
Gattuso: entrerò nella testa dei giocatori, ai mondiali si va spazzando via negatività e paura Photo Credit: FIGC
19 giugno 2025, ore 15:49
A Roma è stato presentato ufficialmente il nuovo commissario tecnico dell'Italia: "Non sono solo grinta, ma se i giocatori non vanno a cento all'ora mi arrabbio" dice Ringhio
SOGNO AZZURRO
“Guidare la nazionale è un sogno”. Questa è la prima frase pronunciata da Rino Gattuso durante la sua presentazione ufficiale come commissario tecnico dell’Italia. Poche parole per esprimere la soddisfazione e l’orgoglio per questo nuovo incarico. Gattuso sa perfettamente che bisogna lavorare duramente e che la situazione non è semplice. Ma ha voluto ribadire più volte che i giocatori di qualità ci sono, basta solo metterli nelle condizioni di rendere al meglio. L’allenatore calabrese ha parlato poco di tattica, ma ha ripetuto più volte che è necessario entrare nella testa dei giocatori, per allontanare negatività e paura.
PARLARE POCO, LAVORARE TANTO
Gattuso è andato dritto all’obiettivo: “Per il calcio italiano è fondamentale andare al mondiale. Mi aspetta un lavoro difficile, ma di facile nella vita non c'è nulla, qui c’è poco da dire e tanto da lavorare. Detto questo sono convinto che la nostra squadra abbia le caratteristiche e le qualità per raggiungere l’obiettivo. Però deve essere una squadra, non un gruppo di singoli. Quando mi è stato proposto il ruolo da commissario tecnico, non ho esitato un attimo e ho subito aderito con entusiasmo”.
TROPPI STRANIERI
Negli ultimi anni il lavoro di commissario tecnico è sempre più difficile, Rino Gattuso lo conferma con i numeri: “ Nel nostro campionato di serie A c’è il 68% di giocatori stranieri, gli italiani sono solo il 32%. Detto questo, per l’Italia è stata davvero dura restare per due volte consecutive fuori dal mondiale; ora dobbiamo raggiungere l’obiettivo, ma senza avere paura perché con la paura non si va da nessuna parte”.
BASTA DOLORINI
Nelle ultime stagioni sembra essere emersa una certa disaffezione verso la nazionale, con diversi giocatori che – forse spinti dai club- pronti a lasciare l’azzurro al primo piccolo fastidio. Anche su questo fronte Gattuso vuole invertire la rotta: “Il mio appello è questo: chi è convocato in Nazionale, resta a Coverciano anche se ha un dolorino. Ci sono medici, fisioterapisti e strumentazioni per curare tutti. Anche con un problemino fisico, si resta e si fa gruppo”.
OLTRE ALLA GRINTA C'E' DI PIU'
“Se non vedo i giocatori che vanno a cento all’ora mi arrabbio. Quando ci si allena o si gioca una partita bisogna sempre dare il massimo”. Ecco un’altra dichiarazione d’intenti in pieno stile Gattuso. Ma il ct sottolinea che oltre alla grinta c’è di più: “Si pensa ancora tanto alle mie caratteristiche da giocatore, il Gattuso tutta grinta e combattività. Ma più di dieci anni da allenatore mi sono serviti per cambiare le prospettive. Anzi, con onestà vi dico che oggi non schiererei un giocatore come ero io, troppo casinista in campo”.
NO MAGIA, MA IMPEGNO
La chiusura della presentazione è un esercizio di realismo, dice Gattuso: “Non sono Harry Potter, non faccio magie. Però posso garantire il massimo impegno per arrivare al mondiale, cercherò di entrare nella testa dei giocatori. Federico Chiesa? L’ho sentito, lo aspettiamo ma per tornare in Nazionale deve cercare di trovare una squadra che gli consenta di giocare con continuità”.