Governo, domani il cdm per l’approvazione del Recovery plan, ma la sfida fra Conte e Italia viva prosegue

Governo, domani il cdm per l’approvazione del Recovery plan, ma la sfida fra Conte e Italia viva prosegue

Governo, domani il cdm per l’approvazione del Recovery plan, ma la sfida fra Conte e Italia viva prosegue


Ancora nessuna quadra fra i partiti della maggioranza giallorossa, la crisi è ad una svolta cruciale

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha 48 ore per tentare di salvare il governo o, più probabilmente, per dimettersi dopo l'approvazione del Recovery plan al Consiglio dei Ministri. Dimissioni che segnerebbero la fine del Conte-bis e l'inizio di una crisi pilotata che porterebbe alla nascita del Conte-ter. "Domani sera si terrà il Cdm per approvare il Recovery. Dobbiamo correre", ha confermato il premier. Ma la ministra renziana alle Pari opportunità, Elena Bonetti, attacca: "Quando arriva il documento? Vorrei leggerlo prima del consiglio dei ministri". E la ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova rincara la dose: "Siamo all'11 gennaio e il Recovery non ci è ancora stato consegnato. Io sono stufa degli appelli a fare presto, ma sulla base di che? Dalle tabelle comunque posso dire che ancora non ci siamo". E ribadisce che è pronta a dimettersi per il Recovery e anche sul programma di governo che "manca da qui a fine legislatura, si va avanti solo con mancette e con l'emergenza. Se non arriva nemmeno quello noi siamo pronti a dare le nostre dimissioni", spiega la ministra. 


La difesa a 5 Stelle

Alle accuse risponde il capo politico del M5S, Vito Crimi: "È davvero incomprensibile come si possa evocare una crisi di governo in questo momento. L'immobilismo non è di questo governo, e a chi ci accusa di questo ricordo solo alcune delle cose fatte nelle ultime settimane. Immobilismo? Altro che 'immobili'. Non ci siamo mai fermati, e non dobbiamo fermarci adesso", scrive su Facebook.


Le nuove soglie

Intanto il sistema della divisione delle regioni in zone gialle, arancioni o rosse proseguirà, ma le soglie di rischio per entrare in una determinata fascia potrebbero essere riviste al ribasso: Rt 1 per le 'arancioni' e 1,25 per le 'rosse'. È una delle ipotesi illustrate dal governo durante il vertice di questa mattina con i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni sul Dpcm con le nuove misure per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Documento che Palazzo Chigi dovrebbe varare entro sabato prossimo, 16 gennaio. Tra le novità allo studio, anche il divieto alle vendite all'asporto delle bevande nei bar dalle 18 (una stretta sulla movida, per contrastare gli assembramenti davanti ai locali) e lo stop alla mobilità tra le regioni 'gialle'. Dovrebbe poi essere confermata la regola che consente di ospitare in casa non più di due persone. Nella bozza, viene riferito, non compare invece la dichiarazione di zona arancione per tutto il Paese durante i fine settimana, mentre non viene esclusa l'introduzione di una zona bianca per i territori con indici di contagio molto bassi. Una misura, ha detto secondo quanto si apprende il ministro della Salute, Roberto Speranza, "per dare un segnale che il Paese sta facendo un lavoro che gli consentirà di entrare in una fase diversa in un tempo medio".



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