, per evitare la separazione forzata dettata da quel periodo storico.
Ogni personaggio ha le sue motivazioni, nobili e non, ma le derive thriller sono dietro l’angolo. È così che parte un’indagine incasellata in un frangente narrativamente non inflazionatissimo, ma che proprio grazie agli elementi reali di cui il racconto è infarcito riesce a essere molto vicino a chi legge. Un’opera che ha raccolto grandissimi consensi dal pubblico internazionale, e che arriva anche nell’edizione italiana per tenere sulle spine i lettori della penisola. Siamo di fronte al “delitto perfetto”?
ITALIAN GIRL, LA STORIA DI SAMAN ABBAS RIVIVE IN FORMA DI DIARIO
Gli ultimi giorni hanno portato a una svolta importante, a livello giudiziario, su un caso che ha catturato l’attenzione mediatica nel corso degli ultimi anni. Parliamo dell’omicidio di Saman Abbas, la giovane di origini pakistane scomparsa il 1 maggio 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, il cui cadavere è stato poi ritrovato soltanto il 18 novembre del 2022. Un efferato crimine per i quali la Corte di assise di Appello di Bologna ha confermato l'ergastolo per i genitori, ha inflitto l'ergastolo ai due cugini assolti in primo grado e ha rideterminato la pena per lo zio da 14 a 22 anni.
Una storia, quella di Saman Abbas, che rivive nelle pagine del volume “Italian Girl” di Elisa Giobbi, pubblicato da Fernandel. Una storia che, con una narrazione che abbraccia a tutto tondo la forma del diario, rivive l’ultimo anno di vita della giovane. Tra sogni e speranze, ma anche sospetti atroci relativamente a quello che si prefigurava come un delitto progettato a lungo.
Giorno dopo giorno, attraverso la “voce” prestata dall’autrice del libro alla giovane ragazza, si percepiscono le evoluzioni dei timori, ma anche la voglia di abbracciare un nuovo corso della vita, fatto di ambizioni e anche di amore. Quell’amore che non era ben visto dalla famiglia, tanto distante da quanto programmato e soprattutto da tradizioni che non ammettevano eccezioni. Una serie di elementi che ha scatenato la lucida follia che, come decretato dalla Corte di assise nei giorni scorsi, ha portato a un omicidio perpetrato da tutta la famiglia.
LA FINE DEL GIOCO, IL BRIVIDO DEL THRILLER INTERNAZIONALE
Il thriller e la suspense tornano a farci visita anche con il terzo tra i libri più interessanti della settimana. In questo caso però la narrazione assume un respiro internazionale, e ci proietta dall’altra parte del mondo. Con “La fine del gioco” (in originale “End Game”) di David Baldacci, pubblicato da TimeCrime, si fa la conoscenza con Will e Jessica, vere e proprie “macchine da guerra” inarrestabili nel loro specifico ambito di competenza.
Si tratta di due personaggi che il governo degli Stati Uniti chiama in causa quando c’è da operare con precisione chirurgica e soprattutto discrezione assoluta. Ovviamente chi ha questa libertà d’azione ha anche chi gli copre le spalle in caso di necessità, e per loro questa figura è (nome in codice) “L’uomo in blu”. Questa persona è però misteriosamente scomparsa, con le comunicazioni si sono interrotte di colpo. E le indagini per capire che fine abbia fatto portano i due personaggi a scoperchiare un vespaio che non immaginavano affatto fosse lì. In un’escalation di eventi che rischiano di metterne a repentaglio la vita. Normale amministrazione, si direbbe.
Azione e suspense si intrecciano, con i colpi di scena che non mancano e mantengono sempre alta la tensione narrativa. Il tutto grazie a un ritmo sostenuto e a un’ottima costruzione dei personaggi.
IL DESTINO È NEL CARATTERE, SENSIBILITÀ E INTROSPEZIONI DEI TRENT’ANNI
Chiudiamo la nostra rassegna settimanale dedicata al mondo dei libri con una pubblicazione che rallenta il ritmo rispetto ai volumi messi sotto la lente precedentemente. Ne “Il destino è nel carattere”, di Sang Young Park, edito da Rizzoli, ci si confronta con le cosiddetta “vita di tutti i giorni” spostando però l’occhio di bue sulla cultura orientale, sempre foriera di “scorci” suggestivi.
La storia è ambientata in Corea del sud, con le vicissitudini raccontate che si intrecciano alla frenesia che travolge la capitale Seoul. Un libro che pesca a piene mani dai dubbi esistenziali e dalle immancabili incertezze di chi gravita attorno ai trent’anni, un periodo della vita in cui si traccia una linea e si cominciano a fare i primi bilanci su cosa si è fatto e su cosa si ambisce a fare. Con un occhio in particolare, all’interno della storia, alla realtà queer, che si trova spesso a dover fare i conti con l’ostilità locale, tra pressioni culturali e sociali.
Un romanzo che, con grande sensibilità, tratta di sentimenti e del senso di inadeguatezza. E che, in questo modo, parla un po’ a tutti e a tutte. Una grande prova per un autore giovane, Sang Young Park, che si sta facendo sempre più notare a livello internazionale anche in virtù della capacità di affrontare tematiche delicate con il piglio giusto.