Governo, sulla scuola tutto deve essere pronto per il ritorno in classe dal 7 gennaio al 75 per cento

Governo, sulla scuola tutto deve essere pronto per il ritorno in classe dal 7 gennaio al 75 per cento

Governo, sulla scuola tutto deve essere pronto per il ritorno in classe dal 7 gennaio al 75 per cento


29 dicembre 2020, ore 21:00

Ma fino al 15 gennaio la presenza sarà al 50% per motivi sanitari, lo ha stabilito il ministro Speranza

Le ultime affermazioni del ministro dei Trasporti Paola De Micheli provano a fare chiarezza sulla questione della riapertura delle scuole. Secondo la De Micheli tutto deve essere pronto per il ritorno in presenza dal 7 gennaio al 75% per le Superiori, attualmente in didattica a distanza, ma ha anche spiegato che il ministro della Salute Speranza con una ordinanza di natura sanitaria ha deciso che dal 7 al 15 la presenza sarà al 50%. Quanto ai trasporti la presenza resterà al 50%.


La verifica

Tutto quando pure oggi il leader di Iv Matteo Renzi ha continuato a minacciare la crisi di governo. "Breve riassunto delle puntate precedenti. L'Europa stanzia i soldi per il Next Generation EU e noi chiediamo subito che il Parlamento dedichi una sessione a questi fondi. È il 22 luglio 2020. Per mesi silenzio di tomba. Poi, una notte di dicembre, spunta uno strano emendamento a Palazzo Chigi: esautorati i ministri, spazio a una task force di 6 manager e 300 consulenti. E spunta anche un piano che, fino a quel momento, nessuno aveva visto. La reazione di Italia Viva sta in questa lettera inviata a Conte il 16 dicembre. Basta leggerla per capire che facciamo sul serio. Ci stiamo giocando l'osso del collo, come ho detto in conferenza stampa ieri in Senato: non è tempo di meline". Lo scrive il leader di Italia Viva nella sua Enews. "Per questo - aggiunge il senatore - abbiamo proposto di investire i soldi del Recovery Plan non su progetti evanescenti e raffazzonati ma sulle parole chiave dell'Italia del 2030. Cultura, innanzitutto. Che significa identità, teatri, musica, musei. Ma anche scuola, università, ricerca. E ovviamente salute e benessere: prendere i soldi del Mes è un dovere morale, in un Paese in cui abbiamo 237 medici morti di Covid. Il piano del Governo comincia con delle paginette giustizialiste sulla giustizia: noi cominciamo con la cultura. Della serie: scopri le differenze. E poi le infrastrutture, fisiche, digitali, organizzative. L'ambiente. E le opportunità che questo Paese può e deve dare alla nuova generazione, che carichiamo di debiti ma alla quale dobbiamo dare innanzitutto una speranza. L'acronimo è 'Ciao', la parola italiana più famosa al mondo. Molti hanno criticato il titolo Ciao senza aver letto la mia lettera a Conte o seguito la conferenza stampa di ieri o le note che invieremo domani al Ministro Gualtieri: io non chiedo che tutto ciò che scriviamo sia accolto. Mi basterebbe fosse letto. E magari chi non è d'accordo potrebbe fare la fatica di spiegare perché. Italia Viva sta in maggioranza per cambiare le cose, non per occupare dei posti. Siamo l'unico partito che sta facendo politica sui contenuti”.


Gli appuntamenti

Proprio sul Recovery plan i ministri dell’economia Gualtieri e degli Affari europei Amendola hanno visto le delegazioni di 5S e Pd, domani sarà il turno di Leu e Iv. E sempre domani intanto domani con la fiducia sarà votata la manovra Finanziaria al Senato. Ma l’opposizione ha chiesto chiarimenti sulle coperture economiche delle misure contenute nel provvedimento. 

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