
Gnoli dice di aver fatto tutto da solo, ma le indagini proseguono per spiegare l'incredibile incidente di Pinarella Photo Credit: agenzia ipa
26 maggio 2025, ore 19:00
Elisa Spadavecchia, 66 anni vicentina è la vittima uccisa da una ruspa sulla spiaggia mentre era distesa al sole, Gnoli denunciato a piede ilbero era stato coinvolto in un omicidio stradale
Gnoli pare essere l’unico responsabile della morte di Elisa Spadavecchia, 66enne vicentina travolta sabato mattina da una ruspa a Pinarella di Cervia (nel Ravennate) Lerry Gnoli, l'autista del mezzo attualmente indagato a piede libero per omicidio colposo, pare abbia proceduto ai lavori in spiaggia di propria iniziativa, questo escluderebbe responsabilità di altri. Sono in corso verifiche anche su un eventuale uso di mezzi in zona demaniale senza patente, dal momento che all’uomo il documento risulterebbe essere stato sospeso per il coinvolgimento in un omicidio stradale nel 2022. È "dispiaciutissimo per una tragedia immane - ha sottolineato il suo difensore -. Non si capacita di come possa essere successo e fa le condoglianze alla famiglia della donna".
Indagini in corso
La Procura di Ravenna, con il pm Lucrezia Ciriello e i carabinieri, hanno per il momento accertato che il tratto di arenile dove si è verificato l'incidente mortale è di competenza della cooperativa bagnini, ma il 9 maggio, secondo la stessa coop, tutti i lavori in preparazione alla stagione balneare sono stati conclusi. La pista privilegiata è dunque che Gnoli abbia proceduto di sua iniziativa, nell'ambito di un mandato che in effetti in passato gli era stato dato ma che ora non prevedeva nuovi lavori. L'appalto per la spianatura delle spiagge è affidato a Consar, consorzio di autotrasportatori ravennate, dalla stessa coop bagnini. Gnoli, 54 anni, titolare di una ditta individuale con tre mezzi a disposizione, era uno di quelli a cui veniva affidato questo tipo di lavori. “C’era stata una mareggiata il 16 maggio, ci stavamo lavorando da giorni, aveva fatto molti danni. Venerdì non eravamo riusciti a finire perché a pomeriggio aveva iniziato a piovere” ha raccontato l’uomo a Il Resto del Carlino. “Mi avevano visto tutti che ero lì, anche i giorni prima. Il bagnino quella mattina mi aveva visto. Ho l’autorizzazione per operare valida fino al 31 maggio dalle 7 alle 19, e segue i regolamenti di Regione e Capitaneria”.
Sui social torna il passato
Caterina Fedi, nipote di Giuseppe Quercioli (che nel 2022 fu investito da Lerry Gnoli), ha affidato ai social il suo disappunto: "Con profonda rabbia e un dolore che torna a farsi vivo, apprendo una notizia che mi sconvolge: la stessa persona che ha causato l'incidente in cui è morto mio nonno, un uomo che non meritava una fine tanto ingiusta , ha tolto la vita a un'altra innocente, ancora una volta sempre alla guida. Tutto questo è inaccettabile". E ancora: "È assurdo pensare che chi ha già distrutto una famiglia con la propria irresponsabilità sia rimasto libero di rifarlo... ancora. Il mio pensiero va con sincera commozione alla famiglia della donna che ha perso la vita. So cosa significa quel dolore, so quanto sia ingiusto, insopportabile, e mi stringo a loro con tutto il mio cuore".