Francia. Il governo vuole mettere fine alla casa unifamiliare. E’ antisociale, ma per i francesi resta un sogno

Francia. Il governo vuole mettere fine alla casa unifamiliare. E’ antisociale, ma per i francesi resta un sogno

Francia. Il governo vuole mettere fine alla casa unifamiliare. E’ antisociale, ma per i francesi resta un sogno


Abolire le ville unifamiliari a favore di una edilizia più ecologica, economica e sociale, è la proposta del ministro dell'edilizia abitativa francese. Un sondaggio però pone la casa al cento dei sogni dei cittadini

Ogni francese sogna una casa, individuale, con giardino, un terrazzo o balcone, ma solo il 55% dei proprietari possiede una villa singola. Un sogno che si scontra con la dura realtà del mercato. I prezzi sono così alti da scoraggiare ogni tentativo d’acquisto. La maggior parte delle famiglie non può permettersi di vivere in una abitazione singola. Il governo, o meglio il ministro dell'edilizia abitativa, Emmanuelle Wargon, si è dichiarato contrario e vedrebbe meglio una edilizia più ecologica, economica e sociale.


Il Covid

È stata l’emergenza Covid e il lockdown a spingere la voglia di casa singola per i francesi, magari lontana dalle grandi città e immersa nel verde. Con enorme dispiacere del governo che sostiene, invece, città più abitate. Infatti il ministro dell'edilizia abitativa, crede nell’edilizia collettiva. Per Emmanuelle Wargon “questo è un sogno costruito per i francesi negli anni '70, questo modello di urbanizzazione che dipende dall'automobile per collegare la campagna alla città, sono semplicemente un'assurdità ecologica, economica e sociale”. Secondo il ministro “ Il modello della casa con giardino non è più sostenibile e sta portando in un vicolo cieco”.


Il ministro vive in una villa singola

Il ministro dell'edilizia abitativa però possiede una casa singola e queste dichiarazioni non sono passate inosservate, soprattutto ai professionisti dell'edilizia che si indignano davanti a questa che hanno definito una “persistente stigmatizzazione delle abitazioni individuali, contraria alle aspirazioni dei francesi”. Damien Hereng, presidente della Federazione francese dei costruttori ha esortato il ministro a lasciar sognare i francesi. “Voler affollare i francesi negli alloggi collettivi alle porte delle metropoli disattende i desideri della maggioranza dei nostri concittadini” ha detto, mentre Grégory Monod, presidente del Pôle Habitat-FFB si stupisce e sottolinea che “È un peccato che il ministro voglia porre fine alle ville singole, proprio lei che ne possiede una (Emmanuelle Wargon possiede una casa da 150 metri quadri a Saint-Mandé, in Val-de-Marne, secondo la sua dichiarazione dei redditi)”, osserva il costruttore.


Non è una novità per i francesi

La Federazione Francese dei Costruttori deplora la presa di posizione del ministro dell’edilizia. L'opposizione del governo alle case singole non è nuova. Due anni fa, Julien Denormandie, all'epoca ministro dell'Edilizia, aveva ipotizzato la sua “scelta politica” di scoraggiare la costruzione di alloggi individuali a beneficio del rilancio dei centri cittadini in declino. Una scelta che era contraddittoria con le parole del presidente Emmanuel Macron di abbassare i prezzi degli immobili. E i francesi stanno ancora aspettando che mantenga la promessa.



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