Garlasco, la Procura di Pavia ufficializza: è di Sempio l'impronta sul muro vicino alle scale dove fu trovata Chiara

Garlasco, la Procura di Pavia ufficializza: è di Sempio  l'impronta sul muro vicino alle scale dove fu trovata Chiara

Garlasco, la Procura di Pavia ufficializza: è di Sempio l'impronta sul muro vicino alle scale dove fu trovata Chiara Photo Credit: agenziafotogramma.it


Un'impronta già repertata nel 2007 e all'epoca giudicata non utile alle indagini. Non è insanguinata. E sulle gemelle Cappa, spunta una nuova testimonianza, con Chiara non c'era accordo

Del delitto di Garlasco emerge in questi giorni una trama alternativa, parallela a quella disegnata in anni di indagini e processi, con altri protagonisti, altre dinamiche e responsabilità dietro l’omicidio di Chiara Poggi uccisa a soli 26 anni nell’agosto del 2007. Innanzitutto, le nuove indagini portano alla presenza di Andrea Sempio amico del fratello della vittima sul luogo del delitto, la sua impronta sulle scale dove fu ritrovato il corpo senza vita di Chiara. La conferma alle notizie,  anticipate ieri dai media, arriva dalla nota ufficiale emessa dal procuratore Fabio Napoleone che spiega che la traccia ritrovata lungo la parete della scala alla fine di cui fu ritrovato il corpo di Chiara,  coincide per 15 punti di contatto proprio con quella di Andrea Sempio. Si tratta di un’impronta non insanguinata e peraltro già repertata nel 2007 dopo il delitto ma considerata non utile ai fini dell’indagine

Tante le ombre sul comportamento di Sempio

L’indagato per l’omicidio di Chiara Poggi ieri non si è presentato in tribunale per un doppio interrogatorio insieme ad Alberto Stasi,condannato per l’omicidio in via definitiva a 16 anni Il fratello della vittima, Marco Poggi invece, ha spiegato agli inquirenti che il suo amico aveva accesso a tutta la casa all’epoca.


I bigliettini nella spazzatura, Sempio e le cose inimmaginabili 

Un altro elemento emerso sarebbe legato ad alcuni appunti in cui Sempio  avrebbe scritto di aver "fatto cose brutte", da "non immaginare" e in cui ci sarebbero riferimenti, è l'interpretazione di inquirenti e investigatori, al delitto di Chiara Poggi. Parliamo di appunti trovati lo scorso febbraio dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, nella spazzatura di Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine della Procura di Pavia per l'omicidio della 26enne, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Questi bigliettini trovati accartocciati nell'immondizia di Sempio  sarebbero alcuni degli indizi che, per l'accusa, dimostrerebbero la sua responsabilità. Sono invece ancora in corso le analisi sugli altri fogli manoscritti sequestrati la scorsa settimana nella sua abitazione. E si ipotizza possano servire anche all'esperto del Racis che verrà incaricato di tracciare un profilo del 37enne che, 18 anni fa, era uno dei ragazzi che frequentavano casa Poggi, in quanto amico del fratello minore di Chiara.

Una teste racconta dei difficili rapporti tra Chiara e le cugine

Ma spunta in queste ore anche una nuova teste che fa riferimento al comportamento di una delle cugine Cappa, Stefania che aveva ammesso con lei di non avere un buon rapporto con Chiara, e che ricostruisce che la ragazza provava invidia per lei. Questa donna, oggi 48 enne, chiede di essere sentita dagli inquirenti. "Loro mi devono vedere che vado al cimitero". È questa la frase che Stefania Cappa avrebbe detto poco dopo l'omicidio della cugina, vedendo la folla di giornalisti davanti alla lapide di Chiara Poggi: questo è un altro elemento che potrebbe presto essere a disposizione della Procura di Pavia.


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