Governo, Meloni&Tajani: “Meno tasse e più fiducia per il rilancio”. Ma Salvini: "Ora la pace fiscale"

Governo, Meloni&Tajani: “Meno tasse e più fiducia per il rilancio”. Ma Salvini: "Ora la pace fiscale"

Governo, Meloni&Tajani: “Meno tasse e più fiducia per il rilancio”. Ma Salvini: "Ora la pace fiscale" Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Il leader del Carroccio insiste sulla nuova rottamazione delle cartelle fiscali: “La pace fiscale, senza cui l’economia è bloccata, è un’ emergenza”. La Lega vuole l’esenzione dal pagamento degli interessi e una rateizzazione in 120 rate mensili tutte uguali

Meno pressione fiscale, più equità e un nuovo slancio sui mercati internazionali: sono queste le direttrici indicate da Giorgia MELONI e Antonio Tajani nel loro intervento all'assemblea nazionale dei commercialisti. La premier ha rivendicato i "migliori risultati nella storia" nella lotta all'evasione fiscale, sottolineando che "chi vuole fare il furbo non ha spazi" mentre "chi è onesto ma in difficoltà deve essere messo nelle condizioni di pagare".

L’obbiettivo

Obiettivo della riforma fiscale, ha ribadito, è costruire un fisco più equo e percepito come un alleato: "La fiducia si costruisce dando fiducia", ha detto. Sulla stessa linea anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha puntato il dito contro l'eccessiva frammentazione del sistema tributario: "Abbiamo 100 tasse ma solo 15 portano introiti reali", ha detto, invocando una drastica semplificazione per ridurre il carico burocratico. Tajani ha poi rilanciato sul fronte dell'export, con un appello a rafforzare i legami economici con gli Stati Uniti: "Se vogliamo arrivare ai dazi zero, dobbiamo comprare di più in America. Questo è il modo per proteggere l'export italiano", ha spiegato.

Il ceto medio

Ma palco degli Stati generali dei commercialisti, alla Nuvola di Fuksas, a Roma, è arrivato soprattutto l’annuncio del prossimo passo dell’esecutivo: il taglio delle tasse per i redditi tra 28 e 50 mila euro: “Intendiamo fare di più e concentrarci oggi sul ceto medio, vogliamo lavorare per rendere il sistema più equo", ha spiegato la Presidente del Consiglio. Parole a cui si affiancano, e in qualche modo contrastano, quelle di Matteo Salvini. “Per la Lega e per il governo una giusta, attesa e definitiva pace fiscale, una rottamazione di milioni di cartelle esattoriali che stanno bloccando l’economia del Paese, sono una priorità, anzi una emergenza”, scrive il leader della Lega in una nota. Il Carroccio tiene dunque il punto sulla nuova rottamazione delle cartelle fiscali: la proposta, ferma al Senato, prevede l’esenzione dal pagamento di interessi e sanzioni e una rateizzazione dei debiti con il Fisco in 120 rate mensili tutte uguali. Lo stesso il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti risponde così ai cronisti che gli chiedono un’indicazione sui tempi per il taglio dell’Irpef in favore del ceto medio sollecitato dalla premier: “Ci sono ancora due anni e mezzo”,

La misura

Sul tavolo c’è in particolare la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%, con una possibile estensione dello scaglione da 50 a 60 mila euro. La proposta è allo studio da tempo e sollecitata da Forza Italia, oltre che da FdI, il partito della premier. Ma la misura costa fino a 4 miliardi: l’impossibilità di trovare le risorse necessarie ha congelato fino ad ora il lavoro dell’esecutivo.



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