Femminicidio Giulia Cecchettin, la lettera di Filippo Turetta ai genitori dopo l'arresto in Germania, rinnegatemi

Femminicidio Giulia Cecchettin, la lettera di Filippo Turetta ai genitori dopo l'arresto in Germania, rinnegatemi

Femminicidio Giulia Cecchettin, la lettera di Filippo Turetta ai genitori dopo l'arresto in Germania, rinnegatemi Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/


Il ragazzo, reo confesso dell'omicidio della giovane studentessa di 22 anni, mentre si trovava nel carcere di Halle in attesa dell'estradizione, aveva scritto qualche riga dicendo di non meritarsi il perdono e di aver pensato al suicidio

Dopo essere stato arrestato dalla polizia tedesca, Filippo Turetta ha deciso di scrivere una lettera ai genitori mentre si trovava nel carcere di Halle, in attesa di estradizione. Con penna nera e in corsivo, il giovane ha espresso tutto il suo rimorso e senso di colpa. “Capirei se decideste di dimenticarmi e rinnegarmi come figlio. Probabilmente sarebbe la scelta migliore per la vostra vita,” ha scritto, dimostrando una profonda crisi interiore. Nella lettera, acquisita dalla Corte d’Assise di Venezia e anticipata dal "Corriere della Sera", Turetta ha riflettuto sulla sua condizione, affermando che forse sarebbe stato meglio "un figlio morto" piuttosto che "un figlio come me".


IL RIFIUTO DEL PERDONO E IL TENTATIVO DI SUICIDIO

Turetta non chiede perdono, anzi, lo rifiuta. “Non esiste perdono per quello che ho fatto e io non lo voglio né lo merito,” continua nella sua lettera, sottolineando come le sue azioni abbiano distrutto la vita di molte persone. "Spero che nessuno vi giudichi negativamente, voi non avete alcuna colpa, siete stati genitori eccezionali e mi avete sempre educato nel migliore dei modi," scrive rivolgendosi ai suoi genitori, cercando di proteggerli dal possibile stigma sociale. Turetta ammette anche di non avere avuto la forza di suicidarsi: “Se avessi il pulsante del suicidio istantaneo, lo premerei senza esitazione. Non sono riuscito a farla finita, sono un codardo.” Il suo avvocato, Giovanni Caruso, ha spiegato che il 25 ottobre il giovane sarà interrogato dai giudici "per onorare la memoria di Giulia", la sua ex fidanzata.

IL CLAMORE MEDIATICO

Nella sua lettera, Turetta riflette anche sul vasto clamore mediatico che la vicenda ha suscitato. "Non sapevo che sarei diventato così famoso, e questo mi fa molta paura,” scrive. Afferma di essere stato trattato con rispetto in Germania, ma teme di tornare in Italia, dove lo aspetta un giudizio pubblico severo. “Ho generato tanto odio e rabbia e me lo merito. Ho peggiorato il mondo con le mie azioni. Non riuscirò più a laurearmi, né a vivere una vita normale,” confessa, mostrando la consapevolezza delle conseguenze delle sue azioni e il fatto che la sua vita si svolgerà ormai interamente dietro le sbarre.


LE PAROLE SU GIULIA CECCHETTIN

Infine, Turetta parla di Giulia, l’ex fidanzata e compagna di studi. “Ho perso la persona più importante della mia vita,” scrive, descrivendo Giulia come "la più bella e speciale" che avesse mai incontrato. "Non so perché l’ho fatto, non avrei mai voluto che accadesse. Non sono cattivo, lo giuro," aggiunge, sperando che tutto potesse tornare indietro e che nulla di ciò fosse successo.


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