Esecutivo, il Cdm a Cutro vara il decreto anti-scafisti, Meloni: “Li cercheremo in tutto il mondo”

Esecutivo, il Cdm a Cutro vara il decreto anti-scafisti, Meloni: “Li cercheremo in tutto il mondo”

Esecutivo, il Cdm a Cutro vara il decreto anti-scafisti, Meloni: “Li cercheremo in tutto il mondo”


Nel frattempo è andato in scena a Montecitorio lo scontro tra la maggioranza e l’opposizione sulla proposta di legge del Carroccio che punta a ripristinare le misure dei provvedimenti-sicurezza di Salvini (che erano state decise durante il governo Conte I)

Pene più dure per gli scafisti, fino a 30 anni in caso di morti, con possibile ricerca dei trafficanti anche fuori dall’Italia; potenziamento dei centri di permanenza dei migranti; nuovi flussi di ingresso triennali. Eccolo in sintesi il nuovo decreto varato dal Consiglio dei ministri all'unanimità .


La conferenza

In conferenza stampa ben 5 ministri (Tajani -Esteri-, Salvini -Trasporti-, Nordio -Giustizia-, Piantedosi -Interno- e Lollobrigida-Agricoltura e Sovranità alimentare) e la premier Giorgia Meloni, la quale ha spiegato così: “Il ministro Piantedosi non poteva fare di più. E' un decreto contro la tratta degli esseri umani. Andremo a cercare gli scafisti in tutto il mondo, per loro pene fino a 30 anni". Meloni ha poi aggiunto in questa maniera: “Dall'Europa aspettiamo una risposta concreta. Noi intanto ripristiniamo il decreto flussi con quote per i lavoratori migranti che provengono da Paesi che avvertono sui rischi per gli scafisti". All’arrivo della premier applausi, ma pure qualche lancio di peluche e cartelli di protesta. Con la presidente del Consiglio che ha anche scoperto una targa in ricordo delle vittime del naufragio a Cutro, cittadina in provincia di Crotone, dello scorso 26 febbraio che ha provocato 72 vittime accertate.


Camera

Nel frattempo mentre la premier Giorgia Meloni era in viaggio verso Cutro, è andato in scena alla Camera lo scontro tra maggioranza e opposizione sulla proposta di legge della Lega che punta a ripristinare le misure dei decreti sicurezza di Salvini (governo Conte I). Le opposizioni hanno deciso di abbandonare i lavori della Commissione Affari costituzionali per protestare contro "l'accelerazione" impressa su un tema su cui sono in arrivo novità dall'esecutivo. "La Lega tiene in scacco il governo", hanno protestato, aggiungendo: "Ci aspettiamo che l'esecutivo ci dica qual è il suo pensiero. Se quello della Lega che vuole una stretta sui permessi o le misure del governo che sembrano allargare i criteri".


La Lega

Sul tavolo, due proposte della Lega: la prima, a firma Simona Bordonali, per negare il rinnovo del permesso di soggiorno allo straniero che viola norme in materia fiscale o contributiva. E la seconda, il casus belli, a firma Igor Iezzi, che punta a reintrodurre i decreti sicurezza sul tema delle protezioni speciali per i migranti, restringendo la casistica dei motivi per i quali non si può far scattare l'espulsione o il respingimento per le categorie vulnerabili (ad esempio verrebbe soppressa la previsione dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere tra le cause di persecuzione per i quali non si può disporre l'espulsione o il respingimento,) o anche sopprimendo la possibilità di un permesso di soggiorno per protezione speciale per i vulnerabili, nei casi di rigetto della domanda di protezione internazionale. 


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