Governo, Meloni in Parlamento ribadisce: no ai soldati italiani in Ucraina. Ma rimane il nodo degli asset russi

Governo, Meloni in Parlamento ribadisce: no ai soldati italiani in Ucraina. Ma rimane  il nodo degli asset russi

Governo, Meloni in Parlamento ribadisce: no ai soldati italiani in Ucraina. Ma rimane il nodo degli asset russi   Photo Credit: AnsaFoto.it/Massimo Percossi


17 dicembre 2025, ore 15:14 , agg. alle 16:05

La premier ha toccato pure il tema della sicurezza interna, richiamando il ruolo della politica nel tutelare la Repubblica da rischi legati a predicazioni violente e apologie del terrorismo. “Un impegno che dovrebbe riguardare tutte le istituzioni”

In vista del Consiglio Europeo in previsione giovedì e venerdì, Giorgia Meloni ha relazionato in Parlamento sulla posizione italiana.

Berlino

Nel suo intervento, la premier ha fatto riferimento al recente vertice di Berlino con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alcuni leader europei e i negoziatori statunitensi. Un incontro che, secondo Meloni, si è svolto in un clima costruttivo e unitario e che ha confermato uno dei pilastri della strategia occidentale: il forte legame tra Europa e Stati Uniti. “Non sono competitor in questa vicenda – ha spiegato – ma condividono lo stesso obiettivo, pur partendo da angoli di visuale diversi legati al posizionamento geografico”. Un coordinamento transatlantico che, per l’Italia, resta essenziale per arrivare a una soluzione politica credibile del conflitto.

Russia

Meloni ha ribadito la necessità di mantenere una pressione costante su Mosca. Secondo la presidente del Consiglio, “la Russia si è impantanata in una durissima guerra di posizione, a costo di enormi sacrifici”, una condizione che rappresenta l’unico vero fattore in grado di spingerla verso un accordo negoziale. Sul fronte diplomatico, la premier ha sottolineato la buona fede del presidente ucraino, ricordando come Zelensky sia arrivato a proporre un referendum sui territori contesi, ipotesi però respinta dalla Russia. “La questione dei territori resta lo scoglio più difficile da superare – ha detto – e ogni decisione dovrà essere presa dalle parti coinvolte, senza imposizioni esterne”.

Gli asset russi congelati

Uno dei temi più delicati in agenda al Consiglio UE riguarda l’eventuale utilizzo degli asset russi congelati per sostenere finanziariamente l’Ucraina. Su questo punto, Meloni ha invitato alla prudenza. “Il Consiglio europeo è chiamato ad assicurare la continuità del sostegno finanziario a Kiev con la soluzione più sostenibile nel breve e nel lungo periodo per i Paesi membri. Trovare una soluzione sostenibile sarà tutt’altro che semplice“. L’Italia, ha assicurato, sosterrà solo strumenti compatibili con le regole europee e con i principi dello Stato di diritto.

I soldati

Chiarimento netto anche sul fronte militare. Tra le ipotesi discusse a livello internazionale figura il possibile dispiegamento di una forza multinazionale a guida volontaria. Meloni ha però ribadito con fermezza la posizione italiana: “L’Italia non intende inviare soldati in Ucraina”. Una linea coerente, secondo Palazzo Chigi, con l’impegno a favore della sicurezza europea e del sostegno a Kiev, ma senza un coinvolgimento diretto sul terreno.

Sicurezza interna

Nel suo intervento , la presidente del Consiglio ha toccato anche il tema della sicurezza interna, richiamando il ruolo della politica nel tutelare la Repubblica da rischi legati a predicazioni violente e apologie del terrorismo. Un impegno che, ha sottolineato, dovrebbe riguardare tutte le istituzioni. “Qualsiasi strumento di sostegno all’Ucraina – ha ribadito – deve sempre rispettare i nostri valori e le regole su cui si fonda lo Stato di diritto”.

Bilancio UE

Altro capitolo centrale è quello del bilancio europeo. Meloni ha espresso forti perplessità sulla proposta della Commissione, che prevede maggiori contributi nazionali a fronte di minori risorse per politiche considerate strategiche dall’Italia, come la Politica agricola comune e la Politica di coesione. “Lo dirò senza giri di parole: non accetteremo di pagare di più per ottenere di meno”, ha dichiarato alla Camera.

Mercosur

Infine, sul dossier Mercosur, la premier ha giudicato prematuro firmare l’accordo nei prossimi giorni senza un pacchetto di misure aggiuntive a tutela del settore agricolo europeo. “L’Italia non intende bloccare l’accordo – ha precisato – ma approvarlo solo quando includerà adeguate garanzie di reciprocità per i nostri agricoltori”. Una condizione che, secondo Meloni, potrebbe essere soddisfatta con l’inizio del prossimo anno.

 


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