Fuga di notizie, sarebbe stata individuata la talpa del Pentagono. L'inchiesta del Washington Post

Fuga di notizie, sarebbe stata individuata la talpa del Pentagono. L'inchiesta del Washington Post

Fuga di notizie, sarebbe stata individuata la talpa del Pentagono. L'inchiesta del Washington Post Photo Credit: AgenziaFotogramma.it


A far tremare il Pentagono sarebbe stato un suprematista poco più che ventenne che avrebbe lavorato in una base militare. I documenti postati in una chat. Indaga anche l'FBI

Dietro alla fuga di documenti classificati che riguardavano i piani per l’Ucraina e altri dossier delicatissimi al centro della sicurezza americana, ci sarebbe un ragazzo poco più che ventenne, che avrebbe condiviso le carte in una chat con alcuni coetanei. A rivelarlo, con un'inchiesta esclusiva, è il Washington Post.

OG E LA CHAT

Si faceva chiamare Og, sarebbe un appassionato di armi suprematista e antisemita e avrebbe avuto accesso alle carte top secret lavorando in una base militare. Il ventenne avrebbe raccontato agli altri utenti di aver trascorso parte delle sue giornate all'interno di una struttura sottoposta a severe misure di sicurezza, dove erano proibiti cellulari e altri dispositivi elettronici che potessero essere utilizzati per trafugare informazioni. Ma Og sarebbe riuscito ad annotare a mano alcuni dei documenti dattiloscritti e a fotografarne altri, che sono poi stati condivisi, più volte, in una chat con altri coetanei nata durante il lockdown, e in cui si parlava soprattutto di videogiochi. Il Washington Post racconta la vicenda dopo aver svolto diverse interviste con due giovani appartenenti al gruppo online, che hanno dichiarato di conoscere anche il vero nome della presunta talpa e lo Stato in cui vive e lavora, ma si sono rifiutati di condividere le informazioni con il giornale. 

IL PENTAGONO AVVIA UN'INCHIESTA INTERNA

Intanto il Pentagono ha istituito un'inchiesta interna. "È stato avviato uno sforzo interagenzia, incentrato sulla valutazione dell'impatto che questi documenti fotografati potrebbero avere sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e sui nostri alleati e partner" ha dichiarato in una nota la vice addetta stampa del Pentagono Sabrina Singh. Sul caso indaga anche l'FBI. 


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