
Esce dal carcere per laurearsi e poi fugge. Il detenuto latitante era stato condannato per la strage di Corinaldo Photo Credit: Fotogramma.it
06 luglio 2025, ore 12:07
Cavallari, originario della Bassa Modenese, era detenuto nel carcere della Dozza per scontare la pena definitiva a 11 anni e 10 mesi
E’ uscito dal carcere in permesso per sostenere la tesi di laurea ma dopo aver ottenuto il diploma ha fatto perdere le sue tracce. Il laureato latitante è Andrea Cavallari, 26 anni, uno dei componenti della banda che nella notte tra il 7 e l'8 dicembre di sette anni fa spruzzò uno spray al peperoncino nella discoteca Lanterna Azzurra, a Corinaldo, in provincia di Ancona, affollata per un concerto di Sfera Ebbasta scatenando panico e un fuggi fuggi che provocò la morte di cinque ragazzi minorenni e di una mamma di 39 anni. Per quei fatti Cavallari fino a giovedì scorso stava scontando la pena definitiva a 11 anni e 10 mesi nel carcere di Bologna. Il giovane quando è uscito per andare all'Università di Bologna era senza la scorta della polizia penitenziaria, accompagnato solo dai propri familiari. Discussa la tesi si è laureato in legge e poi si è dileguato.
SAPPE, AL LAVORO PER COINVOLGERE POLIZIA PENITENZIARIA
Quanto accaduto, la fuga di un detenuto durante un permesso, non è un fatto straordinario e il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria interviene con il segretario generale, Giovanni Battista Durante, per sottolineare l'importanza di un coinvolgimento maggiore degli agenti. "Stiamo cercando di lavorare affinché, in situazioni simili, venga dato più spazio alla polizia penitenziaria nell'osservazione dei detenuti come elemento di valutazione per il loro eventuale accesso ai benefici" ha detto Durante.
LA STRAGE DI CORINALDO
Quella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 erano tantissimi i ragazzini accorsi nella discoteca Lanterna Azzurra per seguire il concerto del loro beniamino, il rapper Sfera Ebbasta. Poco prima dell'arrivo dell'artista, alcuni individui spruzzarono spray urticante nel locale per derubare il pubblico presente di collanine in oro. E' allora che scoppiò il panico, una delle due uscite di sicurezza era chiusa perciò la folla uscì dalla porta sul retro, che si affacciava su un ponticello sopra un piccolo fossato. Durante la fuga, la balaustra del ponte cedette facendo precipitare numerose persone nel fossato, molte delle quali rimasero schiacciate e altre calpestate dalla folla. Sei persone morirono per afissia: Asia ed Emma avevano 14 anni, Mattia e Benedetta 15 anni e Daniele 16. La sesta vittima una donna di 39 anni che accompagnava la figlia di 11 anni, sopravvissuta.