Governo, Conte definisce il Recovery Plan italiano chiaro e coraggioso, ma sembra il testo della discordia

Governo, Conte definisce il Recovery Plan italiano chiaro e coraggioso, ma sembra il testo della discordia

Governo, Conte definisce il Recovery Plan italiano chiaro e coraggioso, ma sembra il testo della discordia


Italia viva di Matteo Renzi si mette di traverso e minaccia di non votare il piano. Domani nuovo Consiglio dei ministri

Nulla di fatto dall’atteso cdm, tanto che domani l’esecutivo si riunirà di nuovo per cercare di trovare il bandolo della matassa. Il nodo è la task force che dovrebbe essere chiamata a gestire i fondi europei, Matteo Renzi non la vuole, parla di un testo opaco e incostituzionale, e minaccia di non votarla, anche qualora fosse inserita nella legge di bilancio. Per adesso vale complessivamente 196 miliardi di euro il Recovery Plan del Governo italiano. Sulla bozza del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che è allo studio del Consiglio dei ministri, su cui c’è una forte turbolenza nella maggioranza, sono divise le risorse europee per le sei macro-aree di riferimento. La maggior parte dei fondi è destinato al green, l’area “rivoluzione verde e transizione ecologica”, con 74,3 miliardi. Sono previsti per la digitalizzazione e innovazione 48,7 miliardi, per il settore Infrastrutture per una mobilità sostenibile 27,7 miliardi, per istruzione e ricerca 19,2 miliardi, sulla Parità di genere su 17,1 miliardi, sulla sanità 9 miliardi.


I super-manager

Il testo prevede dei “responsabili” di missione in ciascun settore interessato con “responsabilità generale di assicurare la celere ed efficace attuazione del piano, la costante verifica del cronoprogramma nonché il compito di adoperarsi, anche attraverso l’attivazione di poteri sostitutivi, per favorire il superamento di situazioni di inerzia o comunque ostative alla realizzazione dell’intervento programmato”. La bozza non indica il numero di questi ‘supermanager’ (si è parlato di 6). Avranno compiti di “impulso e coordinamento operativo”, “vigilanza e monitoraggio” “segnalazione e pubblicazione” di ritardi e inerzie su cui potranno agire con “poteri sostitutivi”.


La vigilanza

Sull’attuazione del piano “vigilerà con compiti di indirizzo, coordinamento e controllo un Comitato esecutivo” composto da presidente del Consiglio e ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico. Tra i suoi compiti questa cabina di regia “indirizza e coordina” i responsabili di missione, “esamina ogni questione formulata dai singoli Ministri” con “facoltà di invitarli alle riunioni”. I ministri “esercitano in modo pieno le proprie ordinarie competenze e possono in ogni momento aprire una fase di confronto”. Le premesse di Conte “Che Paese vorremmo tra dieci anni? Da questa domanda è partita la riflessione del Governo. Dietro al ritardo italiano ci sono problemi strutturali noti, ma mai affrontati con sufficiente determinazione. Questo è il momento di farlo”, scrive il premier Giuseppe Conte nella premessa della bozza del Recovery Plan. “Per l’Italia in particolare, oltre a recuperare il terreno perduto con la crisi pandemica, si tratta di voltare pagina rispetto al passato. Non possiamo permetterci di ritornare allo status quo precedente a questa crisi. L’Italia da oltre 20 anni fatica a tenere il passo delle altre economie avanzate. Il nostro Paese da tempo sconta tassi di crescita del prodotto e della produttività significativamente inferiori a quelli delle altre maggiori economie avanzate e insufficienti per garantire un miglioramento significativo del benessere dei suoi cittadini”, spiega Conte nella bozza. “Vogliamo un Paese moderno, innovativo dotato di una pubblica amministrazione efficiente e moderna, in cui possano operare imprese innovative e sempre più competitive, un Paese con infrastrutture sicure, tecnologicamente all’avanguardia, che sfruttino tutte le potenzialità offerte dalla rivoluzione digitale”, sintetizza in conclusione il capo del governo. 

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