Governo, il premier Mario Draghi alle Camere si ispira a Cavour: "Italia laica, il Parlamento è libero"

Governo, il premier Mario Draghi  alle Camere si ispira a Cavour: "Italia laica, il Parlamento è libero"

Governo, il premier Mario Draghi alle Camere si ispira a Cavour: "Italia laica, il Parlamento è libero"


Così il presidente del Consiglio alla vigilia del vertice dei leader della Ue di domani e dopodomani a Bruxelles. Un vertice che sarà centrato soprattutto sulla gestione dei flussi migratori. E la risposta a questo tema "non può essere soltanto italiana"

"La situazione economica europea e italiana è in forte miglioramento", "la fiducia sta tornando", ma alcuni rischi restano, a cominciare dalla 'pericolosità delle varianti' del Covid che devono essere "monitorate con grande attenzione", ma anche dall'andamento dell'inflazione, che deve essere tenuto sotto controllo. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi alla vigilia del vertice dei leader della Ue di domani e dopodomani a Bruxelles. Un vertice, ricorda Draghi, che sarà centrato soprattutto sulla gestione dei flussi migratori. E la risposta a questo tema "non può essere soltanto italiana, ma deve essere davvero europea".

Il ddl Zan

Ma non solo. Il premier trova spazio anche per il discusso ddl Zan:  "Senza voler entrare nel merito della questione, dico che il nostro è uno Stato laico, non è uno stato confessionale, quindi il Parlamento è libero di discutere e legiferare". Una posizione che ricorda Cavour e il suo "libera Chiesa in libero Stato".


L’intervento alla Camera

Draghi si rivolge all'aula e premette che la situazione economica europea e italiana è "in forte miglioramento": le proiezioni della Commissione europea, nel 2021 e nel 2022 danno una crescita del Pil italiano rispettivamente del 4,2% e del 4,4%, come l'Ue nel suo complesso. "E molti degli indicatori che abbiamo a disposizione ci indicano che la ripresa sarà ancora più sostenuta", aggiunge ricordando i dati in miglioramento sulla fiducia di imprese e consumatori, quelli sul commercio estero e sulla produzione industriale. "La fiducia, insomma, sta tornando", dice Draghi. E per "superare in maniera duratura e sostenibile i tassi di crescita anemici che l'Italia registrava prima della pandemia", ribadisce il presidente del Consiglio, "è fondamentale mantenere a livello europeo una politica di bilancio espansiva nei prossimi mesi".


I rischi

Tuttavia i rischi restano: a cominciare dalla pericolosità delle varianti del Covid che vanno tenute sotto controllo. Un miglioramento è evidente, dice Draghi, per "merito della campagna vaccinale che procede in modo spedito". Ma i rischi legati alle varianti, e in particolare alla cosiddetta "variante Delta", "ci impongono di procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità". Tra i rischi Draghi cita anche l'inflazione e il debito: servono ancora politiche di bilancio espansive, ripete, ma "è importante che tutti i governi si impegnino a tornare a una politica di bilancio prudente, una volta che la crescita sarà di nuovo sostenibile". L'ultimo rischio riguarda la coesione sociale e la sostenibilità ambientale, ripete Draghi, "dobbiamo mettere in campo politiche attive del lavoro efficaci, per aiutare chi ha bisogno di formazione per trovare un nuovo impiego".


Il Pnrr

Il premier torna poi sul via libera dell'Unione europea al piano di ripresa e resilienza presentato dall'Italia a Bruxelles, ma ribadisce che "l'approvazione da parte della Commissione è soltanto il primo passo. Nei prossimi mesi ci aspetta un cammino impegnativo, per avviare i progetti di investimento previsti e per portare avanti l'agenda di riforme. Gli occhi dell'Europa sono sull'Italia". I 27 capi di Stato e di governo domani e dopodomani a Bruxelles si confronteranno anche sui grandi temi di politica estera, esprimeranno la loro "preoccupazione per il rispetto dei diritti fondamentali in Turchia, come i diritti delle donne, i diritti civili e i diritti umani", e dedicheranno un passaggio delle conclusioni al Sahel e all'Etiopia.


L’immigrazione

Ma il tema chiave sul tavolo dei leader è quello della gestione dei flussi migratori. Le posizioni dei 27 sono distanti, riconosce Draghi, che torna a chiedere ai partner un aiuto concreto e una reale solidarietà: "il Governo vuole gestire l'immigrazione in modo equilibrato, efficace e umano. Ma questa gestione non può essere soltanto italiana. Deve essere davvero europea". Serve "un impegno comune che serva a contenere i flussi di immigrazione illegali, a organizzare l'immigrazione legale, e aiutare questi paesi a stabilizzarsi e a ritrovare la pace. Penso, ovviamente, in particolare modo alla Libia". Al momento, però, "una solidarietà obbligatoria verso i Paesi di primo arrivo attraverso la presa in carico dei salvati in mare rimane divisiva per i 27 Stati Membri Serve un'alternativa di lungo periodo, per fare in modo che nessun Paese sia lasciato solo. Il Patto sulla Migrazione e l'Asilo proposto il 23 settembre del 2020 dalla Commissione Europea ha il merito di ricercare un cambio di prospettiva. il negoziato sul Patto dimostra tuttavia che c'è ancora molto lavoro da fare".


La conclusione

"La ripresa economica procede rapida, e il programma Next Generation EU ci fa guardare con fiducia a una stagione di riforme e investimenti - è la conclusione di Draghi - tuttavia, permangono diverse sfide, a partire dalla gestione della migrazione, che dobbiamo affrontare con attenzione per venire incontro alle richieste dei nostri cittadini. L'Unione Europea è la sede giusta per risolvere questi problemi, ma è importante che i nostri partner comprendano l'urgenza di trovare soluzioni rapide e condivise”.

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