Gaza: la fame e la malnutrizione uccidono come la guerra. Le testimonianze

Gaza: la fame e la malnutrizione uccidono come la guerra. Le testimonianze Photo Credit: msf
25 luglio 2025, ore 15:04 , agg. alle 17:28
Operatori sanitari raccontano le loro esperienze all'interno della Striscia di Gaza. Curare un paziente denutrito e molto più difficile. Inoltre si combatte con la totale assenza di strutture e strumentazioni
Nel tragico contesto della Striscia di Gaza, il dramma della fame e della malnutrizione si aggiunge a quello della guerra sporca che Israele sta portando avanti nell’enclave palestinese. Non solo i bombardamenti, i missili e le bombe, i tank e le armi scaricate contro i civili. Ora, l’amministrazione degli aiuti che entrano a Gaza, gestita dalla discussa fondazione Gaza Humanitarian Foundation (GHF) a firma di Tel Aviv e di contractor americani, sta letteralmente affamando la popolazione e il personale umanitario ancora presente in Palestina. Tra le Ong tuttora sul territorio anche Medici Senza Frontiere, che puntualmente manda aggiornamenti in Italia sulle condizioni di vita dei 2 milioni di uomini, donne e soprattutto bambini che sopravvivono, e troppo spesso muoiono, nei 363 chilometri quadrati martoriati. Di seguito due drammatiche testimonianze.
MOHAMMED ABU MUGHAISIB
Parla Mohammed Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di MSF a Gaza: “È così che la fame distrugge il tuo corpo: nelle prime 6-24 ore, il livello di zucchero nel sangue cala. Il corpo brucia il glicogeno immagazzinato per sopravvivere. Dopo 1-3 giorni, il glicogeno è esaurito. Il grasso viene trasformato in chetoni per alimentare il cervello e il corpo entra in quello che chiamiamo 'modalità di sopravvivenza'. Entro 3-5 giorni, i muscoli iniziano a deteriorarsi. Il corpo sacrifica i propri tessuti, persino il cuore, solo per sopravvivere. È a questo punto che i bambini smettono di piangere. Non avrei mai pensato di viverlo in prima persona come sto facendo ora. Negli ultimi mesi sono sopravvissuto con un solo pasto al giorno. E negli ultimi giorni ho mangiato solo una volta ogni due giorni, non perché non potessi permettermelo, ma perché non c'è nulla da comprare e i mercati sono completamente vuoti. E non sono l'unico. Ci prendiamo cura di pazienti che stanno morendo di fame mentre noi stessi stiamo iniziando a soffrire la fame. Anche gli autisti delle ambulanze che trasportano i feriti e i pazienti stanno morendo di fame. Ci si aspetta che salviamo vite umane mentre le nostre vengono lentamente consumate. Non si tratta solo di fame, ma della lenta distruzione della vita, della dignità e dell'umanità. Questo deve finire. Usare il cibo, l'acqua, gli aiuti come arma in questa guerra è assolutamente inaccettabile”.
CAROLINE WILLEN
Parla Caroline Willen, responsabile progetti medici senza frontiere a Gaza City: "Nella nostra clinica vediamo ogni giorno le terribili conseguenze della mancanza di cibo. Il numero di pazienti accolti nei nostri programmi di malnutrizione, che sono bambini sotto i 5 anni, donne incinte e donne che allattano, è quadruplicato da maggio e ora registriamo 25 nuovi pazienti ogni giorno. Vediamo la stanchezza e la fame anche nei nostri colleghi. È qualcosa che non ho mai visto prima in tanti anni di lavoro con MSF. Molti dei miei colleghi vengono al lavoro affamati. A volte non mangiano da 24 ore, da 48 ore. I nostri colleghi stanno affrontando gli stessi problemi di tutti gli altri palestinesi nella Striscia di Gaza, e questo vale anche per il personale del Ministero della Salute, ovvero proprio quelle persone che dovrebbero garantire il funzionamento di un sistema sanitario che sta già crollando in tutti i modi per mancanza di forniture e di accesso al carburante per l'elettricità. Proprio le persone che lavorano ogni giorno in quel sistema soffrono la fame tanto quanto la popolazione in generale. Al di là della malnutrizione in sé, è importante tenere presente che questa malnutrizione ha anche un impatto sulle altre condizioni di salute delle persone. Ogni giorno vediamo decine di pazienti con ustioni terribili causate dai bombardamenti aerei, ferite da arma da fuoco, lesioni ortopediche, arti fratturati con fissatori esterni. Le loro ferite sono estremamente difficili da curare se non hanno accesso al cibo necessario. E poi, naturalmente, oltre a tutto questo, c'è la vergogna e il cinismo di cui siamo testimoni quando vediamo persone che vengono uccise mentre cercano disperatamente aiuto. I miei colleghi erano al pronto soccorso di un centro sanitario pochi giorni fa, quando sono arrivati decine e decine di pazienti, sia morti che feriti, tutti colpiti da colpi d'arma da fuoco. Si trattava di persone che si erano dirette verso dei camion che trasportavano farina e, mentre si avvicinavano, sono state uccise a sangue freddo. Quindi, oltre alla malnutrizione e ai decessi per malnutrizione, a Gaza ogni giorno muoiono decine di persone disperate in cerca di cibo che vengono uccise mentre cercano di procurarsi da mangiare".