Giro d’Italia, tappa in Veneto. Arrivo al Santuario di Monte Berico

Giro d’Italia, tappa in Veneto. Arrivo al Santuario di Monte Berico

Giro d’Italia, tappa in Veneto. Arrivo al Santuario di Monte Berico


La tredicesima tappa della corsa rosa parte da Rovigo e arriva a Vicenza, toccando luoghi storici e gastronomici interessanti. Tra piazze, ville e ristoranti, si scoprono eccellenze culturali e culinarie

DA ROVIGO


La partenza da Rovigo è stata schiaffeggiata da raffiche di vento piuttosto forti. La corsa rosa ha attraversato la città da corso del Popolo, verso viale Porta Adige. Allo start era presente il governatore del Veneto Luca Zaia, oltre ad altri esponenti delle istituzioni. La cittadina polesana ha visto sfilare i ciclisti vicino palazzo Roverella. La carovana poi si è lasciata la città alle spalle per addentrarsi nel Polesine, porzione di terra tra il Po e L’Adige, che nel ‘51 ha subito una devastante alluvione che provocò oltre 100 morti. I panorami sono piatti e verdi, la linea dell’orizzonte è lontana, si perde tra i campi, fino ai Colli Euganei, vicino Padova, con le loro altezze dolci che non superano mai i 600 metri. Poi, la corsa è passata per Monselice, per il veronese, ha sfiorato lo splendido borgo di Soave, le cui vigne producono l’omonimo vino, per approdare sotto i Colli Berici, ai piedi dei quali è sdraiata Vicenza, la città salotto.


A VICENZA

L’architettura vicentina si sposa perfettamente con la struttura urbanistica e tutto, dai palazzi alle ville, dalle chiese ai monumenti, contribuisce in armonia a rendere la città uno scrigno di tesori. È per questo che nel 1994 Vicenza ha meritato di essere inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell'UNESCO. La Basilica Palladiana, che è il simbolo della città e che domina Piazza dei Signori, il palazzo Chiericati e il Teatro Olimpico -la cui costruzione iniziò nel maggio del 1580 ma Palladio non ne vide la realizzazione, a causa della sua morte improvvisa- sono la massima espressione del genio artistico palladiano. Il famoso architetto Andrea Palladio progettò e costruì qui la maggior parte dei suoi capolavori.


LE ECCELLENZE ALL’ARRIVO

 Il riconoscimento dell’UNESCO ottenuto da Vicenza nel 1994 è stato esteso due anni dopo anche a 24 ville palladiane che sorgono nelle campagne e nei centri minori del Veneto. Immerse nella natura, queste ville furono realizzate per le nobili famiglie vicentine in un connubio di eleganza e funzionalità. Vicenza offre numerosi parchi, come parco Querini. Per chi passa nel vicentino è d’obbligo assaggiare la soppressa vicentina DOP che si abbina con la polenta, e alla quale è dedicata la Sagra omonima. Anche il baccalà alla vicentina con polenta o asparagi di Bassano del Grappa sono una specialità locale e per chiudere in dolcezza, è consigliato l’assaggio delle ciliegie di Marostica. L’arrivo di tappa è al Santuario di Monte Berico, 300 metri sul livello del mare, dal quale si gode di una vista mozzafiato del nucleo cittadino. Sulla cima del colle sorge una basilica dedicata a Maria, della quale si festeggerà l’anno prossimo, nel ‘26, i 500 anni dalla sua apparizione.



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