I Dazi di Trump e i possibili effetti sull’industria dell’intrattenimento americano: come reagirà Hollywood?

I Dazi di Trump e i possibili effetti sull’industria dell’intrattenimento americano: come reagirà Hollywood?

I Dazi di Trump e i possibili effetti sull’industria dell’intrattenimento americano: come reagirà Hollywood?


I timori di una possibile recessione hanno già avuto un impatto visibile: giovedì il mercato azionario ha subito una diffusa ondata di vendite

Dopo la pandemia e gli scioperi che hanno bersagliato l’industria nel 2023, adesso Hollywood si trova a fare i conti con le nuove tariffe annunciate dal presidente Trump. Secondo molti analisti, i dazi non graveranno direttamente sulle spalle della maggior parte delle aziende operanti nei settori dei media e dell’intrattenimento. Tuttavia, gli analisti prevedono che le conseguenze indirette, come una riduzione della spesa dei consumatori americani e un taglio ai budget pubblicitari, potrebbero colpire duramente i guadagni di Hollywood.

IL CINEMA E I DAZI

I timori di una possibile recessione scatenata dai dazi hanno già avuto un impatto visibile: giovedì il mercato azionario ha subito una diffusa ondata di vendite. Matthew Dolgin, analista azionario senior di Morningstar, ha sottolineato in una nota del 3 aprile che i dazi "reciproci" di Trump non infliggeranno danni immediati significativi alle aziende del settore. Fatta eccezione per realtà come Apple e Roku, dove la vendita di hardware rappresenta una fetta importante dei ricavi, la maggior parte di queste imprese non dipende in modo rilevante dalla commercializzazione di beni fisici. Tuttavia, la loro stabilità è strettamente legata alla spesa dei consumatori, e un indebolimento dell’economia dovuto ai dazi potrebbe compromettere i loro risultati.

Le aziende che subiranno l’aumento delle tariffe non sembrano intenzionate ad assorbire questi costi aggiuntivi, il che si tradurrà inevitabilmente in prezzi più alti per i consumatori. Secondo CJ Bangah, responsabile del settore telecomunicazioni, media e tecnologia di PwC, uno dei primi ambiti in cui i consumatori ridurranno le spese sarà proprio quello dei media e dell’intrattenimento. Inoltre, un’eventuale crisi economica porterebbe a una contrazione della spesa pubblicitaria, un elemento cruciale che sostiene gran parte dell’industria dell’intrattenimento. Questo scenario potrebbe rappresentare un “doppio colpo” per Hollywood, con una diminuzione sia degli introiti derivanti dai consumatori sia di quelli legati alla pubblicità. In un contesto simile, Bangah suggerisce una strategia chiara: mantenere alta la qualità dei contenuti e dell’esperienza offerta ai consumatori, senza però trascurare un approccio oculato nella gestione delle risorse e un miglioramento dell’efficienza operativa. “Le nostre ricerche dimostrano che le aziende che evitano di tagliare gli investimenti in marketing durante una crisi ottengono performance nettamente superiori rispetto a quelle che li riducono,” ha aggiunto.

DAZI, RIPERCUSSIONI ANCHE SUL MERCATO ESTERO

Le ripercussioni potrebbero non limitarsi al mercato interno. Maggie Switek, economista e direttrice senior della ricerca presso il Milken Institute, ha evidenziato che i dazi e il nuovo approccio degli Stati Uniti ai conflitti internazionali potrebbero influenzare il modo in cui il pubblico europeo percepisce i film e i media americani. Sebbene sia prematuro prevedere l’entità di questi cambiamenti a lungo termine, Switek sottolinea l’importanza di monitorare l’evoluzione dell’opinione pubblica per capire come Hollywood potrebbe doversi adattare in futuro. Va notato che la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti era già in calo prima dell’annuncio dei dazi, ribattezzati da Trump “Liberation Day”. A marzo, il Consumer Confidence Index del Conference Board è diminuito di 7,2 punti, segnando il quarto mese consecutivo di flessione. Secondo Switek, l’introduzione delle tariffe ha aggiunto ulteriore instabilità ai mercati, un fattore che probabilmente si rifletterà negativamente sul morale dei consumatori nei prossimi mesi.



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