
Giuseppe Conte a RTL 102.5: “Sul diritto internazionale Israele sta creando un precedente, Italia balbetta sul riarmo” Photo Credit: Agenzia Fotogramma
20 giugno 2025, ore 11:20
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, è intervenuto a RTL 102.5
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, è intervenuto a RTL 102.5, all’interno di Non Stop News con Barbara Sala, Luigi Santarelli e Ludovica Marafini.
“SULLE SPESE MILITARI L’ITALIA BALBETTA”
«Il piano di riarmo fino a 800 miliardi è un riarmo dei singoli stati senza neppure un progetto solido concreto di difesa comune europea. Alla prospettiva di portare la spesa militare nell’ambito dei Paesi Nato al 5% nei prossimi anni sembrano tutti rassegnati, solo Sanchez, il leader spagnolo, ha sollevato un’obiezione e l’Italia ancora balbetta. Queste spese, questo folle contributo al riarmo non ci garantiranno sicurezza, ma soddisferanno solo il bisogno di sicurezza dei cittadini. Bisogna puntare al dialogo, alla pace e soprattutto far ritornare la politica, che è afona».
“NON SIAMO ANTI-NATO”
La manifestazione del 24 giugno prossimo «non è anti-NATO, perché abbiamo sempre detto che noi del M5S non siamo favorevoli all’uscita dalla NATO. Sicuramente è un contesto nato tantissimi anni fa e che oggi si deve interrogare su tantissime finalità, su struttura e obiettivi, e li deve aggiornare. Soprattutto, la NATO non può pensare a lavorare sul dividere il mondo in Paesi pro-NATO o contro NATO, con uno schema manicheo bipolare, che fa male. Dobbiamo avere un approccio multipolare e in questo contesto quindi nessuna uscita dalla NATO ma sicuramente cercare di costruire un orizzonte di dialogo in cui siano coinvolti i più grandi player. La comunità internazionale non può essere composta solo da Paesi NATO, deve ovviamente favorire anche il dialogo fra i Paesi BRICS, che non sono compresi nell’ambito NATO».
IL TEMA DEL RIARMO NEL CENTROSINISTRA
«Ci sono diverse sensibilità: per quanto riguarda il M5S, noi in questi anni sempre con grande coerenza abbiamo preso posizioni moto chiare. Alle elezioni europee abbiamo fatto un’intera campagna in cui abbiamo detto che tutti i nostri candidati sarebbero stati costruttori di pace ed è quello che sta accadendo, per esempio, all’Europarlamento. Nel marzo scorso, noi eravamo a Strasburgo ed eravamo con tutti senatori e deputati del Parlamento Italiano che abbiamo affiancato ai nostri euro-parlamentari per testimoniare questo nuovo riarmo. Ad aprile, siamo scesi in Piazza a Roma e in 100 mila hanno manifestato con noi contro il riarmo. Poi, in altre forze politiche ci sono delle sensibilità anche diverse ma ripeto, invito a considerare che qui non c’è neppure un orizzonte di una difesa comune. Se noi consentiamo, faccio un esempio, alla Germania, che ha una grandissima capacità fiscale, di spendere nei prossimi anni, addirittura hanno programmato fino a 8 miliardi, per diventare una super potenza mondiale sul piano militare, noi disgregheremo l’Europa che abbiamo costruito, perché aumenteranno, all’interno dell’Europa, le asimmetrie, le disuguaglianze, i divari. Tutto questo è una follia e una politica sana, lungimirante e coraggiosa lo deve dire».
“A GAZA NON ESAGERAZIONE MA GENOCIDIO”
L’espressione ‘Israele sta esagerando’ «mi fa orrore. Cosa significa ‘Israele sta esagerando’? A Gaza abbiamo un genocidio, non c’è un’esagerazione. A Gaza c’è un genocidio in corso da venti mesi, c’è un’azione militare condotta contro civili inermi, oltre 16 mila bambini uccisi sotto le bombe dell’esercito israeliano e siamo ormai a 60 mila e forse oltre morti e ogni giorno ancora continua. Sfioriamo sempre una media di 100 palestinesi uccisi e questo non direi che è un’esagerazione, è un genocidio».
“SU DIRITTO INTERNAZIONALE ISRAELE CREA UN PRECEDENTE”
«Per quanto riguarda la questione dell’Iran, dico subito che, in questo momento, anche buona parte dell’opinione pubblica accarezza positivamente tutto questo. Perché il ragionamento è che in Iran sono brutti, sporchi e cattivi con un regime teocratico che non può fare nessuna simpatia rispetto alle nostre sensibilità e valori. E questo è verissimo. Io stesso ho manifestato per le donne e le ragazze iraniane che in questo regime soffrono ovviamente per nessun riconoscimento dei diritti civili, delle libertà personali e collettive. Però attenzione, che cosa sta succedendo? Noi stiamo dicendo a Israele che non aderisce al trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari, che ha già bombe atomiche di suo, quindi senza sottoporsi a nessun controllo dell’AIEA. Stiamo dicendo che Israele può attaccare liberamente non solo infrastrutture nucleari o preposto comunque all’arricchimento dell’uranio, ma sta liberamente scorrazzando per distruggere tutti i siti militari collegati di qualsiasi tipo, con il dichiarato scopo di cambio di cambio regime. Stiamo creando un precedente. Questo cos’è? Rispetto del diritto internazionale? No, la legalità internazionale la sta scrivendo Israele a suo piacimento. È un precedente e aggiungo che tutte le esperienze di cambio regime, e lo stanno dicendo un po’ tutti perché la storia è quella e non la puoi cambiare, dalla Libia, all’Iraq, all’Afghanistan, tutte queste esperienze sono state fallimentari, perché hanno prodotto instabilità, che si sta producendo alle porte dell’Europa. L’Europa in tutto questo cosa fa? Fa sempre da spettatrice e aspetta sempre di capire Trump cosa decide a seconda dei giorni?».
DI MAIO: IL RUOLO DA INVIATO SPECIALE PER IL GOLFO
Sul ruolo di inviato speciale dell’Unione europea nel golfo di Di Maio, Conte prosegue: «Non lo sto seguendo personalmente, credo che le crisi che sono in atto in Medio Oriente siano al di là delle sue capacità e delle sue forze, per cui non mi permetto di giudicarlo. Noi non ci siamo più sentiti. Per quanto riguarda l’impegno politico, Luigi Di Maio è uscito in malo modo dalla nostra comunità e quando c’è stato il Governo Draghi ha deciso di fare un suo partito. Da questo punto di vista non c’è nessuna prospettiva politica in comune. Mi sembra evidente che in un momento di difficoltà, quando avevamo bisogno della compattezza della squadra di Governo per essere coerenti con gli impegni presi dai nostri elettori, chi ha scelto di formare un altro partito e di sposare l’agenda Draghi, non può avere nessun futuro con noi».